E’ iniziata alle 15 la riunione del gruppo EFDD al Parlamento Europeo per fare il punto dopo il tentativo andato a vuoto del M5s di entrare a far parte nel gruppo liberale ed europeista dell’Alde. All’incontro partecipa anche Nigel Farage “leader” carismatico dell‘ Ukip, , il quale – secondo quanto riferito da fonti interne – ha annunciato di aver avuto stamani “una discussione telefonica” con Beppe Grillo. Secondo le fonti dell’ agenzia ANSA al Parlamento Europeo , Farage nella riunione avrebbe affermato che i “matrimoni finiscono” ma che “si possono anche ristabilire“, sempre “se chi ha tradito, paga”.
L’ uscita formale dei 17 eurodeputati del M5S dal gruppo EFDD comporterebbe la perdita per i grillini di personale pagato dal parlamento Europeo (circa una ventina di funzionari di gruppo, molti di loro legati da rapporti di parentela con gli eurodeputati), l’ esclusione dell’ accesso alle cariche nelle Commissioni parlamentari e il potere di influenza sui principali dossier. La fuoriuscita dei pentastellati metterebbe a serio repentaglio l’esistenza stessa del gruppo Efdd, attualmente composto da 44 parlamentari. Senza i 17 italiani, ne resterebbero solo 27: appena due più del limite minimo di 25 (in rappresentanza di sette diverse nazionalità) ammesso nel Parlamento europeo per la costituzione di un gruppo parlamentare.
Ecco cosa diceva Beppe Grillo appena 24ore fa: “I recenti avvenimenti europei, come la Brexit, ci portano a ripensare alla natura del gruppo EFDD” (Europe of freedom and direct democracy) del quale M5S fa oggi parte assieme a Ukip e altre formazioni più piccole. “Abbiamo studiato le percentuali di voto condiviso con Ukip e le atre delegazioni minori: la cifra non supera il 20%. Molto poco“, scriveva Grillo, secondo cui “rimanere in EFDD equivale ad affrontare i prossimi due anni e mezzo senza un obiettivo politico comune, insieme a una delegazione che non avrà interesse a portare a casa risultati concreti. Ci ritroviamo nelle condizioni di rimanere in Parlamento con le prerogative derivanti dall’appartenenza a un gruppo politico, ma senza la possibilità di fare il massimo per realizzare il programma del Movimento 5 Stelle in Europa. Non nascondiamo anche – continuava il padre-padrone dei Cinque Stelle – un certo disagio rispetto all’utilizzo improprio di capitali delle Fondazioni (a cui noi abbiamo rinunciato e continueremo a rinunciare) da parte di alcuni colleghi di EFDD, in riferimento alle notizie pubblicate e da cui prendiamo le dovute distanze“.
“DECISIONE ALL’OSCURO DEGLI EURODEPUTATI” – “La decisione del voto di oggi è stata presa all’oscuro di tutti gli eurodeputati. Detto questo, per noi un gruppo vale l’altro, finché manteniamo la nostra autonomia di voto”, ha scritto sul suo profilo Facebook Marco Affronte, eurodeputato del Movimento 5 Stelle. Affronte ha detto di aver votato per la permanenza dell’Efdd, “soprattutto per le modalità con cui si è arrivati a questa votazione“.
Grillo sosteneva che stare in un gruppo parlamentare è necessario perché finire nel raggruppamento dei non iscritti “significa occupare una poltrona con le mani legate: significa non poter lavorare”. Adesso chissà cosa dirà….