di Antonello de Gennaro
Durante la puntata di ieri del programma “Che fuori tempo che fa” (RAITRE, condotto da Fabio Fazio) , il direttore del settimanale Chi, Alfonso Signorini, torna sulla copertina del suo settimanale in cui il ministro Marianna Madia era fotografata mentre mangiava un gelato in macchina con il titolo “Ci sa fare col gelato“. “Non volevo offendere le donne. Il gossip è irriverente – ha detto Signorini – ma non si può difendere ciò che è indifendibile: quel titolo era sbagliato, un gran brutto titolo. Io volevo divertire ma se ho offeso la sensibilità delle donne me ne scuso”, dimostrando di essere una persona corretta ed umana. Ammettere un proprio errore, nella sua posizione, davanti a tutti, in televisione, non è da tutti. Anzi, da pochi !
Conosco molto bene Alfonso Signorini, è un caro amico, nonostante in passato quando non lo conoscevo bene ce ne siamo dette di tutti i colori con reciproche querele, successivamente ritirate da entrambi. Siamo abituati a vedere Signorini nei salotti televisivi, dove dispensa sempre lezioni di gossip ironico e pungente ma con intelligenza , ma il giornalista ha attraversato un momento piuttosto difficile. In un’intervista rilasciata a “Il Giornale”, ha spiegato di aver scoperto di essere malato di leucemia, mentre conduceva la trasmissione Kalispera. su CANALE5.
“Faccio meno per scelta, perché dico no a tante cose. E per costrizione perché, come racconto nel mio libro, mi sono ammalato di leucemia. (…) Ero in diretta, all’ultima puntata di Kalispera. C’era la Ferilli, ricordo la sua bocca che si muoveva, lei parlava parlava e io sentivo il sudore colarmi lungo la schiena. Avevo 40 di febbre, mi hanno portato subito in ospedale.“Oggi vedo la vita con altri occhi. È stato un incidente frontale, ma sono arrivato a considerarlo una benedizione. Un dono.”
Signorini, intende andare in pensione una volta raggiunti i 60 anni, ha aggiunto che la sera ama mettersi a letto con il suo gatto e guardare la televisione. Ha abbandonato, quindi, le feste e la vita sfrenata degli anni scorsi. Ed è tornato la persona, il collega che sono fiero di avere come “amico”.