ROMA – Condanna a 2 anni e sei mesi per Umberto Bossi l’ex leader della Lega Nord al processo sulla truffa da 56 milioni di euro ai danni dello Stato. L’ex tesoriere Francesco Belsito condannato a 4 anni e dieci mesi. Il giudice ha disposto la confisca di 48 milioni alla Lega. Per l’accusa, nel periodo tra il 2008 e il 2010 sarebbero stati presentati rendiconti irregolari al Parlamento per ottenere indebitamente fondi pubblici che per l’accusa sarebbero stati usati, in gran parte, per spese personali della famiglia Bossi. La condanna per truffa ai danni dello Stato è stat pronunciata dai giudici Marina Orsini, Cristina Dagnino e Daniela Faraggi del Tribunale di Genova, che hanno accolto le tesi accusatorie sostenute dal pubblico ministero genovese Paola Caleri.
Questa è la quarta condanna per Belsito nel giro di poche settimane. A inizio luglio i giudici milanesi avevano condannato l’ex tesoriere a due anni e sei mesi, il “senatur” a due anni e tre mesi e il figlio Renzo Bossi a un anno e sei mesi per le spese sostenute dalla famiglia Bossi con i fondi pubblici. Il pm aveva chiesto la condanna a quattro anni per Bossi e quattro e mezzo per Belsito. Condannati anche i tre ex revisori contabili del partito Diego Sanavio, Antonio Turci e Stefano Aldovisi (rispettivamente a 2 anni e 8 mesi, 2 anni e 8 mesi e 1 anno e 9 mesi) e i due imprenditori Paolo Scala e Stefano Bonet (5 anni ciascuno) oltre all’interdizione perpetua dai pubblici uffici. Tutti sono accusati di truffa. L’inchiesta era esplosa nel 2012 e aveva portato alle dimissioni di Bossi e dei suoi collaboratori.
Belsito e i due imprenditori sono accusati anche di riciclaggio perché avrebbero portato oltre confine, a Cipro e in Tanzania, parte dei soldi illecitamente ottenuti. Anche l’ex tesoriere Francesco Belsito è stato interdetto da impieghi pubblici per cinque anni. I condannati dovranno inoltre rimborsare a Camera dei Deputati e Senato della Repubblica, che si erano costituiti parte civile nel processo, quasi un milione di euro a titolo di provvisionale. Per la precisione a Montecitorio spettano circa 225mila euro, mentre a Palazzo Madama 755mila. Soddisfatto il legale dell’Avvocatura di Stato. “Sono state accolte le nostre richieste – ha dichiarato l’avvocato Anna Maria Bonomo – sia per i danni patrimoniali sia per la confisca”.
“Aspettiamo di leggere le motivazioni” affermano gli avvocati Stefano Cavanna e Filippo Marcenaro, dello studio Archè di Genova, che assistono il Carroccio. “La vicenda è abbastanza complessa e dobbiamo valutare le mosse con gli attuali organi della Lega. La decisione di confiscare i 48 milioni – aggiungono i legali della difesa – non è una sorpresa. Il pm lo aveva chiesto durante il processo. Bisogna vedere adesso se opporci e in che termini a questa richiesta. Del resto questa è una sentenza di primo grado»”.