di REDAZIONE POLITICA
Come anticipato nei giorni scorsi dal nostro giornale, venendo subito “fotocopiato” dal quotidiano barese fallito (leggasi La Gazzetta del Mezzogiorno) , Luigi Vitali di Francavilla Fontana (Brindisi) ex coordinatore di Forza Italia , sonoramente “trombato” dagli elettori nel suo collegio elettorale uninominale alle ultime elezioni politiche del 2018, è stato ripescato grazie al listino “bloccato”, dopo essere approdato nel movimento “Cambiamo” (guidato dall’ attuale governatore ligure Giovanni Toti) è ormai approdato nella Lega, dove può contare su un forte rapporto di amicizia con il senatore Roberto Marti, un ex-fedelissimo di Raffaele Fitto, eletto nel 2013 nelle liste di Forza Italia-Popolo delle Libertà, successivamente passato a novembre del 2017 armi e bagagli alla Lega Salvini che gli ha garantito dopo il “tradimento” a Raffele Fitto, l’elezione in Senato.
La forsennata campagna acquisti della Lega in Puglia, sicuramente non è frutto della migliore delle strategie, come dimostra il recente ingresso dell’ ex eurodeputato del Partito popolare europeo, Marcello Vernola, 59enne, a fine anni degli anni Novanta Presidente della Provincia di Bari e poi esponente del Popolo delle libertà il quale che l’anno scorso venne indicato come un possibile candidato in Puglia del partito di Matteo Renzi.
Vernola è’ indagato per reati fiscali dal pm Giuseppe Dentamaro, della Procura di bari in un’inchiesta è partita da un accertamento tributario effettuato dai finanzieri del capoluogo regionale che ha portato alla luce un’evasione fiscale milionaria da parte della Cei- Consorzio Energetico Italiano srl di Bari e della Velga srl, società del quale il neo-acquisto leghista è stato presidente del Consiglio di Amministrazione dal 2014 al gennaio 2020, società che di recente ha trasferito la sua sede a Roma, comparendo tra i destinatari del sequestro preventivo eseguito dalla Guardia di Finanza per una contestata evasione fiscale da 15,2 milioni di euro.
Il gruppo del governatore regionale ligure Giovanni Toti è presente in Parlamento dove ha costituito la componente «Cambiamo» all’interno del gruppo misto a Palazzo Madama, grazie all’adesione di Gaetano Quagliariello con Paolo Romani un ex-“fedelissimo” di Silvio Berlusconi, (grazie al suo rapporto di amicizia ed affari con Paolo Berlusconi) e Massimo Vittorio Berretti, hanno raggiunto un accordo per le Regionali in Puglia con Raffaele Fitto ottenendo un candidato per provincia nei partiti dell’area di centrodestra.
Federica De Benedetto, imoprenditrice con la passione della politica, a soli 14 anni militava in Azione Giovani e militato in AN–Alleanza Nazionale fino al suo scioglimento, nel 2014 si era candidata nelle file di Forza Italia alle Elezioni Europee ottenendo ben 19.800 preferenze, è ritornata “a casa” come scrive sulla sua pagina Facebook candidandosi con Fratelli d’ Italia in provincia di Lecce, ottenendo un posto nella lista di Fratelli d’Italia della provincia salentina, dove dovrà confrontarsi con Erio Congedo (consigliere regionale uscente ed esponente dell’ala “meloniana”) ed Antonio Gabellone ex presidente della provincia di Lecce, ritenuto un fedelissimo di Raffaele Fitto .
La lista più deludente della Lega in Puglia, è sicuramente quella nella provincia di Taranto, dove i candidati raccattati dal vice coordinatore regionale Gianfranco Chiarelli, anch’egli un ex-fedelissimo di Raffaele Fitto, non è riuscita ad attrarre e candidare alcuna candidatura aurtorevole e tantomeno qualche esponente locale politico di peso , ma soltanto prevalentemente collaboratori del “giro” di Chiarelli, ed un ex amministratore locale della provincia jonica.
Fra i candidati reperiti da Chiarelli compare persino incredibilmente un ex-consigliere comunale di Taranto (eletto nel 2012 con At6-Giancarlo Cito) , tale Giovanni Ungaro il quale nel gennaio 2019 (leggi QUI) a seguito di un’indagine della Guardia di Finanza per aver truffato circa 28.000 il Comune di Taranto a seguito di una assunzione simulata, è stato mandato a processo dalla Procura di Taranto,.
Ungaro inoltre nel 2015 si era candidato alle Regionali nelle liste dei Popolari appoggiando la candidatura a presidente della Regione Puglia di Michele Emiliano. Una presenza a dir poco imbarazzante nella Lega, dove il governatore del Veneto Luca Zaia ha escluso dalle candidature due consiglieri regionali uscenti per aver richiesto ed incassato il bonus Covid19 di appena 600 euro….praticamente nulla rispetto ai 37.900 euro che secondo la Procura di Taranto e le Fiamme Gialle avrebbe truffato ai contribuenti.Chiaramente tutto ciò sulla Gazzetta del Mezzogiorno non lo leggerete….
La differenza è che in Puglia la Lega non conta su esponenti del livello di Zaia. Non a caso il candidato presidente alla Regione Puglia dei “salviniani”, Nuccio Altieri, sconfitto dalla più forte ed autorevole candidatura di Raffaele Fitto, ha un “pedigree” e peso elettorale alquanto deludente, infatti non è sceso in campo candidandosi alle Regionali. Più facile farsi “nominare” da Salvini, che eleggere dagli elettori !
Altieri ha iniziato la sua avventura politica nel 2000 come addetto stampa del sottosegretario alla Difesa Massimo Ostillio (UDEUR-Clemente Mastella). Entrato in Forza Italia è stato consigliere provinciale a Bari sino al al 2009, e dal 2009 al 2014 è stato vicepresidente della Provincia di Bari. Successivamente alle Politiche del 2013 si è candidato nel barese con il PdL-Popolo della Libertà alla Camera dei Deputati risultando il secondo dei non eletti.
Nel settembre 2014, in seguito alle dimissioni di Antonio Leone eletto come membro laico del Consiglio Superiore della Magistratura, Altieri è diventato “per grazia ricevuta” deputato della XVII Legislatura. Nel 2015 abbandona Forza Italia e aderisce al movimento Conservatori e Riformisti di Raffaele Fitto (che è stato anche suo testimone di nozze) successivamente ribattezzato Direzione Italia.
Nel novembre 2017 abbandona Fitto e passa a Noi con Salvini, movimento politico della Lega Nord presente nel mezzogiorno d’Italia. Alle ultime elezioni politiche del 2018 ha riprovato ad entrare in Parlamento candidandosi (in quota Lega) alla Camera dei Deputati nel collegio elettorale uninominale di Monopoli sostenuto dalla coalizione di centro-destra ma anche questa volta non è stato eletto.