Nell’ambito dell’attivo sindacale che si è svolto a Martina Franca,dopo le elezioni Rsu ed Rls Ilva alla presenza del segretario nazionale Uilm Rocco Palombella, del segretario generale nazionale Uil Carmelo Barbagallo, di Aldo Pugliese, segretario regionale Uil e di Giancarlo Turi, segretario provinciale Uil Taranto, il segretario generale Uilm Taranto Antonio Talò ha così commentato il risutalto conseguito dal proprio sindacato .
“Il risultato delle ultime elezioni Rsu ed Rls Ilva ci riempie di soddisfazione – dice Talò in una nota – ma, al contempo, ci consegna la responsabilità e l’onere di continuare un’esperienza molto impegnativa, in un tempo di profonda incertezza e di grave crisi economica e sociale. Ringraziamo i lavoratori per il sostegno ricevuto, a conferma del rapporto costante tra il sindacato e i dipendenti dell’ Ilva. Le nostre priorità – continua Talò – sono il lavoro, l’ambiente, la difesa dei diritti della persona, dentro la fabbrica, ma anche fuori, a tutela dei cittadini di Taranto e della provincia ionica, per rivendicare attenzione, da parte del governo e delle istituzioni. Ci è stato affidato un compito difficile, ma importante: interloquire con i livelli istituzionali accompagnare i lavoratori nell’insidioso percorso segnato dalla crisi e dalla mancanza di certezze per il proprio futuro“.
“I lavori per l’ambientalizzazione scontano gravi ritardi – ha osservato il segretario generale della Uilm Taranto – l’Ilva perde, ogni giorno, ingenti risorse, mentre slitta l’ipotesi di acquisizione da parte dei privati, sulla quale abbiamo più volte chiesto garanzie e non deroghe alle leggi dello Stato. Crediamo che si debbano subito mettere in campo gli interventi previsti dall’autorizzazione integrata ambientale, per rendere la fabbrica ecocompatibile e garantire, al contempo, l’attività industriale e continuiamo ad essere allarmati per la questione sicurezza sul lavoro. L’ammodernamento e l’adeguamento degli impianti sono necessari per evitare gli infortuni gravi, a volte, purtroppo, mortali”
“Gli ultimi dati epidemiologici sulla popolazione delle aree vicine al siderurgico son allarmanti – continua Talò – e confermano una situazione non più sostenibile da un punto di vista ambientale e sanitario. Solo ambientalizzando la fabbrica, si potrà invertire la rotta dell’inquinamento e delle malattie correlate ad esso e garantire un luogo di lavoro più sicuro per i dipendenti e per i cittadini delle aree vicine alla grande industria. Chiediamo che si rimettano al centro il risanamento e l’innovazione degli impianti, nel rispetto delle stesse leggi che hanno consentito di tenere in vita e in attività lo stabilimento. Chiediamo chiarezza, infine, nel rapporto tra l’azienda e le ditte dell’indotto, che scontano ancor di più il momento di grave crisi. Se non possiamo permetterci di chiudere l’Ilva, non possiamo più neanche accettare questa situazione di grave emergenza”