Il ministro Maurizio Lupi, ha convocato per il 18 febbraio alle ore 14 presso la sede del ministero delle Infrastrutture e dei trasporti, un incontro con le associazioni di rappresentanza del settore trasporti per confrontarsi sulle problematiche in essere sui rapporti tra l’Maurizio Lupi e le imprese di autotrasporto.
Lupi ha garantito (verbalmente…) che “Il presidente del Consiglio ed il Governo sono direttamente impegnato in prima persona ” aggiungendo che ” per la soluzione del caso, e sono certo che, insieme, la troveremo” rivolgendo un invito agli autotrasportatori per “sospendere le agitazioni previste per lunedì prossimo. Mercoledì potremo verificare lo stato dei lavori della commissione parlamentare sul decreto per l’ ILVA di Taranto e valutare insieme eventuali nuove iniziative in merito“.
Gli autotrasportatori non ripongono molta fiducia nell’ennesima assicurazione (verbale) dei ministri e sottosegretari del Governo Renzi ed hanno concordato unitariamente che da lunedì il numero dei tir a cui sarà consentito il passaggio dalla portineria imprese dello stabilimento di Taranto per rifornire di materie prime l’ILVA, verrà ridotto da 20 a 10 . E così sarà almeno fino a mercoledì.
Giacinto Fallone, uno dei tre portavoce della protesta degli autotrasportatori dell’indotto ILVA , che è un attivitsa politico di Forza Italia a Taranto, ha dichiarato all’ ANSA che “Siamo insoddisfatti delle risposte che ci sono state date e non sospendiamo l’agitazione. Martedì forse saremo a Roma con i nostri tir e non è escluso che bloccheremo i rifornimenti all’ILVA“
Gli autotrasportatori sono stanchi di aspettare dopo otto mesi passati a lavorare senza ricevere alcun pagamento, sono tornati subito dopo la manifestazione di ieri a Roma a presidiare la portineria imprese dello stabilimento ILVA. Da alcuni giorni è stato consentito l’ingresso per rifornire di materie prime il Siderurgico solo a venti mezzi . I rappresentanti della categoria affermano di non poter attendere la conversione in legge del decreto ILVA e rivendicano il pagamento immediato almeno di una parte dei crediti vantati, che ammontano complessivamente per Taranto a 15 milioni di euro. “Siamo stanchi – dice Fallone – di ricevere promesse mai mantenute. A Taranto servono atti concreti, non prededucibilità che significa altre incertezze, visto che solo in caso di utili saranno tali somme divise a tutte le aziende creditrici”.
Ieri sera nel corso della puntata finale del Festival della canzone di Sanremo, il conduttore Carlo Conti fra una canzone ed un altra ha voluto dedicare qualche parola al grave stato di crisi che stanno vivendo i lavoratori dell’indotto ILVA, da settimane in stato di agitazione, esprimendo loro la sua vicinanza, rivolgendosi dal palco del teatro Ariston di Sanremo al Governo, al quale ha chiesto un impegno concreto per la risoluzione della questione quanto prima.
Anche perchè le promesse del Governo Renzi al momento sembrano solo tante canzonette…