“Ero anticipata da una propaganda falsa, che aveva raccontato l’ipotesi di un governo come un disastro della tenuta dei rapporti internazionali, della tenuta economica e delle istituzioni. Ma nella realtà quello che è emerso è un governo serio, affidabile, credibile, che pone con determinazione il tema dell’interesse nazionale, senza dimenticare gli interessi nazionali degli altri“. ha detto il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, in una intervista a Sky Tg24 rilasciata nell’ultima giornata della visita ufficiale a Washington.
“Pongo delle questioni di interesse dell’Italia ma cercando anche punti di convergenza con gli interessi degli altri. Quando poniamo il tema del Mediterraneo e dell’Africa – ha spiegato – questo non riguarda solo l’Italia ma riguarda il ruolo dell’Occidente. E i nostri partner vedono che siamo seri, affidabili e credibili”.
Il premier nell’intervista ha poi affrontato il tema dei rapporti italiani con la Cina. “Il mercato non può essere libero se non è anche equo, altrimenti rischiamo di devastare i nostri sistemi industriali che hanno degli standard elevati che altri non hanno. Dunque non decoupling ma derisking nella definizione delle catene di approvvigionamento. È un dibattito che va fatto insieme alla Cina, non contro la Cina”.
L’alleanza con gli Usa e il dialogo con la Cina “possono stare insieme, è importante riuscire a farle stare insieme. Le semplificazioni in politica estera non sono utili, la base della politica estera è parlare con tutti difendendo i propri interessi e dicendo le cose che non funzionano. Ad esempio in passato qualcosa non ha funzionato sulle catene di approvvigionamento“.
La seconda giornata della visita ufficiale negli Stati Uniti di Giorgia Meloni è iniziata al cimitero di Arlington, dove riposano oltre 400mila soldati e i loro stretti parenti. Il presidente del Consiglio ha presenziato al cambio della Guardia e ha deposto una corona di fiori sulla tomba del Milite Ignoto.
Il premier, che ieri ha incontrato il presidente Joe Biden alla Casa Bianca, ha inoltre reso omaggio agli italiani sepolti nel cimitero con una visita alla tomba del tenente Luigi Bartolucci Dundas, che prestò servizio nella Marina Militare Italiana e fu insignito di una medaglia di bronzo al valor militare.
La Meloni si è poi recata a Villa Firenze, residenza dell’ambasciatrice d’Italia a Washington, dove ha passato il resto della giornata e ha avuto un colloquio di due ore con Henry Kissinger, osservando come l’ex segretario di Stato americano, che ha compiuto quest’anno 100 anni, sia ancora “una delle menti più lucide, punto di riferimento della politica strategica e della diplomazia”.
“Ringrazio Kissinger per il prezioso tempo che mi ha dedicato, è stato un privilegio e un onore dialogare con lui sui temi della contemporaneità”, ha detto la premier. “Con Kissinger – ha proseguito – ho parlato anche di intelligenza artificiale, una materia su cui sono molto attenta e che porterò anche al G7. Non ci stiamo rendendo conto dei rischi possibili”, e rispetto alle potenziali opportunità “sono più timorosa delle conseguenze”.
“Mentre noi abbiamo sempre avuto un progresso che aiutava a migliorare le nostre competenze ma senza mai mettere in discussione la centralità dell’uomo”, adesso il rischio è di “sostituirlo con la tecnologia, e questo deve fare paura: l’impatto sul mondo del lavoro può essere devastante“, ha osservato Meloni. “C’è da stare preoccupati e non si può perdere tempo, anche governando il sistema mettendo delle limitazioni se sono necessarie“. Da Kissinger, su questo, “ho avuto molti spunti, ci sta lavorando con degli esperti. Ne ho parlato con Elon Musk, che non ha contribuito a tranquillizzarmi: anche lui è critico e preoccupato, vede anche lui i rischi”.
Nel pomeriggio il presidente del Consiglio ha anche rilasciato alcune interviste televisive a testate italiane e americane che andranno in onda nel weekend. In seguito si è svolto un ricevimento, sempre a Villa Firenze, per concludere una missione che viene vissuta come un indubbio successo.