“Registrando i fatti che stanno succedendo e vedendo come reagiscono le strutture, è imprescindibile immaginare una nuova infrastruttura e non un restyling dell’esistente”. con queste dichiarazioni il sindaco di Taranto Rinaldo Melucci, si improvvisa “tecnico”senza di fatto esserlo, e prospetta scenari a dir poco vergognosi sulla sua idea per lo stadio Erasmo Iacovone all’indomani dell’incendio e alla vigilia dell’incontro di oggi con il commissario di Governo dei Giochi del Mediterraneo, Massimo Ferrarese.
Melucci ha reso queste dichiarazioni in occasione della presentazione di 56 nuovi autobus ibridi, dopo la sua ordinanza di interdizione temporanea dello stadio interessato domenica scorsa da un incendio che ha interessato la curva sud dopo il derby contro il Foggia. E quando gli vengono chieste le ragioni per cui quale il materiale infiammabile fosse depositato sotto i gradoni della curva sud , da sempre riservata alle tifoserie ospiti, così risponde: “Tutti si stanno accanendo su un fatto che non è in discussione. Poi faremo le verifiche tecniche del caso. Sembra quasi che il reato lo abbia commesso chi ha stoccato del materiale in tutta sicurezza, perché senza il fumogeno entrato allo stadio non si sarebbe sviluppato l’incendio”.
Quello che Melucci o non capisce o finge di non capire è che in tutta Italia le tifoserie nonostante i controlli più o meno efficaci delle forze dell’ ordine e degli stewart delle società (che non posso fare perquisizioni personali) riescono a fare entrare, razzi, petardi e fumogeni. Soltanto uno sprovveduto (o un deficiente, a seconda dei pareri) può depositare del materiale infiammabile sotto la curva ospiti. Inoltre Melucci manifesta la propria ignoranza istituzionale e giuridica quando parla di “fatto non in discussione” quando invece lo è a parere della Digos e della Procura, che sono gli unici poteri dello Stato a poter fare queste valutazioni, e non certo un agente di servizi portuali diventato sindaco ” a sua insaputa” !
Il sindaco di Taranto continua nel suo sproloquio al solito giornale barese amico e “sodale” della sua Amministrazione comunale da cui ha incassato non pochi soldi, allorquando dichiara: “Quello dello Iacovone è un lavoro che richiede programmazione, risorse, burocrazia e tante questioni tecniche. Ognuno si prenda le sue responsabilità. Vogliamo ragionare insieme delle cose che si possono fare. Io mi permetto di ricordarlo, come ho già fatto con il commissario Ferrarese e so che lui condivide questo pensiero, noi non facciamo i giochi per fare una festicciola più grande nell’estate del 2026″.
E qui esce la verità ben nota a tutti : Melucci insieme a Sannicandro (Asset Puglia) volevano gestire gli appalti: ” Facciamo i Giochi del Mediterraneo per rigenerare i quartieri di Taranto, con una leva pubblica che altrimenti non avremmo trovato altrove. E l’intento di lasciare un’eredità importante al mondo dello sport e dell’associazionismo tarantino“. L’obiettivo del nuovo stadio è, quindi per il sindaco Melucci, la rigenerazione del quartiere Salinella come la mitigazione del rischio idraulico. Rigenerazione che l’ Amministrazione Melucci avrebbe potuto realizzare con i propri fondi senza scialacquare sinora 8 milioni euro per le regate di Sail GP oltre agli altri 4 previsti di spesa nel 2024 per un totale di 12 milioni di euro ! Ma i giornalisti locali ben si guardano dal fare domande e contestare certe follie derivanti da una nota mania di “protagonismo”. E non solo….
In relazione ai fondi necessari il sindaco Melucci insiste: “Se le cose si possono fare e ci sono anche i promotori privati si faranno (dimenticando di ricordare una gestgione privata di uno stadio nuovo per 90 anni ! n.d.a.) , altrimenti faremo altri progetti. La città ne beneficerà. Usciamo tutti da questa querelle. Dobbiamo fare i giochi, dobbiamo rinnovare l’infrastruttura sportiva della città, creare qualcosa di importante per il quartiere Salinella e troveremo nelle prossime ore la soluzione più adeguata. Spesso capitano tante cose complicate – continua il sindaco – come in tutte le comunità che fanno grandi sforzi, però ci dimentichiamo di vedere tutte le cose buone che funzionano e che ci fanno fare bella figura, frutto di programmazione che viene da lontano e che non nasce oggi“.
Ma quali sarebbero le cose buone che funzionano, e che fanno fare bella figura alla città di Taranto “frutta di una programmazione che viene da lontano” non è dato saperlo figuriamoci poi se qualche pennivendolo o scribacchino locale si degna di chiederlo ! Altrimenti poi mancette e markette come arrivano ?