La Squadra Mobile della Questura di Bari in esecuzione di un provvedimento emesso dall’Ufficio di Sorveglianza del Tribunale, ha arrestato Angelo (detto Lello) Falco, 62 anni, pregiudicato barese del clan Parisi dalla notevole caratura criminale, noto come “il re delle rapine”, che ora è stato associato al carcere per violazione degli obblighi imposti dalla misura domiciliare, gravato da precedenti giudiziari per associazione a delinquere di stampo mafioso, rapina aggravata, sequestro di persona e porto abusivo di armi da fuoco. Falco era già presente nell’operazione di polizia giudiziaria “Codice Interno” dello scorso 26 febbraio, eseguita dalla Polizia di Stato, che ha portato all’arresto, di 137 persone, ritenute vicine alla consorteria di tipo mafioso “Parisi-Palermiti’” .
Il pregiudicato 62enne segnalano gli inquirenti, “può contare sull’apporto di numerosi soggetti appartenenti a quella ‘zona grigia’ che gli consentono di ricevere informazioni utili, propedeutiche ad affari di tipo criminale“. Tra questi anche un appartenente dell’ Arma dei Carabinieri e un finanziere delle Fiamme Gialle, oltre ad “amministratori locali e professionisti”. Lello Falco viene ache considerato lla persona che ha consentito un patto storico fino al 2021 tra il clan Strisciuglio ed il clan Palermiti, “nonostante il periodo di fibrillazione in corso tra le due consorterie mafiose, finalizzato allo scambio di ingenti quantitativi di cocaina”. “Insomma – aggiungono gli inquirenti – si tratta di un mafioso di livello così elevato da essere considerato unico valido mediatore delle due fazioni mafiose da sempre contrapposte“.
Gli investigatori della Squadra Mobile barese guidata dal dirigente Filippo Portoghese hanno accertato e documentato svariati incontri del Falco avvenuti mentre si trovava agli arresti domiciliari nella sua abitazione del “quartiere”, dove avrebbero potuto mettere piede solo i familiari conviventi, con Giacomo Olivieri, marito della consigliera comunale Maria Carmen Lorusso arrestata anche lei e poi dimessasi dall’incarico, ed anche diversi pregiudicati e persone ritenute vicine alla criminalità. Le intercettazioni ambientali effettuate in casa Falco hanno permesso di documentare i dettagli degli incontri e delle sue relazioni con Olivieri, nel corso dei quali i due discutevano di “investimenti finanziari, palesemente illeciti e fraudolenti” avrebbe voluto coinvolgerlo in un affare per ricevere finanziamenti bancari e fondi pubblici
Per questo motivo gli investigatori dopo l’operazione “Codice interno” dello scorso 26 febbraio, hanno depositato una dettagliata nota informativa su Falco alla Procura ed il pm della Dda Fabio Buquicchio ha chiesto e ottenuto dal Tribunale di sorveglianza la revoca degli arresti domiciliari, che il pregiudicato barese stava scontando nella sua abitazione a seguito di una condanna per una rapina a un portavalori.
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