“Buona festa della LiberaZione”. Con questo gioco di parole a dir poco vergognoso Vito Petrocelli, senatore del Movimento 5 Stelle, ha voluto celebrare pubblicamente il 25 aprile: utilizzando la Z maiuscola “simbolo” della guerra della Russia all’ Ucraina. Una lettera verniciata , la “Z” sui carri armati e sui mezzi blindati che stanno occupando l’Ucraina seminando morti civili e militari, distruzioni, stupri e furti nelle abitazioni civili.
Petrocelli, presidente della commissione Esteri di Palazzo Madama, è noto da tempo per le sue posizioni apertamente “filorusse”. E anche per questo c’è chi al tweet del senatore non ha tardato a rispondere: “buona festa di Liberazione denazificata“, riportando quella “Z” alla sua originaria versione minuscola. Altri, più sinteticamente gli hanno lo hanno definito “mercante di Z”.
58 anni, geologo lucano, in Parlamento dal 2013 dopo un passato nella sinistra extraparlamentare, era già stato investito dalle polemiche un mese fa: senza mai dimettersi dal ruolo che ricopre in quanto esponente di un partito di maggioranza, invocava l’uscita del Movimento dal «governo Draghi interventista che vuole fare dell’Italia un paese cobelligerante». Immediata la richiesta di dimissioni dall’incarico “incompatibile con la posizione che esprime”, avanzata prima di tutto da Italia Viva ma poi da tutti gli altri partiti della maggioranza. Ma Petrocelli non ci pensò nemmeno per un momento: «Non intendo lasciare la presidenza della commissione. Non voterò più la fiducia al governo, su nessun provvedimento. L’atteggiamento del governo sulla guerra è la goccia che fa traboccare il vaso, perché ormai considero le politiche del governo Draghi su esteri e difesa molto lontane dal programma del Movimento 5 Stelle».
Vito Petrocelli è fuori dal @Mov5Stelle. Stiamo completando la procedura di espulsione. Il suo ultimo tweet è semplicemente vergognoso. Il #25aprile è una ricorrenza seria. Certe provocazioni sono inqualificabili. pic.twitter.com/6ProlzccCW
— Giuseppe Conte (@GiuseppeConteIT) April 24, 2022
Due mesi fa subito dopo l’invasione della Russia in Ucraina, nel Movimento 5 Stelle e nella maggioranza di governo erano esplose le polemiche sul parlamentare “pentastellato” amico del Cremlino. Petrocelli, in politica estera era vicino alla Cina e con ottimi rapporti anche con Mosca, arrivando a votare lo scorso 31 marzo contro la fiducia al Governo Draghi sul decreto Ucraina.
«Basta con queste continue provocazioni – commenta all’Agi l’esponente del Pd Alessandro Alfieri capogruppo dem in Commissione Esteri. “Si è passati il segno. E’ ora che intervenga il presidente del Senato Casellati“. Immediata anche la presa di posizione del presidente del Movimento, Giuseppe Conte, che ha annunciato via Twitter l’espulsione del parlamentare.
Oggi alle porte della festa della Liberazione dal nazifascismo che l’Italia si appresta a celebrare inevitabilmente ricordando la resistenza ucraina, che prosegue ormai da due mesi, arriva il nuovo tweet vergognoso di Petrocelli con un palese sostegno all’«operazione militare speciale», come la definisce il leader russo, di Putin. “Il suo ultimo tweet è semplicemente vergognoso — replica sempre via twitter Conte —. Il #25aprile è una ricorrenza seria. Certe provocazioni sono inqualificabili”.
Prende posizione contro Petrocelli anche la vicepresidente del Senato Paola Taverna esponente del M5S: «Sinceramente non ho più parole. Quella tua Z offende chi lotta oggi e chi ha lottato ieri. Quella Z offende la libertà, offende i valori su cui si fonda la nostra democrazia, offende chi è morto per la libertà, anche per la tua. Offende te, senatore della Repubblica nata dalla Resistenza».