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22 Dicembre 2024 12:19

L’arroganza di Arcelor Mittal continua anche con il Governo sempre meno autorevole

La società franco-indiana aveva manifestato la propria disponibilità ma la conferenza ancora una volta è stata rinviata. La mancata presenza dell'Ad Lucia Morselli ha impedito la prosecuzione del confronto in assenza di un rappresentante legale della società Am Italia, che potesse impegnarsi a garantire impegni sui pagamenti delle fatture scoperte delle aziende dell'indotto. Ed il Governo Conte incassa ancora una volta una pesante sconfitta d'immagine manifestando una evidente carenza di autorevolezza.

Nonostante fosse considerata una riunione urgente per l’indotto dello stabilimento siderurgico di Taranto, che vanta crediti per circa 40 milioni di euro con Arcelor Mittal, nulla è cambiato, o meglio, ancora peggio, nulla è accaduto.

Due sottosegretari di Governo, Alessandra Todde e Mario Turco avevano dato la loro disponibilità, ad una conference call da remoto per ieri mattina, ma l’incontro che avrebbe dovuto tenersi sulla situazione delle imprese dell’indotto-appalto siderurgico fornitrici di ArcelorMittal a Taranto è saltato ancora una volta per l’assenza dell’amministratore delegato di ArcelorMittal, Lucia Morselli, che si è detta impossibilitata a partecipare. Forse era occupata a registrare qualche altra intervista televisiva per prendere per i fondelli l’ Italia intera, visto che con il prossimo ingresso dello Stato nell’assetto societario della società che gestisce l’ex-ILVA, verrà pagata anche lei con soldi pubblici ?

Palazzo Chigi

Nel pomeriggio di ieri una nota dello staff della comunicazione di ArcelorMittal, in relazione all’incontro con i sottosegretari Mario Turco (Palazzo Chigi) ed Alessandra Todde (Mise) ha ufficialmente smentito che dietro il rinvio ci sia una chiusura della multinazionale, sostenendo che da parte dell’azienda c’era piena disponibilità a partecipare con il direttore delle Risorse Umane Arturo Ferrucci e di alcuni consulenti legali. Resta da capire cosa c’entrino le risorse umane con i pagamenti…

Inoltre la presenza del dirigente Ferrucci, direttore delle Risorse Umane era di fatto inutile in quanto la mancata presenza dell’Ad Morselli ha impedito la prosecuzione del confronto in assenza di un rappresentante legale della società Am Italia, che potesse impegnarsi a garantire impegni sui pagamenti delle fatture scoperte delle aziende dell’indotto. 

Il ministro Patuanelli, l’ AD ArcelorMittal Morselli ed il premier Conte

Fonti governative, nel tentativo di smorzare lo “schiaffone” ricevuto dalla Morselli evidenziano che esponenti dell’esecutivo incontrano e si confrontano con il vertice e non con i dirigenti, seppure di prima linea, quando come in questo caso occorre assumersi degli impegni concreti, poichè anche perché ai precedenti incontri che ArcelorMittal ha avuto con le imprese fornitrici, non aveva fatto seguito alcun cambiamento apprezzabile di comportamento da parte della società frabnco-indianache definire arrogante è ben poca cosa..

Il confronto è stato quindi rinviato quindi a causa dell’assenza dell’amministratore delegato di ArcelorMittal, Lucia Morselli, ed una volta superato Ferragosto e si svolgerà nei prossimi giorni, secondo quanto riferiscono le soliti fonti di Governo.

Un vero e proprio smacco istituzionale quello della Morselli e di Arcelor Mittal, in quanto oltre ai due sottosegretari alla presidenza del Consiglio, Mario Turco, e al ministero dello Sviluppo economico, Alessandra Todde, era prevista la partecipazione della Prefettura di Taranto, della Camera di Commercio e di Confindustria Taranto, la quale aveva chiesto un confronto, a cause delle sempre più crescenti e pesanti difficoltà delle imprese dell’indotto tarantino che vantano crediti da ArcelorMittal per interventi e lavori eseguiti nello stabilimento siderurgico di Taranto, regolarmente fatturati, scaduti e da mesi insoluti. E chi ha protestato, come alcuni esponenti di Confindustria Taranto, è stato inserito nella “black-list” della Morselli, e quindi non lavora più per ArcelorMittal.

Confindustria Taranto aveva sinora avuto diverse trattative dirette con l’azienda ma l’esito complessivo non aveva soddisfatto le imprese dell’indotto siderurgico in quanto lo stato dei pagamenti è ancora molto lontano da quanto maturato ed atteso dai fornitori. Attualmente le aziende associate a Confindustria Taranto ( a cui paradossalmente è associata anche ArcelorMittal) dichiarano di vantare pagamenti per uno scaduto di circa 38 milioni. 

Dopo l’incontro saltato ieri è intervenuto anche Roberto Palasciano, presidente di Confapi, le cui aziende associate vantano crediti per 5 milioni di euro nei confronti di ArcelorMittal, secondo il quale che non è più tempo di rincorrere a vuoto il gruppo franco-indiano: “le sue promesse, le sue finte, i copioni sempre uguali e chiede con forza al Governo, unico e solo interlocutore di Am di farsi garante nei confronti delle imprese dell’ammontare dei crediti scaduti. Il Governo ha il dovere di proteggere il tessuto economico del territorio e di non lasciarlo in pasto a chi ne sta decidendo la morte“.

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