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22 Novembre 2024 06:57

Le mail dei deputati “spiate” da Casaleggio. Beppe Grillo nega ma è vero caos

CdG casaleggioCasaleggio Associati non ha mai avuto accesso al server del gruppo M5s”. Così Beppe Grillo passa al contrattacco dopo le notizie pubblicate sul quotidiano  Il Foglio , che parlavano di un controllo dell’azienda del guru dei 5Stelle sulle mail dei parlamentari grilini. Il problema era già stato sollevato a ottobre del 2014 quando ci furono sospetti di hackeraggio con la cancellazione di mail a una trentina di parlamentari pentastellati. Si svolsero più di un’assemblea dai toni infuocati e accuse da parte di alcuni, tutti dissidenti che adesso non fanno più parte del Movimento 5 Stelle. Poi, in giorni conditi di polemiche, una nota a nome del gruppo parlamentare M5S aveva ammonito che in caso di verifica di “ingressi abusivi nei sistemi informatici o qualunque altro utilizzo improprio del server” avrebbe fatto seguito una “segnalazione all’Autorità“. A pagarne le conseguenze alla fine furono i deputati M5S Paola Pinna e Massimo Artini, considerato l’informatico del gruppo e finito nel mirino per una non corretta gestione del server.

Nei mesi scorsi il Movimento 5 Stelle era finito nel mirino anche per la vicenda dei «contratti» fatti firmare ai vari candidati alle amministrative, compresi quelli in corsa per il Campidoglio. Accordi nei quali si prevedeva il pagamento di una penale in caso di «tradimento» dei valori del Movimento. Ed è anche su questo versante che si sono concentrate le accuse indirizzate ieri ai Cinquestelle, in particolar modo dal Pd. “Il grande fratello Casaleggio&associati spiava i parlamentari M5s? Una cosa mai vista, di cui si dovrà occupare la magistratura – attacca il senatore Dem Stefano Esposito -. E in tutto questo arriva la Raggi, collaboratrice dello studio Previti, messa sotto contratto capestro da Casaleggio per le amministrative, che dice di non prendere ordini da lui. Ieri da Casaleggio ci ha passato sei ore, e al ritorno ha parlato dello stadio della Roma aprendo linee di credito a poteri veramente forti. Un intreccio pesantissimo di interessi molto poco chiari, che tra Milano e Roma hanno il loro epicentro nella Casaleggio & associati”.

Adesso la notizia torna ad infiammare il dibattito con il Pd schierato in prima linea contro i 5 Stelle. Il vicesegretario, Lorenzo Guerini, attacca: “Che Casaleggio fosse il vero, oscuro e nascosto capo del M5S era già chiaro, ma è davvero inquietante leggere che spia i suoi parlamentari. La Spectre al confronto sembra un’associazione di dilettanti”. Immediata la replica di Grillo: “La paura sale per le amministrative e il fango – si legge nel post – è pronto per essere tirato contro il Movimento 5 Stelle. Anche le querele sono pronte e vengono inviate regolarmente”. Poi precisa ed aggiunge che “i due fatti a cui si fa riferimento sono stati chiariti in modo pubblico all’epoca dei fatti e Casaleggio Associati non ha mai avuto accesso al server in questione come già dichiarato”. Poi l’attacco: “Per quanto riguarda il grave attacco dal sedicente gruppo hacker del Pd che ha divulgato email dei parlamentari appena insediati si sta ancora aspettando che vengano identificati e incriminati i colpevoli da due anni. Viene il sospetto che essendo forza di opposizione, il Governo e la Presidenza della Camera non stia dedicando sufficienti risorse per identificare i colpevoli”.

In serata è arrivato l’intervento del presidente della Camera Laura Boldrini: “Se confermate, le notizie sul controllo della posta elettronica ai danni di deputati del M5S, valuteremo se vi siano i presupposti per attivare le competenze di organi della Camera”.

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