Ancora una volta a Taranto è andato in scena il solito “teatrino” a vantaggio di facile e squallido opportunismo alla ricerca di visibilità, nella sede di Confindustria Taranto rappresentata dal suo presidente Salvatore Toma, che si occupa nella vita imprenditoriale di confezione di abbigliamento per conto terzi, affiancato da Vito Messi presidente di ANCE Taranto, notoriamente espressioni di una vecchia “accoppiata” Cesareo-Albanese che ha guidato in un recente Confindustria senza produrre alcun tangibile risultato economico per le imprese del territorio.
Salvatore Toma, presidente di Confindustria Taranto, ha affermato: “È importante fare il punto della situazione, non solo sulla costruzione dei cantieri, ma anche sulla ricettività. Tra un anno e mezzo avremo bisogno di strutture adeguate per accogliere i visitatori. Come Confindustria, ci focalizziamo anche sull’aspetto turistico e sulle ricadute economiche per il territorio“.
Sentire poi parlare Vito Messi, braccio operativo di Antonio Albanese (lanciatosi nei nuovi “appetiti” edilizi ed in particolare nei lavori pubblici a spese del contribuente) ci ha fatto sorridere… così come ci hanno fatto tenerezza quei quattro giornalisti presenti che non hanno avuto l’acume di chiedere a Messi “come mai non avete partecipato ad alcun appalto neanche in subappalto” ? Messi si è limitato a sostenere che “non abbiamo condiviso il criterio con le quali sono state impostate ovvero quello di privilegiare l’offerta economica al ribasso” dimostrando la sua limitata esperienza settoriale, prevalentemente mirata ad appalti pubblici di piccola portata .
Imbarazzante ascoltare anche le altre dichiarazioni di Messi come “vogliamo che sul nostro territorio si crei un entusiasmo economico ( o forse di commesse pubbliche ? n.d.r. ) che è quello poi che appartiene alle nostre imprese e che risvegli determinati settori e porti avanti quella che è la nostra “mission” ovvero la rivitalizzazione e riqualificazione del nostro territorio. Le imprese tarantine sono pronte“.
Le imprese di Albanese di cui si occupa Messi hanno mai realizzato qualche opera del genere ? A noi non risulta. Risulta invece che l’imprenditore di Massafra sia proprietario di ben 4 strutture alberghiere (Terminal Jonio a Massafra; Hotel Palace, Hotel Bologna ed Hotel Europa a Taranto) rilevate da rispettivi fallimenti, lasciate abbandonate da oltre un decennio, invece di essere ristrutturate e messe a disposizione della città e dei suoi ospiti. Ma di questo Messi si è ben guardato dal parlarne, timoroso probabilmente di non rappresentare i propositi del suo “socio-padrone” massafrese.
Se questa è l’imprenditoria tarantina, allora si capisce meglio la crisi economica che attanaglia da anni ormai l’economia jonica, agevolando speculazioni, tangenti per veicolare gli appalti e corrutele varie.