“Ho parlato con tutti i rappresentanti dei partiti che fanno parte della maggioranza, ed anche con quelli della minoranza, ed ho verificato con dispiacere che anche i due terzi dei consiglieri della maggioranza, ha chiesto che la giunta venga azzerata” – ha detto aprendo la sua conferenza stampa il Sindaco di Taranto Ippazio Stefàno – “solo alcuni consiglieri del Partito Democratico erano contrari a questa mia decisione, ma mi hanno comunicato di non condividere oltremodo l’operato di alcuni assessori, ed ho quindi adottato questa decisione per correttezza istituzionale, nella speranza che si possa ripartire col piede giusto”.
“Avrei voluto dimettermi, ma ho deciso di restare al mio posto. esclusivamente per spirito di servizio e responsabilità e sopratutto per il bene della comunità. Che immagine – ha aggiunto Stefàno – avrei offerto della città con un sindaco dimissionario ai rappresentanti del Governo in occasione del prossimo Tavolo Istituzionale per Taranto, che si svolgerà nella nostra città il prossimo 19 ottobre ?“.
“A fronte all’impegno e dell’importante attenzione ed interesse che il Governo Renzi ha riservato nei confronti del territorio ionico ” ha proseguito il Sindaco “ho bisogno di poter contare su un’amministrazione comunale che sia in grado di rispondere. Attualmente anche sui provvedimenti importanti, su cui rischiamo di perdere importanti finanziamenti regionali e comunitari, andiamo in consiglio comunale e non si prende una decisione. Non si può non rifiutare e contestare il comportamento di quei consiglieri che si presentano in consiglio comunale solo per il gettone di presenza (500 euro n.d.r.) ma non partecipano attivamente ai lavori, anzi li ostacolano, a volte per stupida gelosia di visibilità di qualche assessore“.
Le accuse del Sindaco Stefàno sono conseguenti alla mancata presa di posizione di alcuni consiglieri espressione dei partiti che compongono la maggioranza sulla questione relativa alle modifiche dello statuto della società Infrataras, e sull’inceneritore dell’ AMIU .” In realtà questo comportamento sembra più un’azione demolitoria da parte di alcuni consiglieri di maggioranza” – ha detto i Sindaco – “che lavora contro gli interessi della città. Questo comportamento lo ritengo amorale. Non puó esserci questa continua conflittualità e questa ossessione nei confronti di chi lavora. Vien meno il rispetto istituzionale alla città, ai cittadini che li hanno votati ed eletti. Non voglio fare la stampella della maggioranza e non voglio rispondere delle accuse sull’inefficienza degli altri”.
Stefàno, nel suo intervento ha rivolto delle accuse alla Regione Puglia, “poco attenta ai problemi della città, in primis alle criticità della sanità, dove mancano 2.000 posti di lavoro nell’organico previsto per Legge” ed alla Provincia di Taranto, ricordando che sulla ristrutturazione del Liceo Archita, per la quale la Provincia ha annunciato che finanzierà i lavori per 4 milioni e mezzo, e quindi non c’è da festeggiare nulla in quanto siamo presenti ad una pesante riduzione dell’impegno di spesa che inizialmente era di 8 milioni di euro. “Il Comune di Taranto invece – ha precisato Stefàno – intende mantenere il suo impegno ed entro un anno e mezzo terminerà i lavori di riqualificazione della facciata e della copertura dell’edificio. E’ bene che la gente sappia però che i ritardi non dipendono dall’amministrazione comunale“.
Stefàno concludendo la sua conferenza stampa ha ricordato la precarietà di tutte le strutture scolastiche di proprietà della Provincia di Taranto precisando che “la colpa non è del Presidente Tamburrano, ma del Pd, partito che fa parte della maggioranza che guida la città ma se ne dimentica quando siede alla Provincia, adesso azzerando la giunta, “mi prenderò una pausa di riflessione. Ho adottato una decisione che mi pesa ma andava presa per il bene della città. Ora vi sarà una una valutazione molto attenta, su chi dovrà continuare ad amministrala. Altrimenti ce ne andiamo tutti a casa, ed arriverà un commissario del Governo. Anche perchè alle prossime elezioni io vi parteciperò“. Un messaggio forte e chiaro rivolto a chi sperava o auspicava ad un’uscita di scena del primo cittadino.