Maria Rosaria Boccia spregiudicata, non perseguitava solo l’ex ministro, ma è arrivata ad infastidire e intimidire persino la moglie: “Volevo solo informarla che suo marito la tradisce: io sono la sua amante”. Tutto questo per aumentare la pressione nei confronti di Gennaro Sangiuliano e ottenere così da lui l’ambita nomina di consigliera per i Grandi Eventi. Telefonate continue e messaggi insistenti, nei quali non faceva mancare i particolari, la “mantide” di Pompei raccontava dettagli e particolari della sua relazione sessuale con aneddoti, insinuazioni e racconti.
Al centro dell’indagine sulla Boccia ci sono gli elementi forniti dall’ex ministro Sangiuliano sulla persecuzione subita. Messaggi, foto, documenti che, basandosi sulla versione di Sangiuliano, dimostrano le “pressioni indebite” a partire dalla violenta lite durante una trasferta a Sanremo, in cui la colpiva l’amante alla testa. Sangiuliano le dice: “Mi hai sfregiato”, ed aggiungeva “Se non fossi stata tu, avrei picchiato durissimi“. Agli atti però non compare alcun referto sanitario, ma ci sono i selfie che Sangiuliano si è scattato in bagno per documentare l’accaduto. Con tanto di ferita e di colla applicata per rimarginarla. Sono numerose le chat di Whatsapp finite in procura. La Boccia che contesta a Sangiuliano di non essersi speso abbastanza per lei e gli chiede delle prove d’amore. Dialoghi su una presunta gravidanza. Poi tutto finisce. Lei gli propone un patto di riservatezza, ma Sangiuliano non ci pensa proprio a firmarlo. E le scrive: “Da me non devi temere nulla“
La Boccia si sarebbe spinta persino a raccontare le sue gite romantiche, i regali ricevuti, le cene a lume di candelai. Tutto documentato, così sembra, nei computer e nei cellulari custoditi nella sua casa a Pompei, perquisita ieri mattina dai Carabinieri del nucleo investigativo di Roma su delega della procura di Roma guidata da Francesco Lo Voi.
I legali di Sangiuliano nell’ esposto presentato a piazzale Clodio hanno pochi dubbi: la “bionda” di Pompei si era avvicinata all’ex ministro per ottenere a qualunque costo una nomina al Mic. Ma quando la promessa di quel ruolo da consulente non si è concretizzata per dei conflitti d’interesse irrisolti, ha scatenato la sua rabbia senza limiti. Nella denuncia ci sarebbero diversi accenni alle date che contraddistinguono gli eventi di questa storia. Ad agosto, la turbolenta relazione tra la Boccia e Sangiuliano si interrompe. Ed infatti è proprio il 26 agosto quando Boccia, pubblicamente con un post su Instagram, ringraziava il ministro per averla nominata consigliera. “Si è vendicata”, racconta chi la Boccia l’ha incrociata nei corridoi della Camera. Tanti aggiungono: “Sangiuliano, però, non è stato cauto e non ha tenuto un atteggiamento corretto. Con lei si è lasciato andare a confidenze e indiscrezioni“.
Solo malignità? Un fatto è certo è cioè che l’imprenditrice ha avuto accesso al cellulare di Sangiuliano. Nell’esposto in Procura si asserisce che l’ha preteso, arrivando a minacciare l’amante-ministro (in carica all’epoca dei fatti) di inoculare un “trojan”. Come siano andate le cose realmente, spetterà agli inquirenti che dovranno effettuare una copia forense di tutto il materiale informatico a disposizione. le domande che i monti si fanno sono le sette: cos’ha fotografato, registrato la Boccia dal cellulare dell’ex ministro Sangiuliano ?
Alla Boccia sono stati sequestrati uno smartphone, un portatile e un computer fisso. Se ha salvato qualcosa dovrebbe essercene traccia al loro interno. Così come dovrebbero esserci anche le immagini delle riprese che la bionda di Pompei, incurante delle norme e del regolamento, ha fatto nei corridoi di Montecitorio. Immagini registrate di nascosto, con occhiali muniti di microcamera. Due di loro sono state pubblicate su Instagram e le sono costate il Daspo dalla Camera dei Deputati . Ce ne sono altre? Boccia ha ripreso solo i corridoi o anche delle conversazioni private? Pare infatti che le registrazioni, tra il 2023 e il 2024, sarebbero state almeno una ventina.