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5 Novembre 2024 01:16

La segreteria nazionale Pd conferma : Mancarelli è il nuovo segretario provinciale PD a Taranto. Sconfitto il candidato di Emiliano

Ennesima bruciante sconfitta "politica" in Puglia all'interno del Partito Democratico per l'armata brancaleone di Fronte Democratico guidata dal governatore della Regione Puglia Michele Emiliano

ROMA– Nella tarda serata di ieri fonti della segreteria nazionale del Partito Democratico hanno confermato il risultato elettorale in provincia di Taranto che ha visto vincitore a mani basse l’ avv. Giampiero Mancarelli, “renziano” e membro dell Assemblea Nazionale , e contestualmente “sfarinarsi” (come avrebbe detto il vecchio saggio leader socialista Rino Formica) il sindaco di Laterza Gianfranco Lopane,  candidato alla segreteria provinciale del gruppo di Michele Emiliano, composto in provincia di Taranto dal deputato Michele Pelillo, dal neo assessore regionale Michele Mazzarano, e dall’ultimo “arrivato” in casa Pd e cioè l’attuale sindaco di Taranto Rinaldo Melucci.

Smentite le voci fatte circolare a proposito di commissariamento, e confermato il voto svoltosi nei circoli e sezioni della provincia di Taranto che hanno visto prevalere senza alcun dubbio la candidatura di Mancarelli sostenuta dal triumvirato composto dal viceministro Teresa Bellanova, dal deputato Ludovico Vico e dal consigliere regionale Donato Pentassuglia  e fortemente supportata dal gruppo di Liberdem facente riferimento all’ex-segretario provinciale Walter Musillo che conta peraltro sulla maggioranza dei consiglieri comunali del gruppo Pd al Comune di Taranto.

Il vero sconfitto: Michele Emiliano

Gianfranco Lopane

La componente di Fronte Democratico a Taranto e provincia che fa capo ad Emiliano si manifesta sempre più debole, nonostante il “valzer” a cui abbiamo assisitito all’interno del Pd, che andiamo a riepilogare per il godimento dei lettori. Quando l’onorevole Michele Pelillo era “renziano”, prima di passare alla vigilia delle ultime primarie con Emiliano, poteva contare sul supporto elettorale e politico di Walter Musillo (ora alla guida dei Liberdem) , di Gianni Azzaro (ora passato nel gruppo che fa riferimento al sindaco “renziano” di Bari Antonio Decaro) , dei consiglieri comunali Enzo De Gregorio e Lucio Lonoce, attuale presidente del Consiglio Comunale di Taranto, che sono passati anche loro con la maggioranza “renziana”.

Lopane viene sconfitto ancora una volta, paradossalmente anche quando sostenuto da chi non l’ha voluto e votato alle precedenti elezioni per la Presidenza della Provincia di Taranto, dove a seguito di un patto di larghe intese stipulatato fra gli on. Gianfranco Chiarelli (all’epoca in Forza Italia) e Michele Pelillo (all’epoca “renziano” di ferro) , gli venne preferito l’ex sindaco di Massafra Martino Tamburrano ( Forza Italia) attualmente in carica ancora per qualche mese.

Da ricordare per chi ha perso la memoria il particolare che Lopane alle ultime elezioni si era ricandidato a sindaco di Laterza, venendo eletto, guidando un cartello alternativo di centrosinistra, contrapposto al candidato “ufficiale”del Partito Democratico che era Raffaele Parisi , motivo per cui il sindaco di Laterza secondo lo Statuto  del Pd non avrebbe neanche avuto i requisiti per poter essere candidato ed eletto segretario provinciale. Ma forse tutto questo al “magistrato” (per poco ancora) Michele Emiliano deve essere sfuggito…Ma non solo.

Come racconta oggi sul quotidiano LA REPUBBLICA, l’ottimo collega ed inviato Carlo Bonini , su  Michele Mazzarano, ex Ds, ora assessore regionale Pd allo Sviluppo Economico. “Fu Galante – mette a verbale Gianpaolo Tarantini il 17 novembre del 2009 – a chiedermi di incontrare Mazzarano. Li feci incontrare nella sede del Pd di via Piccinni un paio di volte (…) Dissi a Mazzarano di intervenire presso Colasanto, direttore generale della Asl, promettendogli una tangente di un importo pari a 50mila euro, cosa che lui fece. La gara era di 600 mila. La vinsi ma poi fu sospesa per un ricorso di un’altra ditta concorrente“. Aggiungeva Claudio Tarantini, fratello di Gianpi: “Mazzarano assicurò un suo intervento per una soluzione dei problemi. So che ciò avvenne in quanto dopo l’intervento, Galante ottenne un incremento delle sedute operatorie e del personale paramedico”. Ebbene, Galante è stato di recente nominato primario, mentre il suo processo si avvia alla prescrizione. Mazzarano – che dopo le accuse aveva annunciato il ritiro dalla candidatura alle elezioni regionali – è diventato assessore della giunta Emiliano dopo aver incassato due prescrizioni, prima ancora che il processo cominciasse: una per l’imputazione di millantato credito e l’altra per il finanziamento illecito ai partiti.. Eppure Emiliano dinnanzi al CSM ha dichiarato che i suoi assessori erano tutti “puliti”

Singolare ed ambiguo il comportamento di Michele Mazzarano. Eletto consigliere regionale grazie al supporto dei voti “renziani” (all’epoca dei fatti) del deputato Michele Pelillo a Taranto, si professava esponente a livello nazionale del gruppo che faceva riferimento a Roberto Speranza, (uno degli scissionisti ex- Pd con D’Alema e Bersani)  ha fatto campagna elettorale per il “Si” referendario mentre Emiliano sosteneva il “No“, salvo passare con il governatore pugliese per ottenere un assessorato regionale.

E’ bene ricordare che il Pd a Massafra guidato da Mazzarano, alle ultime lezioni amministrativa ha conseguito il peggior risultato del Partito Democratico alle ultime elezioni amministrative in tutt’ Italia : un misero 7 per cento  restando all’opposizione dove vegeta da anni.

Ma forse Michele Emiliano ha voluto premiarlo… per aver Mazzarano raccolto illegalmente finanziamenti elettorali non dichiarati (da Giampi Tarantini, il procacciatore di escort per Silvio Berlusconi n.d.r.) utilizzati per finanziare la Festa dell’ Unità a Massafra alcuni anni fa, operato per il quale venne indagato  e mandato a giudizio dalla magistratura, salvandosi da una pressochè certa condanna solo e soltanto grazie all’intervenuta prescrizione.

Dulcis in fundo… la “new entry” di Rinaldo Melucci, che mentre si candidava e chiedeva i voti all’elettorato tarantino da esponente della società civile, il giorno dopo essere stato eletto grazie ai voti del Partito Democratico, a seguito del sostegno anche dei Liberdem di Walter Musillo che lo aveva “istruito”, supportato e guidato dietro le quinte nella vittoriosa campagna elettorale, all’indomani della sua elezione, dopo aver tradito tutti gli accordi presi con i gruppi e partiti della coalizione che lo sostenevano, ed ascoltando i consigli di una sua consulente (che notoriamente gli sta molto a cuore) ha preso la tessera del Partito Democratico aderendo alla corrente di Emiliano, cioè Fronte Democratico.

 

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