di REDAZIONE CRONACHE
Queste in sintesi le misure contenute nel nuovo Dpcm illustrato dal presidente del Consiglio Conte in conferenza stampa: arrivano nuovi limiti per bar e ristoranti, le palestre e le piscine sotto esame per una settimana. Previsto lo stop per gli sport di squadra dilettantistici, per gli alunni delle scuole superiori previsti ingressi posticipati e turni pomeridiani. Concesso ai sindaci la possibilità di chiusure locali con il potere di chiudere strade o piazze in caso di assembramenti.
E’ un decreto anti-movida che tutela chi rispetta le regole quello scritto a più mani dal Governo, per quasi tre giorni seduto al tavolo delle trattative assieme a Regioni e Enti locali. Ma “la strategia non è e non può essere la stessa della primavera“, assicura il premier Giuseppe Conte, che avverte: “il Governo c’è ma ciascuno deve fare la sua parte”. Questo è solo l’inizio di un piano più ampio. Il Presidente è consapevole “che ci sono ancora diverse criticità: facciamo 160 mila tamponi al giorno ma certo non possiamo tollerare le file di ore“.
In serata il premier Giuseppe Conte ed il ministro della Salute Roberto Speranza hanno firmato il decreto , ed ecco nuove regole in vigore da subito che saranno efficaci fino al 13 novembre. Questi i provvedimenti nel dettaglio.
Il lavoro di mediazione porta la firma del ministro per le Autonomie, Francesco Boccia, alle prese con il filo sottile del dialogo lungo quanto la catena di vertici fissati: “sono proposte che vanno nella nostra stessa direzione – spiega Boccia – . Chi vive le complessità quotidiane dei territori merita il massimo dell’ascolto”. Parole che blindano l’intesa
Chiusure disposte dai sindaci
I sindaci potranno disporre dopo le ore 21.00, la chiusura al pubblico di vie o piazze nei centri urbani, laddove si possono creare delle situazioni di assembramento, fatta salva la possibilità di accesso e deflusso agli esercizi commerciali regolarmente aperti e alle abitazioni private.
Sindaci però non ci stanno e rimandano la palla al Governo: “Sarebbe un coprifuoco scaricato sulle nostre spalle. L’esecutivo si assuma le sue responsabilità”.
DPCM-18ott2020Bar e ristoranti
Le attività dei servizi di ristorazione (fra le quali bar, gelaterie, pasticcerie, pub, ristoranti, ) sono consentite dalle ore 5.00 sino alle ore 24.00 con consumazione al tavolo, e per un massimo di sei persone sedute per tavolo, e sino alle ore 18.00 in assenza di consumazione al tavolo. Rimane consentita la ristorazione con consegna a domicilio nel rispetto delle norme igienico-sanitarie sia per l’attività di confezionamento che di trasporto, e la ristorazione con asporto fino alle ore 24.00.
Gli esercenti dovranno esporre all’ingresso dei propri locale un cartello con indicato il numero massimo di persone ammesse nel locale in contemporanea, attenendosi ai protocolli e le vigenti linee guida. Restano comunque aperti lungo le autostrade gli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande siti nelle aree di servizio e rifornimento carburante.
Cinema e teatri
Rimangono aperti per ogni singola sala , per un numero massimo di 1000 spettatori per spettacoli all’aperto e di 200 spettatori per spettacoli in luoghi chiusi.
Congressi e riunioni
Ad eccezione di quelle che si svolgono con modalità a distanza sono sospese tutte le attività convegnistiche o congressuali; tutte le cerimonie pubbliche si svolgono nel rispetto dei protocolli e linee guida vigenti e a condizione che sia assicurate specifiche misure idonee a limitare la presenza del pubbliche, ad accezione di quelle di rilevanza nazionale, si svolgono senza la presenza di pubblico.
Nell’ambito delle pubbliche amministrazioni le riunioni si svolgono in modalità a distanza, salvo la sussistenza di motivate ragioni di interesse pubblico; è fortemente raccomandato svolgere anche le riunioni private in modalità a distanza.
Esami di scuola guida sospesi
È disposta la temporanea sospensione delle prove pratiche di guida.
Palestre e piscine
Il Governo ha deciso di dare una settimana di tempo a palestre e piscine per adeguarsi ai protocolli di sicurezza. Palestre aperte, come volevano i governatori, ma con riserva: dopo un braccio di ferro tra i ministri di Sport e Salute, Spadafora e Speranza, – il secondo era per chiuderle – le strutture incassano al momento una settimana di tempo per adeguarsi in maniera rigorosa ai protocolli. Un punto questo per il quale la maggioranza è spaccata con il ministro della Salute Roberto Speranza favorevole alla chiusura, mentre il ministro dello Sport Vincenzo Spadafora si è battuto l’apertura. Altrimenti si chiude. Nella bozza è testualmente riportato: “L’attività sportiva di base e l’attività motoria in genere svolte presso palestre, piscine, centri e circoli sportivi, pubblici e privati, ovvero presso altre strutture ove si svolgono attività dirette al benessere dell’individuo attraverso l’esercizio fisico, sono consentite nel rispetto delle norme di distanziamento sociale e senza alcun assembramento, in conformità con le linee guida emanate dall’Ufficio per lo sport, sentita la Federazione medico sportiva italiana (FMSI), fatti salvi gli ulteriori indirizzi operativi emanati dalle Regioni e dalle Province autonome“.
Gli sport di contatto a livello amatoriale, come calcetto e basket, restano vietati con uno stop anche per le relative associazioni e scuole per bambini e ragazzi. Il calcio dilettantistico resta attivo fino alla prima categoria.
Parrucchieri e centri estetici
Restano aperti nel rispetto dei protocolli di sicurezza.
Sagre e fiere
Vietate le sagre e le fiere di comunità. Restano invece consentite le manifestazioni fieristiche di carattere nazionale e internazionale.
Sale giochi e scommesse
Le attività di sale giochi, sale scommesse e sale bingo sono consentite dalle ore 8.00 alle ore 21.00.
Scuola
Sì alla didattica a distanza alternata però a quella in presenza e unita a una più marcata diversificazione degli orari di entrata ed uscita degli alunni delle Superiori. Nella bozza del Dpcm si legge: “Le istituzioni scolastiche secondarie di secondo grado adottano forme flessibili nell’organizzazione della didattica incrementando il ricorso alla didattica digitale integrata, che rimane complementare alla didattica in presenza, modulando ulteriormente la gestione degli orari di ingresso e di uscita degli alunni, anche attraverso l’eventuale utilizzo di turni pomeridiani e disponendo che l’ingresso non avvenga in ogni caso prima delle 9.00. Inoltre anche il rinnovo degli organi collegiali delle istituzioni scolastiche (rappresentanti di classe e di istituto) può avvenire secondo modalità a distanza.
Trasporto locale
Sul fronte dell’alleggerimento del trasporto locale, l’unica soluzione che accontenta tutti – Governo e Regioni – è quella di portare la quota di persone in smartworking dal 50 al 75%. Non ci sarà una riduzione della quota di riempimento dei mezzi, ma l’adozione di misure un maggior controllo sulle banchine delle metropolitane per agevolare i flussi di salita e discesa. “Aerei, navi, bus, treni a lunga e corta percorrenza hanno contribuito con lo 0,1% al contagio”, chiarisce il ministro ai Trasporti, Paola De Micheli, che – oltre ai 1.600 bus turistici in circolazione – si dice “disponibile a potenziare il sistema“.
Università
Le università sulla base all’andamento del quadro epidemiologico, predispongono piani di organizzazione della didattica e delle attività curriculari in presenza e a distanza in funzione delle esigenze formative tenendo conto dell’evoluzione del quadro pandemico territoriale e delle corrispondenti esigenze di sicurezza sanitaria ed, in ogni caso, nel rispetto delle linee guida del ministero dell’Università e della Ricerca.
Decaro (ANCI): “Governo scorretto, decideremo coprifuoco con le Asl“
“Il governo ha commesso una grande scorrettezza istituzionale, inserendo nel testo del Dpcm di cui è stata data notizia ieri sera dal presidente del Consiglio che saranno i sindaci a disporre l’eventuale coprifuoco”. Lo ha detto il presidente dell’Anci e sindaco di Bari, Antonio Decaro, ospite del programma “The breakfast club” su Radio Capital. “E’ un modo per scaricare la responsabilità del coprifuoco – ha proseguito – per fortuna, alla fine, il Dpcm non è uscito come era stato annunciato”.
“Le cabine di regia con il governo non servono a niente, noi sindaci non parteciperemo più” ha proseguito. “Si riuniscono con venti presidenti di Regione, decidono loro e poi a noi scaricano la responsabilità – ha aggiunto – Ci atterremo, come abbiamo sempre fatto, alle indicazioni che arrivano dal Governo”.