ROMA -La prima sezione penale della Suprema Corte di Cassazione non ha dubbi sull’ omicidio di Sarah Scazzi: la cugina Sabrina Misseri, condannata lo scorso 21 febbraio all’ergastolo con la madre Cosima Serrano, non merita sconti di pena.
È quello che emerge dalle motivazioni della Suprema Corte, contenute nelle 193 pagine di sentenza, che il CORRIERE DEL GIORNO vi offre integralmente IN ESCLUSIVA con le quali spiega perché, il 21 febbraio scorso, decise di confermare l’ergastolo per la cugina e la zia della quindicenne Sarah, scomparsa da Avetrana il 26 agosto del 2010 e ritrovata morta circa un mese dopo.
Misseri sentenza Cassazione ALa Cassazione nelle motivazioni della sentenza sostiene che “Il delitto doveva ascriversi a due persone da identificare nelle imputate” e “l’omicidio era stato consumato mediante strangolamento“, attraverso una “struttura nastriforme“, quale una “cintura“. Sul corpo della vittima, non sono stati rinvenuti “segni di lotta o legati al tentativo di allentamento della cintura stretta al collo, come reazione istintiva al soffocamento che si stava compiendo”, scrivono i giudici della Corte, ricordando gli esiti di autopsia e perizie, e la “vittima non aveva opposto alcuna resistenza“.
Misseri sentenza Cassazione BLo strangolamento un”concorso sinergico“ che “non poteva essere quindi opera di un unico soggetto – si legge nella sentenza – ma doveva essere avvenuto per effetto del concorso sinergico di due persone, l’una che aveva posto in essere la specifica azione di soffocamento da dietro alla vittima, e l’altra che le aveva inibito ogni tentativo di difendersi”. Le “uniche due persone presenti in casa“, rileva la Cassazione, erano proprio Sabrina Misseri e Cosima Serrano. Una fredda pianificazione.
A fronte di questi comportamenti, scrivono i supremi giudici nelle motivazioni relative all’udienza svoltasi lo scorso 21 febbraio, Sabrina non ha “meritevolezza” per la concessione delle attenuanti generiche richieste dai suoi difensori.
Lo sconto di pena è stato negato dalla Cassazione anche per Cosima Serrano dato che, essendo una adulta matura, invece di intervenire a placare “l’aspro contrasto sorto” tra Sabrina che aveva 22 anni quando uccise la cuginetta quindicenne Sarah, “si era resa direttamente protagonista del sequestro della giovane nipote partecipando, poi, materialmente alla fase commissiva del delitto“.
Misseri sentenza Cassazione CAnalizzando il motivo di ricorso con cui Sabrina Misseri chiedeva le fossero concesse le attenuanti generiche, la Suprema Corte ha sottolineato come “una serie di dati scrutinati e posti a fondamento della decisione” qualificano “le modalità commissive del delitto ed evidenziano la fredda pianificazione di una strategia finalizzata, attraverso comportamenti spregiudicati, obliqui e fuorvianti, al conseguimento dell’impunità“.
Misseri sentenza Cassazione D pdfNelle motivazioni, si spiega come la cugina di Sarah “rese interviste, strumentalizzando i media, e deviò le investigazioni, ponendosi, in fase immediatamente successiva al delitto, come astuto e freddo motore propulsivo delle stesse in direzione di piste fasulle“.
La Cassazione si è espressa anche a proposito delle dichiarazioni di Michele Misseri (condannato a 8 anni di reclusione per soppressione di cadavere, che più volte si è autoaccusato per la morte della giovane) sull’omicidio della nipote Sarah: “sono state oscillanti e prive di costanza” e “condizionate dall’obiettivo di coprire e sollevare da responsabilità la figlia” Sabrina.