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22 Dicembre 2024 09:30

Le frasi imbarazzanti di Scarpinato su Borsellino

Secondo fonti confidenziali, notoriamente bene informate, Scarpinato nella conversazione con Natoli, non solo istruisce il suo vecchio amico, che nel frattempo è stato citato a comparire davanti alla Commissione parlamentare, di cui il suo ex-collega ed amico ora fa parte, ma addirittura gli darebbe preziosi consigli.

“Cosa ha da nascondere il senatore Scarpinato sulla vicenda Borsellino?”. E’ Raffella Paita di Italia Viva a dare voce alla domanda che in questi giorni in Parlamento in molti si fanno , in particolare modo all’interno della Commissione parlamentare antimafia. Cioè quale sia il reali contenuto della “chiacchierata” sin troppo amichevole tra l’ ex pm di Palermo Roberto Scarpinato, attualmente senatore del Movimento 5 Stelle, e l’ex magistrato Gioacchino Natoli, intercettata dalla Procura di Caltanissetta. Il fatto grave è che Natoli, che negli anni Novanta faceva parte insieme a Scarpinato del pool Antimafia di Palermo, in questo momento ha dei guai seri da risolvere, dato il fatto che la Procura di Caltanissetta nella nuova inchiesta sull’uccisione nel 1992 di Paolo Borsellino e della sua scorta, lo ha iscritto nel registro degli indagati per “favoreggiamento aggravato” della mafia .

Le registrazioni dell’intercettazione sono arrivati ,su iniziativa proprio della Procura di Caltanissetta, alla Commissione Antimafia , ritenendoli evidentemente importanti per l’attività di indagine parlamentare. Secondo fonti confidenziali, notoriamente bene informate, Scarpinato nella conversazione con Natoli, non solo istruisce il suo vecchio amico, che nel frattempo è stato citato a comparire davanti alla Commissione parlamentare, di cui il suo ex-collega ed amico ora fa parte, ma addirittura gli darebbe preziosi consigli. Secondo quanto riportato nei giorni scorsi dal quotidiano La Verità, il senatore grillino direbbe “Tu mi alzi la palla e poi la schiaccio“.

i “grillini” Cafiero De Raho e Scarpinato

Il problema però è che i documenti arrivati da Caltanissetta al momento li detiene e custodisce soltanto la presidente della Commissione Antimafia Chiara Colosimo, e non a caso Scarpinato si sta battendo senza sosta affinchè la Colosimo rimandi indietro il malloppo al mittente senza neanche aprirlo. La Colosimo ha già fatto sapere che non ci pensa neanche, ma per ora tutto rimane chiuso nel suo cassetto. Nel frattempo, come è inevitabile, circolano indiscrezioni difficili da controllare. Quella frase, “tu alzi e io schiaccio”, non sarebbe l’unica ad imbarazzare Scarpinato.

Parlando con Natoli il senatore si sarebbe lasciato andare a giudizi severi, e probabilmente irriferibili, sul conto di Fiammetta Borsellino, figlia di Paolo, e di suo marito Fabio Trizzino, avvocato, i quali da anni lottano contro tutto e tutti affinchè venga alla luce la vera verità sulle cause che indussero Cosa Nostra a decidere la condanna a morte del procuratore aggiunto di Palermo.

Che la nuova indagine sulla strage di via d’Amelio a Scarpinato non vada giù è arcinoto, in quanto potrebbe radere al suolo i teoremi sostenuti anche da lui negli anni . Ma finora era impensabile che potesse arrivare a fare il suggeritore di un indagato (peraltro anche suo amico ed ex collega) per favoreggiamento a Cosa Nostra, e a emettere giudizi vergognosi sulla figlia di un eroe come Paolo Borsellino . Scarpinato si trova in una situazione di pieno conflitto di interessi, come anche il suo collega di partito (M5S) Federico Cafiero de Raho, vicepresidente della Commissione, il cui nome emerge sin troppo spesso nell’indagine della Procura di Perugia sulla “macchina dei dossier” che regnava indisturbata e sin troppo attiva all’interno della Direzione Nazionale Antimafia sotto la sua direzione.

Scarpinato e Cafiero non hanno intenzione di farsi da parte illuidendosi di poter esercitare ancora il potere giudiziario. Questa mattina è è stato convocato l’ufficio di presidenza della Commissione è convocato per esaminare la proposta della Colosimo che prevede la sospensione dai lavori dei membri in situazione di conflitto di interessi, che coinvolgerebbe entrambi gli ex magistrati. Il Partito Democratico da sempre “stampella” delle toghe rosse, si è immediatamente allineato compatto a difesa di Scarpinato e Cafiero, che a loro dire sarebbero vittime di “accanimento“, ed oggi voterà contro alla proposta della Colosimo: ma sarà interessante verificare se avrà il coraggio (o meglio, la vergogna) di associarsi anche alla richiesta di occultare i verbali delle intercettazioni provenienti dalla procura di Caltanissetta.

Oppure viceversa sceglierà di scoprire in seduta segreta, come chiedono centodestra e centristi, cosa si siamo realmente detti Scarpinato e l’indagato Natoli. Chissè cosa spinge oggi Scarpinato, dopo una vita passata a intercettare ed a sostenere l’importanza delle intercettazioni nelle inchieste, a contestarle oggi che riguardano proprio lui.


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