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23 Luglio 2024 00:42
23 Luglio 2024 00:42

Le gemelle Vozza, un ottimo esempio “made in Taranto” su come conquistare il successo

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da sx, Grazia e Marica Vozza


di Antonello de Gennaro

Una volta tanto mi tocca violare il conflitto d’interessi… e parlare di alcuni esempi, che sono miei amici del cuore da sempre. Dopo l’incredibile carriera di un mio amico fraterno tarantino, e cioè Renato Semerari di cui parliamo in un altro articolo, con cui ho diviso la gioventù, lo sport, il collegio militare ecc., oggi mi “tocca” esaltare il successo di due donne. Due mie amiche tarantine (come il sottoscritto), che da sole, senza contributi dallo Stato, senza amanti e senza chiedere aiuto a nessuno ce l’hanno fatta. Si tratta delle sorelle Marica e Grazia Vozza, che in pochi anni dalla loro base operativa di Capri hanno portato, sino a Manhattan nel cuore pulsante di New York, da Bergdorf Goodman il “mall” (negozio n.d.a. ) più importante al mondo  il gusto, la qualità e capacità creativa di due figlie del Sud, con i gioielli che disegnano, realizzano e vendono,

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Grazia e Marica Vozza, sono sorelle gemelle, perfettamente complementari, che si esprimono insieme in una simbiosi perfetta intorno ad un’unica idea. Grazia è la creatività fatta persona, Marica è l’organizzatrice, l’emblema della concretezza.

La loro avventura inizia a Capri nel 1999 in un piccolo studio a due passi dalla famosa Piazzetta. Nel 2006, aprono una gallery store in Via Fuorlovado, la strada in cui l’artigianalità caprese risponde con eleganza alle vetrine dei grandi brand.

Nell’estate 2010, Grazia e Marica Vozza hanno raggiunto e conquistato  un traguardo molto importante. Le loro creazioni sono presenti e vendute da Bergdorf Goodman, icona del lusso e dell’ eleganza raffinata sulla Fifth Avenue a New York , dove ora sono un “nome“.

Schermata 2015-05-01 alle 18.27.58Le sorelle-gemelle Vozza, così come altre “eccellenze” della professionalità, creatività, capagità manageriale  sono la prova, la conferma che anche  nascendo a Taranto si può costruire un futuro, una carriera, un successo senza aver bisogno dello “Stato” della “politica” e sopratutto che non serve a nulla lamentarsi o applicare il “Ce me ne futt a mè” ed aspettare che qualcuno dia loro un lavoro o uno stipendio.

Ed io sono orgoglioso dei miei amici e della gente come loro. Questa è la Taranto di cui vado fiero ed orgoglioso ed a testa alta in tutto il mondo.

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Grazie, Antonello de Gennaro

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