ROMA – E previsto per la fine della prossima settimana il primo voto della 5a Commissione, quella che si occupa degli incarichi direttivi, ma la nomina del Consiglio Superiore della Magistratura per il nuovo procuratore di Roma potrebbe rimanere stand-by a lungo prima di approdare al plenum di Palazzo dei Marescialli . Ed anche lì potrebbero esserci imboscate e sorprese. I lavori sono cominciati, ma risulta tutt’ altro che facile l’indicazione della commissione per la poltrona di capo della Procura della Capitale, lasciata dopo sette anni, a disposizione dallo scorso 9 maggio a seguito del pensionamento di Giuseppe Pignatone dopo essere entrato in magistratura nel 1974.
Ai giornalisti che Pignatone fa ha voluto salutare e ringraziare ” soprattutto per la pazienza dimostrata alle luce delle mie tante non risposte alle vostre domande“, ha detto che adesso tornera’ nella “sua” Palermo per ragioni familiari e di cuore: “Ho trascorso undici anni lontano da questa citta e cioe’ i quattro vissuti a Reggio Calabria come capo della procura e i sette nella Capitale alla guida dell’ufficio giudiziario piu’ importante d’Italia, esperienza cominciata il 19 marzo del 2012“. Che cosa faro’ adesso? ” E chi lo sa? Di sicuro avro’ tanto tempo a disposizione per leggere ma non si escludono sorprese“. Pignatone continuera’ per il momento ad andare in giro a presentare il libro “Modelli Criminali” sull’evoluzione negli anni della mafia siciliana e calabrese, con un’analisi sulla criminalita’ romana, che ha scritto a quattro mani con il “fedelissimo” aggiunto Michele Prestipino, .
“Una cosa ve la posso dire – ha aggiunto Pignatone – lavorerete per molto tempo ancora su cio’ che abbiamo fatto in questi anni“, riferimento molto chiaro al maxiprocesso su ‘Mafia Capitale‘ che ad ottobre approda in Cassazione, una vicenda processuale che dal dicembre 2014 non ha mai smesso di tenere banco dal punto mediatico, mentre sono o saranno presto al vaglio del Gup inchieste delicate come quelle sul nuovo Stadio della Roma, sul caso Consip e sui falsi e sui depistaggi legati al pestaggio subito da Stefano Cucchi in una caserma dei Carabinieri mentre e’ attualmente in corso il processo bis in assise sulla morte del ragazzo.
Le candidature alla guida della procura romana sono in tutto tredici, anche se sin dal primo momento, la rosa ristretta è composta da tre nomi: Francesco Lo Voi attuale procuratore capo di Palermo, Giuseppe Creazzo procuratore capo di Firenze, e Marcello Viola procuratore generale di Firenze . Al momento è previsto uno sprint finale tra Lo Voi e Viola, entrambi magistrati esponenti della corrente di Magistratura indipendente. Il problema per assurdo è proprio questo: uno dei due candidati “forti” sicuramente verrà votato dalle altre correnti, mentre l’indicazione da parte dei rappresentanti Magistratura Indipendente potrebbe dividersi. Secondo qualcuno Franco Lo Voi, sarebbe azzoppato a seguito della sua partecipazione alla cena con Matteo Salvini organizzata qualche mese fa dalla giornalista Annalisa Chirico, anche se occorre ricordare e considerare che l’attuale procuratore capo di Palermo è legato da una profonda amicizia e stima con Pignatone.
La 5a Commissione presieduta dal “togato” Gianluigi Morlini membro togato ha sinora “evaso” 55 nomine. I componenti della commissione, alla loro prima consiliatura, devono affrontare scelte così importanti e non sarà agevole raggiungere l’ accordo tra i quattro togati che la compongono, che sono rappresentativi di tutte le correnti della magistratura, tra i quali compare anche Piercamillo Davigo, che da presidente dell’ Anm ha ripetutamente denunciato le logiche da “lottizzazione” del Csm, ed i membri laici Emanuele Basile (Lega) e Fulvio Gigliotti (M5S) nominati dal Parlamento in rappresentanza dell’ attuale alleanza gialloverde di governo, .
Si tratta infatti di nomine che si “incrociano”, partendo dal presupposto che i candidati concorrono per diversi uffici direttivi, e che a Roma ci sono da assegnare anche due posti da procuratore aggiunto ai quali aspirano Antonello Ardituro e Luca Palamara due ex consiglieri del CSM. La tempistica sulle decisioni dipenderà dal numero di proposte votate dalla Commissione Direttitivi, quindi i profili dei candidati verranno analizzati e confrontati e sulle proposte verrà richiesto come previsto per Legge il concerto al Ministro della Giustizia. E dopodichè si andrà al voto definitivo del plenum che in passato ha riservato non poche sorprese.
La corsa è a tre, con l’ imprevista candidatura da parte di Magistratura indipendente , di Viola sfidante di Lo Voi che inizialmente sembrava a tutti poter essere il naturale successore di Pignatone. Fra le altre undici candidature compaiono Creazzo (Unicost) , il pg di Salerno Leonida Primicerio, il quale è in corsa anche per la guida procura ordinaria della sua città, l’ attuale procuratore capo di Frosinone, Giuseppe De Falco, e quello di Velletri, Francesco Prete. Fra le domande pervenute a palazzo dei Marescialli ci sono anche quelle di Alessandro Mancini attuale procuratore capo di Ravenna, , di quello di Siena, Salvatore Vitello, e di Claudio Di Ruzza attuale capo della procura dei minori di Campobasso. Anche il pg di Lecce Antonio Maruccia, il vicepresidente della Corte penale internazionale Cuno Tarfusser, e Giuseppe Corasaniti attuale capo dipartimento Affari di Giustizia hanno presentato la loro candidatura . Un solo procuratore aggiunto in corsa, Michele Prestipino, braccio destro di Pignatone prima a Palermo poi a Reggio Calabria, prima di arrivare a Roma, dove è responsabile della Dda ed attuale reggente della procura della Capitale, in attesa della nuova decisione del CSM.
La Commissione Direttivi valuterà successivamente le ventitré domande per le due poltrone semi-direttive disponibili per procuratore aggiunto della Procura di Roma . Quattordici dei candidati sono già in servizio come sostituti procuratori (cioè pubblici ministeri) nella Capitale : Erminio Amelio, Maurizio Arcuri, Ilaria Calò, Giancarlo Cirielli, Antonio Clemente, Sergio Colaiocco, Gianfederica Dito, Nicola Maiorano, Antonella Nespola, Luca Palamara, Stefano Pesci, Vittorio Pilla, Alberto Pioletti, Pietro Pollidori.