di Marco Ginanneschi
Alla presentazione della ricerca sui più recenti dati sul mercato della garanzia mutualistica in Italia e l’accesso al credito delle imprese attraverso l’esame dei Confidi aderenti a Fedart Fidi è stato il tema dell’interessante convention tenutasi a Roma presso il Tempio di Adriano e organizzata da Confidi Fedart, a cui ha partecipato anche il Dott. Michele Dioguardi , Presidente di Interfidi Taranto, la società consortile espressione del sistema camerale ionico, che dal dicembre 2013 ha assorbito all’interno il Confidi di Confartigianato Taranto. La Fedart Fidi è stata costituita nel 1994 per volontà di Cna e Confartigianato per rappresentare il sistema di garanzia dell’artigianato a livello nazionale.
L’analisi parte da una valutazione del trend dello stock dei finanziamenti garantiti dai Confidi Italiani alle micro e piccole imprese , riferito ad un quadro temporale che si colloca dal periodo pre- crisi (2008) fino ad i giorni nostri. Il dato che emerge, evidenzia l’andamento decrescente della “capacità” di accesso al credito da parte delle piccole e medie imprese italiane. A complicare la situazione si inserisce il problema del rapporto squilibrato tra la Banca ed il piccolo imprenditore, che subisce gli effetti di una serie di fattori che incidono fortemente sulla possibilità dell’accesso al credito: la spersonalizzazione del rapporto Banca/ Impresa, un sistema di “rating” sempre più restrittivo; la progressiva perdita dell’autonomia decisionale da parte delle filiali bancarie che di fatto ha annullato una diretta ed approfondita conoscenza della realtà imprenditoriale, e per finire le pressanti regolamentazioni imposte alle Banche sul credito.
La complessità di tale scenario fa emergere l’importanza fondamentale del ruolo dei Confidi la cui attività diventa strategica per il rilancio dell’economia, affidando loro anche il delicato compito della assistenza e consulenza finanziaria alle imprese. La convention tenutasi a Roma ha evidenziato, infatti, una serie di attività già messe in campo, in questo senso, da alcuni importanti Confidi, come l’accompagnamento nelle scelte finanziarie delle imprese per migliorarne la struttura finanziaria e ricercare la migliore soluzione per il loro fabbisogno, il loro supporto nell’ instaurare una relazione serena ed equilibrata tra Banca ed Pmi , in assenza di competenze e strutture finanziarie da parte di queste , migliorando così il rating delle imprese.
Alla luce di questi dati emerge una situazione finanziaria delle imprese caratterizzata da una redditività in lieve recupero anche se l’indebitamento risulta ancora molto elevato, mentre si registra nel contempo una crescita del credito per le imprese non rischiose, così come la capacità di rimborso dei debiti. Inoltre, si prevede la riduzione della vulnerabilità finanziaria. Per poter sostenere efficacemente le PMI , è necessario per i Confidi ripensare da un lato il quadro normativo di riferimento e dall’altro proseguire nel percorso di evoluzione che il sistema ha intrapreso per una necessaria adeguata logica di autoriforma.