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7 Aprile 2025 19:55

L’effetto negativo dei dazi di Trump. Le Borse europee a picco, bruciati 9.500 miliardi in 3 giorni. Milano -7,2%, le banche crollano -12%

Da Bill Ackman a Stanley Druckenmiller, gli investitori accusano Trump del disastro sui dazi, che potrebbe rallentare l'economia soffiando sul fuoco dell'inflazione. La speranza ora è che intervenga il governatore della Fed Jerome Powell abbassando i tassi, ma quest'ultimo ha già detto di non avere fretta.

Si profila un’altra giornata di passione sui listini europei con il tonfo delle Piazze asiatiche, in caduta libera per l’effetto dei dazi di Trump. I future sul Vecchio Continente sono in pesante rosso con l’indice Stoxx 50 che nel pre-market viaggia a -4 per cento. Le criptovalute hanno cancellato quasi tutti i guadagni dalla vittoria elettorale di Donald Trump all’inizio di novembre a causa dei dazi introdotti dal presidente Usa. La capitalizzazione di mercato totale di tutte le cripto è scesa di circa il 10% a 2,54 trilioni di dollari, secondo i dati di CoinGecko. Nella notte, segnala Bloomberg, il Bitcoin ha perso oltre il 7% a Londra, raggiungendo un minimo di 77.000 dollari e ora perde ancora a 76.837 dollari (-2,5%). Ethereum è crollato a 1.521 dollari, minimo infragiornaliero che non si vedeva dall’ottobre 2023, e ora è trattato a 1,543 dollari (-1,95%).

Questa mattina I dazi hanno fatto sprofondare nuovamente le borse: a Francoforte il Dax cede l’8,30%. Il Cac 40 di Parigi segna -6,52% e il Ftse 100 di Londra -5,41%. Sulla piazza asiatica, il Nikkei a Tokyo ha chiuso a -7,68%. La Borsa di Milano in tilt in avvio con buona parte dei titoli che non riescono ad aprire. Il ribasso calcolato sui pochi che scambiano è del 3,4% Seduta in profondo rosso a Piazza Affari, dove il Ftse Mib continua ad ampliare le perdite e dopo i primi minuti di contrattazioni cede il 6,55% a 32.380 punti.

A Milano precipitano le banche, perdite fino a -12%

Crollo dei titoli bancari in Borsa, dopo l’avvio tilt per Milano sopraffatta dall’ondata di vendite in scia all’effetto dazi di Trump. Il Ftse Mib perde il 7,6% a 32.050 punti con perdite sopra il 12% per Bper, Popolare Sondrio, dell’11% per Mps, del 10% per Banco Bpm, Unicredit. Tra gli altri Fineco lascia sul terreno l’8,7%, Mediolanum il 9,7%, IntesaSanpaolo il 9%. 

Il crollo delle Borse in tutto il mondo alle 10,30

Come da previsioni la settimana si è aperta con un nuovo tonfo sui mercati mondiali dall’annuncio dei dazi di Donald Trump di mercoledì scorso e dalla conseguente risposta della Cina. La tempesta è partita da oriente, con Shanghai in calo di quasi il 4,5% in apertura e di oltre il 7,3% in chiusura, Hong Kong in ribasso del 12% e Tokyo di oltre il 7,8% in chiusura, mentre Shenzhen ha lasciato sul campo oltre il 10% e Seul (-5,57%) ha registrato la peggiore seduta dall’agosto del 2024.

Il contraccolpo è arrivato subito in Europa, con un avvio apparentemente tranquillo a Milano e Parigi perché la maggior parte dei titoli non riusciva a fare prezzo, ma l’ondata di vendite ha subito indicato la direzione dei listini. Appena il quadro era più chiaro Piazza Affari ha perso il 6,4% Parigi il 6,5% e Francoforte il 9%. Leggermente più ‘caute’ Londra (-6,5%) e Madrid (-4,7%), con i future Usa in forte ribasso (Dow Jones -3,2%, Nasdaq -4% a fronte di variazioni inferiori all’1% nella norma). Le vendite hanno poi riguardato anche il greggio , con il petrolio Usa sotto i 60 dollari al barile (Wti – 3,57% a 59,78 dollari) e il Brent in calo del 3,42% a 63,34 dollari al barile. Positivo l’oro (+0,34% a 3.044,45 dollari l’oncia), bene di rifugio insieme al Bund tedesco, il cui rendimento in calo di 10 punti base al 2,47%, allargando così lo spread con il Btp fino a 130 punti, in calo di 1,5% punti al 3,75%.

Débacle anche per il Bitcoin (-8,76% a 76.220,78 dollari), che si è mangiato in poche ore tutto il guadagno accumulato con i precedenti annunci del presidente Usa Donald Trump. In questo quadro si rafforza l’euro a quasi 1,1 dollari, mentre la sterlina scende a quasi 1,29 dollari. A oltre un’ora e mezza dall’avvio gli indici europei si assestano con un calo di circa il 6%. Milano cede il 5,94%, Francoforte il 6,22%, Parigi il 5,4%, Madrid il 5,87% e Londra il 4,99%. Nel mirino le banche con ipotesi sempre più accreditate di un’imminente recessione a seguito delle politiche commerciali di Donald Trump. In Piazza Affari Popolare Sindrio cede il 7,45%, Mps lascia sul campo il 7,2%, Intesa il 7%, Banco Bpm il 6,89% e Unicredit il 6,22%. I dazi colpiscono anche Leonardo (-9,53%),. dopo i recenti rialzi dovuti ai programmi di riarmo europei, Iveco (-7,02%) e il lusso con Cucinelli (-7,19%).

Da Bill Ackman a Stanley Druckenmiller, gli investitori accusano Trump del disastro sui dazi, che potrebbe rallentare l’economia soffiando sul fuoco dell’inflazione. La speranza ora è che intervenga il governatore della Fed Jerome Powell abbassando i tassi, ma quest’ultimo ha già detto di non avere fretta.

Tajani, la visita di Meloni può essere utile poi a trattare è Ue

Mi auguro che la visita del presidente del Consiglio nelle prossime settimane negli Usa “possa essere utile. Tutti quanti noi, Stati membri, dobbiamo convincere gli Usa ad avere una posizione dialogante, poi chiaramente la trattativa la fa la Commissione Ue“. ha detto il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani prima del Consiglio Ue Commercio. “Qualche segnale di dialogo è arrivato durante i colloqui con Sefcovic. Non significa piegare la testa, bisogna trattare con la schiena dritta”, ha sottolineato Tajani.

“Dobbiamo lavorare per evitare assolutamente una guerra commerciale, che sarebbe esiziale per gli Usa e per le nostre imprese. Dobbiamo trattare, lo deve fare l’Ue unita. L’Italia sosterrà tutte le iniziative del commissario Sefcovic, nella quale riponiamo estrema fiducia”. ha aggiunto Tajani prima del Consiglio Ue Commercio, ribadendo che da parte del governo non c’è intenzione di mettere in difficoltà la Commissione. 

Sui controdazi europei su acciaio e alluminio previsti per il 9 aprilesi potrebbe pensare ad una dilazione, ad un rinvio al 30 ma certamente non è che noi ci opponiamo. Sosterremo il commissario Sefcovic, questo è chiaro, vediamo se si può rinviare di qualche settimana per avere più tempo per il dialogo ma questa lista è congelata quindi, è come dire una reazione di posizione direi, un segnale per dire noi siamo qui, difendiamo le nostre imprese ma siamo sempre pronti a discutere”. ha concluso il ministro degli Esteri a margine del Consiglio Ue Commercio.

Jerome Powell presidente della U.S. Federal Reserve

Mercati affondano, bruciati 9.500 miliardi in 3 giorni

Mercati in profondo rosso. L’ondata di vendite innescata dai dazi ha bruciato in tre giorni 9.500 miliardi di dollari sulle piazze globali. Il calcolo è stato aggiornato da Bloomberg alla luce questa mattina del crollo delle piazze asiatiche e dell’andamento negativo anche in Europa.

“Ho parlato con i leader europei dell’industria siderurgica e metallurgica per conoscere il loro punto di vista sull’impatto dei dazi statunitensi. Questo ci aiuta a definire una risposta efficace da parte dell’Ue. Resteremo in stretto contatto per garantire che i loro interessi, i nostri interessi, siano adeguatamente tutelati”. Lo fa sapere la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, dopo i colloqui con i rappresentanti dell’acciaio e dell’alluminio. “Siamo pronti a negoziare con gli Stati Uniti. In effetti, abbiamo offerto tariffe zero per zero per i beni industriali, come abbiamo fatto con successo con molti altri partner commerciali, perché l’Europa è sempre pronta per un buon affare”. Lo ha detto la presidente della Commissione europea, durante un punto stampa con il premier norvergese Jonas Gahr Store.  La presidente avrà un secondo round di colloqui nel pomeriggio con l’automotive, mentre domani sarà il turno della farmaceutica. 

La Federal Reserve ha convocato per oggi, alle 11:30 (le 17:30 in Italia), una riunione a porte chiuse. Sul comunicato diffuso si legge che al centro dei colloqui ci saranno i tassi d’interesse e che informazioni relative all’esito della riunione saranno pubblicate sul sito della Fed a conclusione del meeting.





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