ROMA – Il Consiglio regionale della Puglia ha reperito la maggioranza qualificata necessaria all’approvazione dei debiti fuori bilancio derivanti da sentenze esecutive, oltre a quello da 10,5 milioni contratto dalla società Aeroporti di Puglia, colllegato all’ IVA da pagare a seguito della convenzione stipulata a suo tempo con la compagnia aerea irlandese Ryanair. Ieri, contrariamente alle ultime quattro sedute ordinarie, la votazione è risultata finalmente utile, raggiungendo il quorum necessario di 26 voti per l’approvazione.
Il disegno di legge su AdP è arrivato in aula con una richiesta di verifica da parte degli organi di controllo regionali di eventuali responsabilità degli organi amministrativi della società controllata dalla Regione. La questione ha caratterizzato tutto il dibattito consiliare, inducendo il presidente della Commissione Bilancio, Fabiano Amati (Pd), a precisare che “l’accertamento sulla responsabilità degli amministratori prescinde dal riconoscimento del debito fuori bilancio per ripianare un disavanzo“. Il debito fuori bilancio per Aeroporti di Puglia ammonta a 10.541.000 euro, importo equivalente all’Iva da applicare sul trasferimento di alcune annualità delle risorse finanziarie elargite dalla Regione Puglia ad Aeroporti di Puglia per incentivare il traffico aereo low-cost generato tra il 2009-2014 e 2014-2019, oltre ad un imponibile di circa 48 milioni di euro.
L’importo pagato da Regione Puglia ad Aeroporti di Puglia a Ryanair è relativo alle iniziative di comunicazione sostenute dal novembre 2014 a tutto il 2017. La richiesta di verifica a corredo del provvedimento era stata proposta dal consigliere Ruggiero Mennea (Pd) con un emendamento approvato durante i lavori in Commissione bilancio. Il debito fuori bilancio è stato causato dalla violazione degli obblighi di fatturazione sui trasferimenti dei fondi della Regione Puglia finalizzati alla campagna di comunicazione e affidati per la gestione ad AdP, che sono stati contestati dalla Guardia di Finanza ed Agenzia delle Entrate a conclusione di un accertamento tributario di cui è stata oggetto nei mesi scorsi la società aeroportuale.
AdP avrebbe dovuto continuare ad emettere fattura, assoggettandola ad Iva, secondo gli accertatori, esattamente secondo quanto accaduto negli anni antecedenti al novembre 2014, anche quando, secondo la posizione di AdP, una armonizzazione contabile avrebbe consentito di modificare fiscalmente il regime di trasferimento delle risorse. Molto critiche sono stati in aula, le dichiarazioni politiche sul management di AdP a partire dal Movimento 5 Stelle. “Questo debito fuori bilancio non può essere riconosciuto perché non è la Regione a dover pagare questa cifra, in quanto sui famosi contratti con Ryanair per la promozione del territorio – ha spiegato Antonella Laricchia – è stata Aeroporti di Puglia dal 2014 a non aver più pagato l’Iva sino al controllo della Guardia di Finanza che ha ricordato loro che avrebbero dovuto pagarla».
“A nostro parere AdP ha un fondo di riserva da cui può attingere 8 milioni di euro, mentre gli altri 2 milioni li dovrebbe dare la Regione” ha aggiunto Laricchia . Critiche anche dal consigliere Mennea, il quale dopo aver proposto in commissione l’emendamento sulla richiesta di verifica, ha ribadito “la necessità di un approfondimento. Non possiamo rimanere muti di fronte alla decisione a dir poco discrezionale di non applicare l’Iva su un contributo erogato dalla Regione». Nino Marmo, capogruppo di Forza Italia ha ricordato che “abbiamo sempre contestato tutta la strategia impostata per Ryanair», «la verità è che quello di oggi non è debito fuori bilancio e che il governo regionale non sa più come sfilarsi da un circolo tanto vizioso da richiedere l’intervento della Guardia di finanza. Non essendo un debito fuori bilancio, quindi, la compagnia avrebbe dovuto compiere il proprio dovere intervenendo, secondo il diritto societario, a sostegno della propria azienda“.
Chiaramente di diverso avviso Noi a Sinistra con Enzo Colonna, e Sabino Zinni di “Emiliano Sindaco di Puglia” , alcuni esponenti delle “stampelle” politiche che sostengono la Giunta Emiliano secondo i quali le verifiche sono necessarie, ma un debito è comunque maturato e deve essere ripianato dalla Regione Puglia, coprendo in quanto socio un disavanzo di bilancio derivante dalla gestione. Sulla stessa linea l’assessore regionale all’industria turistica e culturale, Loredana Capone (che non è stata eletta in consiglio regionale dagli elettori n.d.a. ) , le conferme sulle “necessità del riconoscimento del debito e di andare a fondo sulle eventuali responsabilità”.