TARANTO – Le assemblee generali di Federmeccanica e di Confindustria Taranto si sono svolte per la prima volta, in maniera condivisa a Taranto, e non sono mancate le polemiche. “Rammarica che impegni istituzionali abbiano impedito sia al ministro dello Sviluppo economico, Luigi Di Maio sia al presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, di essere qui con noi – ha dichiarato il presidente di Federmeccanica Alberto Dal Poz – Con la loro presenza le intere filiere istituzionali e industriali del Paese si sarebbero trovate per la prima volta insieme per ragionare sul futuro di questa comunità ” .
Mentre si svolgeva un evento di rilievo ed importanza nazionale proprio all’interno di una rinnovata caserma dei vigili del fuoco dello stabilimento ArcelorMittal, la Camera dei Deputati ha approvato la fiducia che il Governo aveva messo sul decreto legge crescita. Il provvedimento sull’ immunità penale voluto dal M5S per la multinazionale dell’acciaio, e tutte le sue possibili conseguenze sono finiti al centro di ogni intervento della manifestazione.
A partire dall’amministratore delegato di Am Italia, Matthieu Jehl affiancato e sostenuto col numero uno di Confindustria , Vincenzo Boccia impegnati nei loro interventi a tutela il rispetto e la difesa dei patti prestabiliti che hanno caratterizzato l’intero ciclo di interventi. Presso lo stabilimento tarantino, all’interno di una rinnovata caserma dei vigili del fuoco, l’industria metalmeccanica italiana si è incontrata con gli imprenditori tarantini per ragionare sull’acciaio.
Il presidente di Confindustria Taranto Vincenzo Cesareo con il suo saluto di commiato, essendo scaduta la sua carica, intervenendo nell’assemblea congiunta dell’ associazione degli industriali di Taranto, e di Federmeccanica all’interno dello stabilimento siderurgico di Taranto ha ricordato che “le imprese dell’indotto di Taranto hanno pagato più di altre lo scotto della crisi del centro siderurgico nel difficile periodo dell’Ilva in amministrazione straordinaria, a causa dei loro crediti pregressi e non incassati, con dei tempi che si prevedono ancora molto lunghi e la loro effettiva corresponsione, con effetti negativi sul bilancio aziendale, sul rating e sull’accesso al credito“
“Abbiamo chiesto sia al ministro Di Maio che allo staff tecnico del Mise sia in sede di audizione alla X Commissione del Senato – ha continuato Cesareo – che i crediti vantati da queste imprese possano essere ceduti a Cassa depositi e prestiti in modo da poter garantire alla nostra economia una iniezione di liquidità ” .
“Una parte di queste risorse sarebbero impegnate per l’implementazione di progetti di diversificazione, di innovazione tecnologica, economia circolare e, di conseguenza, per aumentare la competitività del nostro sistema produttivo” ha continuato il presidente uscente di Confindustria Taranto.