ROMA – Doveva essere varato ad aprile, poi ai primi di maggio, ed invece è arrivato a metà di maggio il via libera del governo. Milioni di italiani nel frattempo aspettavano da tempo l’accredito per la cassa in deroga ma senza alcun riscontro.
Il premier Conte in conferenza stampa da Palazzo Chigi ha annunciato nuove misure che riguardano soprattutto la cassa integrazione. Il dl Rilancio che si attendeva ormai da mesi è stato finalmente approvato in Consiglio dei Ministri.
Ecco il testo completo del provvedimento del Decreto Rilancio approvato dal Consiglio dei Ministri
DLRilancio-definitivo-Bonus autonomi da 800 a 1.000 euro
Confermati i bonus da 800 euro per le partite Iva e i collaboratori. Per gli autonomi si sale fino a 1.000 euro per chi dimostra di avere avuto perdite di fatturato fino al 33%. Esteso il bonus fino a 600 euro per colf e badanti. Semaforo verde al reddito di emergenza per chi non ha altri sostegni e ha un reddito basso con Isee fino a 15 mila euro: il bonus dovrebbe essere per due mesi e va dai 400 euro per i singoli agli 800 per nucleo familiare.
Un miliardo per il reddito di emergenza
Ammonta ad un miliardo lo stanziamento previsto per il reddito di emergenza. In particolare è autorizzato un limite di spesa di 954,6 milioni per il 2020 da iscrivere su apposito capitolo dello stato di previsione del ministero del Lavoro denominato «Fondo per il Reddito di emergenza», oltre a 5 milioni per gli oneri per la stipula della convezione con l’Inps. L’importo del Rem sarà tra i 400 e gli 800 euro mensili per un bimestre. Le domande andranno presentate entro giugno. Le norme prevedono limiti di reddito e di patrimonio ed escludono i detenuti.
Aiuti a fondo perduto: fino a 50 mila euro alle aziende in difficoltà
Un aiuto a fondo perduto, da un minimo di 1.000 euro fino a un massimo di 50 mila euro, pagato con un bonifico da parte dell’Agenzia delle Entrate. La misura sarà riservata alle aziende che nel 2019 avevano un fatturato fino a 5 milioni di euro. L’intervento scatterà in caso di perdite di fatturato tra aprile 2019 (di piena attività) e aprile 2020 (totale lockdown). Il sostegno arriverà (con un bonifico) a chi ha avuto perdite per almeno 1/3 del fatturato. Tre gli scaglioni: 25% della differenza se si fattura fino a 100 mila euro; scende al 20% fra 100 e 400 mila euro; ed al 15% fino a 5 milioni di euro.
Eccovi un esempio pratico: nel 2019 il fatturato della vostra impresa/società/ditta è stato di 350 mila euro, nel mese di aprile 2019 avete incassato 32 mila euro, mentre nell’aprile del 2020, causa coronavirus, è sceso a 5 mila. La differenza di fatturato perso è quindi pari a 27 mila euro, valore a cui viene applicato il 20% (in quanto il vostro fatturato 2019 è stato inferiore a 400 mila euro), in questo caso, quindi, potrete ottenere 5.400 euro a fondo perduto.
Bollette con sconto per le Pmi
Le pmi beneficeranno per tre mesi di bollette più leggere per le utenze non domestiche dal primo maggio a luglio 2020, e di un credito di imposta del 60% sui canoni di affitto e del congelamento degli oneri fissi sulle bollette. Lo stanziamento è di 600 milioni di euro.
L’obiettivo della norma è quello di «alleviare il peso delle quote fisse delle bollette elettriche in capo alle piccole attività produttive e commerciali, gravemente colpite su tutto il territorio nazionale dall’emergenza epidemiologica da Covid-19″. Mediante la norma, che riguarda un periodo di tre mesi a partire da maggio 2020 ed ha carattere transitorio e urgente, «si permette la tempestiva applicazione della misura semplificandone l’iter procedimentale e provvedendo a dare copertura mediante il ricorso al bilancio dello Stato».
Affitti commerciali, sgravio al 60%, cedibile a banche
Credito d’imposta del 60% dell’affitto mensile per negozi e esercizi industriali e alberghi. Lo sgravio è riservato ai contratti su immobili a uso non abitativo destinati allo svolgimento dell’attività industriale, commerciale, artigianale, agricola, di interesse turistico o all’esercizio abituale e professionale dell’attività di lavoro autonomo.
Il credito spetta a chi ha ricavi o compensi non superiori a 5 milioni.
Nel caso di contratti di servizi a prestazioni complesse o di affitto d’azienda, comprensivi di almeno un immobile a uso non abitativo destinato allo svolgimento dell’attività, il credito d’imposta scende al 30%. Per gli alberghi è indipendente dal volume di affari.
Condizione necessaria per fruirne, nei mesi di marzo, aprile e maggio, è che il fatturato sia diminuito di almeno il 50% nel mese di riferimento su anno. Il credito può essere ceduto al locatore o al concedente o a istituti di credito; è disposta la non cumulabilità con il credito d’imposta previsto dal decreto Cura Italia.
La nuova cassa integrazione
Il governo accentra sull’Inps l’erogazione degli assegni: “Sulla Cig confidiamo di recuperare il tempo perduto”, ha dichiarato il premier. L’ INPS si occuperà di erogare entro 15 giorni dalla richiesta con un anticipo del 40% gli assegni della cassa integrazione . Altro punto che affronta il dl Rilancio (si tratta di un impiego di circa 55 miliardi) riguarda il bonus per gli autonomi, il famoso assegno da 600 euro che in tanti, troppi, non hanno ancora visto. Il presidente del Consiglio ha spiegato che “per i lavoratori le misure sono cospicue: 25,6 miliardi. Ci sono le risorse per rafforzare Cassa integrazione e bonus autonomi“. “Sono ammortizzatori sociali, ma economici perché servono alle imprese per preservare l’efficienza produttiva“, ha aggiunto. Interventi anche sul fronte del rilancio dell’edilizia. Si tratta di uno dei settori più messi a dura prova dall’emergenza Covid.
Ecobonus ed edilizia
Nel decreto legge Rilancio trova spazio l’Ecobonus per le ristrutturazioni. Di fatto con il nuovo decreto per ogni 100 euro spesi per la riqualificazione energetica ci sarà uno ‘scontò fiscale di 110 euro. Questa in sostanza la norma contenuta nel provvedimento, che introduce un superbonus del 110%, anche per la realizzazione di interventi di riqualificazione energetica e antisismici sugli immobili.
Il recupero avverrà in 5 quote annuali di importo uguale da portare in detrazione al momento di compilare la dichiarazione dei redditi. Ci sarà però la possibilità di cedere l’intero credito alla ditta che ha eseguito i lavori.La ditta potrà recuperarlo a sua volta, utilizzando la somma in compensazione per il pagamento dei tributi a proprio carico.
Via la Tosap
Novità previste anche nel commercio e sulle tasse. Come ha affermato il premier verrà cancellata la Tosap per i ristoranti e i bar, un piccolo aiuto. I ristoratori e i baristi infatti hanno dovuto affrontare due mesi di chiusura dovendo quindi sostenere di sasca propria le spese di locazione. Una categoria che avrebbe avuto bisogno di interventi e di aiuti ben più corposi da parte del Governo, che non si sono visti.
Sempre nel decreto Rilancio vengono confermati i concorsi per la scuola e per i ricercatori. Secondo le stime comunicate dal premier e dal ministro del Tesoro, Roberto Gualtieri, di fatto sono previsti concorsi per 70mila insegnanti e per circa 4mila ricercatori.
Altri 3,25 miliardi verranno destinati alla Sanità. Novità importante per il settore privato. Il decreto infatti andrà a rinnovare per altri 30 giorni il congedo parentale. Ma le misure arrivano in ritardo ed a singhiozzo, ed il sapore di questo decreto è a dir poco amaro .
Via l’lrap (ma è una tantum) e rinvio delle scadenze con il fisco a settembre
Il Governo con un’ imperdonabile ritardo ha finalmente deciso di dare una mano alle imprese intervenendo sull’Irap. E’ stato lo stesso premier Conte a spiegare che quello varato ieri sera è un intervento non strutturale ma solo temporaneo: “Fare oggi uno sconto fiscale per le imprese sotto 250milioni di fatturato significa fare una forma indiretta di erogazione di liquidità, lasciare nelle casse delle somme di denaro. Non abbiamo definito una riforma del sistema fiscale. E’ un intervento una tantum. In prospettiva l’obiettivo è affrontare una riforma ma non lo possiamo fare in queste condizioni. Ma prima bisogna affrontare l’emergenza e avviare la ripresa”.
Per tutte le imprese con ricavi fino a 250 milioni di euro è stato stabilito di cancellare il versamento dell’Irap fissato per il prossimo 16 giugno. L’abbuono dell’imposta consente così di eliminare il saldo acconto. Una misura che vale quasi 4 miliardi e rispetto alla versione iniziale non prevede più come condizione la perdita di almeno il 33% di fatturato nel 2020, rispetto al 2019.
Per dare ossigeno alle imprese viene inoltre posticipato al prossimo 16 settembre per le ritenute fiscali e contributive e dei versamenti Iva che potranno a quella data essere pagati in un’unica rata oppure in quattro rate mensili senza sanzioni e interessi.
Tregua fiscale: invio degli atti slitta al 2021
Tregua fiscale accordata fino al prossimo primo settembre. Vengono infatti rinviate a quella data le notifiche di ben 22 milioni di cartelle esattoriali. Slitta invece al prossimo anno l’invio degli atti di accertamento, che sono circa 8 milioni e mezzo. In tutto, quindi, più di 30 milioni di pratiche di contenzioso fiscale che vengono sospese, in attesa che passi la bufera.
Stop ai pignoramenti
Il decreto sospende i pignoramenti su stipendi e pensioni e prevede lo slittamento a settembre della ripresa dei versamenti sospesi per i mesi di marzo, aprile e maggio in cui siamo stati bloccati dalla pandemia. Sale il limite delle compensazioni dei crediti fiscali fino ad un milione. In arrivo anche misure di sostegno per le startup innovative per convogliare capitale di rischio.
Congedi parentali pagati al 50%. Bonus baby sitter raddoppia a 1.200 euro
Previsto un contributo fino a 1.200 euro per la babysitter, che raddoppia rispetto ai 600 euro stanziati dal precedente Decreto Cura Italia. Il “bonus baby sitter” sarà spendibile anche per centri estivi e servizi per l’infanzia. Previsto anche un fondo da 150 milioni di euro da assegnare ai Comuni per potenziare i centri estivi, anche in collaborazione con istituti privati, per bambini dai 3 ai 14 anni.
Per il sostegno dei genitori che lavorano viene confermato inoltre il congedo parentale pagato al 50% per chi ha figli fino a 12 anni per un periodo continuativo o frazionato non superiore ai 30 giorni. Si potrà richiedere fino al 31 luglio 2020 con i periodi coperti da contribuzione figurativi.
Fino alla fine dell’ emergenza Covid19 sarà possibile per i dipendenti di aziende private con figli fino a 14 anni per chiedere lo smart working a condizione che nel nucleo familiare non vi sia altro genitore beneficiario di strumenti di sostegno al reddito in caso di sospensione o cessazione dell’attività lavorativa o che non vi sia genitore non lavoratore, hanno diritto a svolgere la prestazione di lavoro in modalità agile anche in assenza degli accordi individuali, fermo restando il rispetto degli obblighi informativi previsti dagli articoli da 18 a 23 della legge 22 maggio 2017, n. 81, e a condizione che tale modalità sia compatibile con le caratteristiche della prestazione.
La prestazione lavorativa in lavoro agile può essere svolta anche attraverso l’utilizzo di strumenti informatici (esempio: computers, tablet, smartphone) nella disponibilità del dipendente qualora non siano forniti dal datore di lavoro.
Bonus vacanze e cancellazione Imu per gli alberghi
Valgono circa 2,5 miliardi le risorse a disposizione dei settori collegati al turismo e alla cultura. Per dare sostegno alle imprese alberghiere è stato previsto di cancellare il versamento della rata Imu del prossimo 16 giugno, a condizione tuttavia che i possessori degli alberghi siano anche i gestori. La norma vale anche per gli stabilimenti balneari, marittimi, lacuali e lacustri.
Previsto inoltre un incentivo sotto forma di «bonus vacanze» destinato alle famiglie, con Isee fino a 50 mila euro, che decidono di soggiornare in una struttura ricettiva in Italia. Il decreto «riconosce, a favore dei nuclei familiari con un reddito Isee non superiore a 40 mila euro, un credito, relativo al periodo d’imposta 2020, per i pagamenti legati alla fruizione dei servizi offerti in ambito nazionale dalle imprese turistico ricettive dagli agriturismi e dai bed & breakfast». Previsto un bonus per 500 euro per ogni nucleo familiare.
Bonus bici e monopattini da 500 euro
E’ previsto un buono mobilità per i residenti nei Comuni con popolazione superiore a 50 mila abitanti per incentivare forme di mobilità sostenibile alternative al trasporto pubblico. Il governo ha stanziato 120 milioni di euro per il 2020 ed il bonus sarà pari al 60 per cento della spesa sostenuta e comunque non superiore a 500 euro.
Potrà essere utilizzato per l’acquisto di bici, anche a pedalata assistita, ma anche segway, hoverboard, monopattini e monowheel ovvero per l’utilizzo dei servizi di mobilità condivisa a uso individuale esclusi quelli mediante autovetture, dalla data di entrata in vigore del decreto e fino al 31 dicembre 2020.
La necessità è quella di ridurre sui mezzi pubblici la presenza delle persone . Diventano più sostanziosi gli incentivi all’acquisto di bici ed e-bike, estesi anche ai monopattini elettrici. Il «bonus mobilità» è riservato a tutti i cittadini maggiorenni residenti nei capoluoghi di Regione, nelle Città metropolitane, nei capoluoghi di Provincia e nei Comuni con popolazione superiore a 50.000 abitanti.
Ai semafori le biciclette, e-bike e monopattini elettrici potranno fermarsi davanti agli altri veicoli. Inoltre, i Comuni avranno la possibilità di ricavare delle corsie riservate per bici e monopattini ricavandole dalle carreggiate esistenti.
Bonus mobilità e rimborso abbonamenti bus-metro-treni
Ci sono 125 milioni di euro poi destinati alla mobilità sostenibile . Si studia anche il rimborso dell’abbonamento ai mezzi pubblici per i mesi non utilizzati durante i mesi del lockdown: quindi treni, bus, metrò, ma anche vaporetti.
Rottamazione: incentivo per auto euro 3 e motocicli
Riattivati gli incentivi alla rottamazione: chi vuole rottamare dal 1° gennaio al 31 dicembre 2021 la propria auto dalla classe Euro 3 in giù o il motociclo omologato fino alla classe Euro 2 ed Euro 3 a due tempi, fino a esaurimento del fondo, potrà godere di un «buono mobilità» (cumulabile con quello per l’acquisto delle bici) pari a 1.500 euro per ogni autovettura e 500 euro per ogni motociclo rottamati.
Il buono sarà spendibile, anche dai famigliari conviventi, nei successivi tre anni per abbonamenti al trasporto pubblico locale e regionale, per quello di biciclette anche a pedalata assistita, e di veicoli per la mobilità personale a propulsione prevalentemente elettrica.
Il buono per la rottamazione è però riservato ai soli residenti nei comuni con più alta concentrazione di smog, quelli cioè che sforano abitualmente i limiti di concentrazione nell’aria di polveri sottili e biossido di azoto
Tempistiche lunghe
In definitiva il governo, con queste misure, ha messo praticamente una pezza su una crisi che ha già messo a rischio la tenuta dell’intero sistema economico. Il premier sulle tempistiche piuttosto discutibili afferma: “Abbiamo impiegato un pò di tempo ma assicuro che è stato non un minuto di più di quello strettamente necessario per un testo tanto articolato”. Dimenticando che diversi imprenditori nell’attesa di un testo “tanto articolato” hanno dovuto chiudere le loro attività e c’è anche chi è arrivato a sacrificare la propria vita con il suicidio.