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5 Novembre 2024 01:17

La strategia di Emiliano sull’ ILVA: mediazione politica ? No: il ricatto

Emiliano: "Se il premier Gentiloni rivede il decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri decade il ricorso al Tar". In un Paese serio, un Governo serio lo avrebbe già denunciato per tentata estorsione. Nel frattempo in nottata Il Consiglio regionale pugliese boccia la legge sulla partecipazione voluta inutilmente dal Governatore della Puglia che incassa una sonora sconfitta politica.

ROMA“Il presidente del Consiglio ha un mezzo fondamentale per chiudere il ricorso: modificare il Dpcm nel senso auspicato da Regione e Comune di Taranto”. Lo ha detto il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, a margine di una conferenza stampa sul potenziamento del personale Arpa a Taranto. “Appena il presidente del Consiglio firma un’altra edizione del Dpcm, il vecchio decade e decade l’impugnazione”, ha spiegato il Governatore che come sempre cerca attenzione mediatica sulla sua persona.

“Siamo convinti che la diretta assunzione della questione in capo al presidente del Consiglio dei ministri sia una buona notizia. Ho fiducia – ha aggiunto – nel presidente del Consiglio dei ministri e sono convinto che egli sia portatore di una terzietà rispetto alle vicende dell’acquisto dell’Ilva” dimenticando che un Consiglio dei Ministri non puà rimangiarsi un proprio decreto solo per uno squallido ricatto più che politico, lo definiremmo “levantino”. La strategia di Emiliano,  ancora una volta è quella di cercare una trattativa personale con i nuovi azionisti dell’ ILVA cercare di indebolire l’operato del governo. Una strategia che nè Arcelor Mittal, nè Palazzo Chigi  fino a oggi  hanno dimostrato di apprezzare e tantomeno accettare.

Nel frattempo il Consiglio Regionale pugliese boccia la legge sulla partecipazione voluta da Emiliano. Il sonoro schiaffone “politico” è arrivato al Governatore a tarda notte con il voto segreto (24 contrari e 18 favorevoli) dell’ aula. La legge presentata nel luglio scorso a firma del governatore, non avrà nel 2018 alcun finanziamento nonostante il tentativo di ridurre la quota da 800 a 300mila euro e di estendere la sperimentazione anche oltre i capoluoghi.

Donato Pentassuglia

Il 19 dicembre scorso, per la bocciatura della legge in commissione, era stato decisivo il voto contrario del consigliere “renziano” Donato Pentassuglia (Pd), mentre questa notte in aula sono stati decisivi gli appelli degli esponenti delle opposizioni, dopo 13 ore di discussione sul bilancio . Per primo quello del capogruppo di Forza Italia, Nino Marmo, seguito da quello di Direzione Italia, Ignazio Zullo, ed in conclusione anche il consigliere regionale del M5S, Giancluca Bozzetti, i quali hanno richiesto alla maggioranza formalmente per una questione di rispetto di ritirare l’emendamento, che era già stato “bocciato” nella commissione bilancio .

L’emendamento era stato presentato in Consiglio Regionale dai capigruppo di maggioranza Sabino Zinni (Emiliano Sindaco di Puglia) e Paolo Pellegrino (La Puglia con Emiliano) è quindi è stato messo a votazione e sonoramente bocciato, dimostrando la debolezza politica della maggioranza che tiene in piedi (sino a quando ?) Michele Emiliano alla guida della Regione Puglia In aula è stata anche ricordata l’inopportunità di finanziare una legge, l’unica delle tre approvate da altrettante Regioni, che è stata impugnata dal Governo davanti alla Consulta, nella parte che riguarda la consultazione con i cittadini anche per le grandi opere statali sul territorio regionale.

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