di Antonello de Gennaro
Inizia oggi un fine settimana di incontri e trattative tra i partiti in vista della prima votazione prevista per lunedì 24 gennaio per scegliere il nuovo Presidente della Repubblica, . Oggi Silvio Berlusconi dovrebbe sciogliere la sua riserva considerata la sua età e le condizioni di salute traballanti nonchè il suo certificato penale al tavolo del centrodestra che in giornata terrà un vertice, ma sul tavolo, nel frattempo si valutano delle altre ipotesi: un secondo incarico per Sergio Mattarella che davanti ad un responso delle urne elettorali parlamentari non potrebbe tirarsi indietro, Mario Draghi, i cui destini si intrecciano con quelli del governo dove potrebbe essere sostituito dall’ ambasciatore Elisabetta Belloni , e quindi il ricorrente nome di Pier Ferdinando Casini che ha già ricoperto la carica di Presidente della Camera e del Senato.
Nel frattempo Matteo Salvini si diletta nell’attività di “croupier” cercando di dare le carte, spronando gli alleati, mentre Matteo Renzi riunisce i grandi elettori di Italia Viva, che sarebbero intenzionati a votare scheda bianca al primo turno. Una quarantina di “grandi elettori” positivi al Covid o sprovvisti di Green Pass potranno esercitare il proprio diritto al voto, tra strette misure sanitarie, in un ‘drive in’ appositamente allestito nel parcheggio della Camera. Inoltre pernottamento e pasti consentiti solo nelle sedi indicate per l’isolamento, indossando sempre, al chiuso e all’aperto, la mascherina Ffp2.
Questo, in estrema sintesi, il contenuto del Decreto Legge varato ieri dal Governo per consentire ai grandi elettori positivi di votare per il Presidente della Repubblica, come chiesto a gran voce dai parlamentari. “Attesa la richiesta formulata dal Parlamento, al fine di garantire l’esercizio del diritto di voto per l’elezione del Presidente della Repubblica, i componenti membri delle Camere in seduta comune e i delegati regionali convocati a partire dal 24 gennaio 2022, i quali siano sottoposti alla misura dell’isolamento, in quanto risultati positivi all’esame da contagio del COVID-19 o della quarantena precauzionale, in quanto identificati come contatti stretti con casi confermati di malattia infettiva prevista dalle vigenti disposizioni, sono autorizzati, previa comunicazione all’azienda sanitaria territorialmente competente – recita il dl – agli spostamenti con mezzo proprio o sanitario sul territorio nazionale, per il tempo strettamente necessario alle operazioni di voto e comunque con modalità tali da prevenire il pericolo di contagio, esclusivamente per raggiungere la sede del Parlamento, ove si svolge la votazione e fare rientro nella propria residenza o dimora“.
I ragionamenti delle ultime ore ruotano sempre di più intorno al premier Mario Draghi. Ed a un accordo parallelo di governo che, i leader dei partiti dovrebbero siglare a fronte della sua elezione che vedrebbe arrivare a Palazzo Chigi una donna “forte” per guidare un nuovo Governo più “politico” che tecnico. Sarebbe la prima volta nella storia repubblicana, e circolano i nomi di Elisabetta Belloni attualmente al vertice del DIS (i servizi segreti italiani) e l’ attuale ministro Guardasigilli Marta Cartabia mentre in molti dentro Forza Italia vedrebbero bene Elisabetta Maria Casellati, attuale presidente del Senato.
Tutti i partiti sono ben consapevoli che la trattativa sul prossimo Governo potrebbe incrinare la situazione politica che si è stabilizzata solo grazie all’ autorevolezza ed al consenso nazionale ed internazionale di cui gode Mario Draghi, e quindi a Palazzo Chigi non dovrebbe cambiare niente. I partiti in realtà stanno trattando la candidatura “coperta” di un nome che mette d’accordo tutti. Quello di Elisabetta Belloni, attuale direttore generale del DIS il Dipartimento delle informazioni per la sicurezza, che ha lavorato con Luigi Di Maio e con Giuseppe Conte, che è “legata” alla Nato ed agli americani, godendo di rapporti internazionali che quasi nessuno ha in Italia. Una candidatura che dietro le quinte (per non dispiacere Berlusconi) non dispiace neanche alla Lega.
Nella direzione di un duplice accordo (Quirinale & Palazzo Chigi) si orienta il Pd di Enrico Letta, nella convinzione che l’unica alternativa in grado di portare la legislatura parlamentare alla sua naturale scadenza del 2023 sarebbe una presidenza bis per Mattarella. Nel centrodestra fra i “forzisti” corre voce di un’apertura sull’ipotesi di Casini, ma il M5S difficilmente potrebbe votarlo mentre sarebbe più difficile per il Pd dire no a Casini, considerato che è stato eletto al Senato tra le fila del Pd. Ma l’ìpotesi Casini non sembra trovare il gradimento della Lega, come anche quella di Giuliano Amato, citato tra i “papabili” in occasione dell’incontro avvenuto ieri mattina tra Matteo Renzi ed Enrico Letta.
Sul tavolo si affacciano anche dei profili di terza fila, che spaziano da Franco Frattini e Patroni Griffi (rispettivamente Presidente ed Ex Presidente del Consiglio di Stato) all’ avvocato Paola Severino ex Guardasigilli . Alla Lega gradirebbero molto di più candidature come quelle di Marcello Pera, Letizia Moratti ed Elisabetta Maria Casellati. Ma il PD di Enrico Letta però in ogni incontro oppone sempre il suo “no” a candidati dell’area di centrodestra. Nel M5S circolano inutilmente i nomi di Patroni Griffi, Liliana Segre (che peraltro ha già ringraziato ed educatamente dichiarato la propria indisponibilità )ed Andrea Riccardi. Atteso il passaggio odierna dell’ipotetica candidatura del centrodestra unito (formalmente) sotto il nome di Silvio Berlusconi .