ROMA – Si è chiuso il processo nei confronti del massafrese Michele Mazzarano, capogruppo regionale del Pd, e dell’imprenditore (fallito) barese Gianpaolo Tarantini,l’imprenditore barese noto per aver organizzato nelle residenze dell’allora premier Silvio Berlusconi feste con giovani donne ed escort. Mazzarano e Tarantini erano entrambi accusati di illecito finanziamento ai partiti . E si sono salvati con il “non luogo a procedere per prescrizione dei reati“.
I fatti risalgono al 2008 quando Mazzarano, originario di Massafra (Taranto), era vicesegretario regionale del partito. La vicenda riguarda i diecimila euro che Tarantini aveva consegnato nell’aprile 2008 a Michele Mazzarano, per pagare il concerto di Eugenio Bennato in occasione dell’evento di chiusura della campagna elettorale del Pd a Massafra per le elezioni politiche.
Per un altro episodio di millantato credito il gup di Bari Sergio Di Paola, lo scorso 17 settembre 2014 ha disposto il rinvio a giudizio, e la trasmissione gli atti per competenza territoriale alla procura di Taranto. Secondo l’accusa, l’esponente politico pugliese ricevette 60 mila euro, su indicazione di Tarantini, da un imprenditore, Michele D’Alba, presidente della cooperativa foggiana, che si era aggiudicato un appalto ospedaliero da 600 mila euro al quale Mazzarano assicurò che si sarebbe interessato. Per la vicenda dell’appalto all’ ASL Taranto, episodio rivelato da ‘Gianpì ai pm baresi nel 2009, il consigliere regionale e lo stesso Tarantini sono entrambi sotto processo dinnanzi al tribunale per “millantato credito“.