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5 Luglio 2024 23:46
5 Luglio 2024 23:46

L’ex viceministro Bubbico (Mdp) e Zingaretti in aula : rischiano un processo per falsa testimonianza

Un atto dovuto quella della Procura romana l'apertura di un fascicolo conseguente alla trasmissione effettuata dei giudici della decima sezione del Tribunale di Roma, dell'elenco dei testi reticenti, sui quali il collegio presieduto da Rosanna Ianniello, che a luglio ha distribuito pene per 250 anni di carcere.

ROMA – La Procura di Roma dopo che nell’aula bunker dove si celebrava il processo al Mondo di mezzo (più noto come “Mafia Capitale”)  lo aveva già anticipato, alcune dichiarazioni rese da alcuni testimoni in aula erano sembrate contraddittorie e le risposte elusive.

Adesso in ventisette che erano stati a deporre in veste di testimoni sono diventati indagati chiamati a rispondere della pesante accusa di falsa testimonianza. Nell’elenco ricevuto dalla procura guidata da Giuseppe Pignatone, compaiono molti nomi illustri; dall’ex viceministro all’Interno, Filippo Bubbico, a quello di Nicola Zingaretti presidente della Regione Lazio, e Daniele Leodori attuale presidente del consiglio regionale del Lazio, ma anche Micaela Campana, responsabile Welfare del Pd,  ex moglie di Daniele Ozzimo, l’ ex assessore comunale alla casa  di Roma Capitale, già condannato a due anni e due mesi per corruzione.

Un atto dovuto quella della Procura romana l’apertura di un fascicolo conseguente alla trasmissione effettuata dei giudici della decima sezione del Tribunale di Roma, dell’elenco dei testi reticenti, sui quali il collegio presieduto da Rosanna Ianniello, che a luglio ha distribuito pene per 250 anni di carcere.

L’ipotesi di reato è molto chiara: falsa testimonianza. Adesso la procura dovrà riesaminare di nuovo quei verbali  d’ interrogatorio e quindi analizzare le singole deposizioni per valutare se archiviare o mandarli a giudizio.  .

Così scrive il Tribunale nel documento trasmesso alla procura: “Sono emersi elementi di reità in ordine al reato di falsa testimonianza” e quindi l’elenco di nomi, tra i quali compare Antonio Lucarelli  l’ex braccio destro dell’ex- sindaco Gianni Alemanno,  il dirigente della Regione Lazio Elisabetta Longo, responsabile della commissione di gara del Cup. Per i giudici, che hanno inserito il provvedimento nel Tiap (trattamento informatico degli atti processuali), nelle parole che i testimoni hanno speso nel corso delle audizioni nell’aula bunker di Rebibbia, sarebbero emersi elementi compatibili con la responsabilità penale della falsa testimonianza.

Con riferimento all’audizione del governatore Zingaretti, ascoltato il 21 marzo scorso su richiesta della difesa di Salvatore Buzzi,  i giudici avevano scritto nelle motivazioni della sentenza depositate nelle scorse settimane, che “diede il sospetto” di essere “falsa e reticente“. Il presidente della Regione aveva parlato dell’appalto Cup ( la centrale unica di prenotazioni delle prestazioni sanitarie n.d.r. ), per il quale era stato indagato per corruzione e turbativa d’asta e successivamente il procedimento a suo carico archiviato.  Il presidente Zingaretti  aveva sostenuto in aula che per quella gara “non aveva incontrato nessuno, che fosse del centrodestra o del centrosinistra”.

L’ex viceministro dell’interno Filippo Bubbico, era stato ascoltato invece  nell’udienza del 22 giugno del 2016. Nell’aula bunker, l’allora numero due del Viminale, aveva dichiarato di “non conoscere Buzzi  e di  non averlo mai incontrato“. Aggiungendo: “Incrocio tante persone ma il suo nome l’ho appurato solo leggendo i giornali dell’indagine sulla mafia a Roma“. Bubbico aveva dichiarato, anche  “di non avere mai conosciuto Luca Odevaine, il componente del Tavolo per i rifugiati del Viminale che faceva affari con Salvatore Buzzi e Massimo Carminati.

Massimo Carminati e Salvatore Buzzi

Bubbico aveva concluso il suo interrogatorio dichiarando “Non ho mai conosciuto queste persone, né ho ricevuto pressioni“. Ma dalle intercettazioni erano venute alla luce della circostanze diverse, così come accaduto per la deputata Micaela Campana.

“I collegamenti di Buzzi  avevano scritto i giudici – con la parlamentare del Pd Micaela Campana ed i contatti, per il suo tramite, più o meno diretti, con il viceministro Bubbico  risultano verosimili anche alla luce della lunga testimonianza, in diversi punti poco credibile resa dalla stessa Campana, sebbene abbia decisamente negato collegamenti diretti di Buzzi con Bubbico e l’interessamento di Bubbico alle vicende in esame“. Il Tribunale aveva ritenuto e considerato “i non ricordo“» della parlamentare, come “del tutto inverosimili in quanto apodittici“.

Nicola Zingaretti  ha dichiarato: “Sono assolutamente sereno sui fatti, ma francamente scosso e amareggiato per quanto affermato dai giudici della decima Sezione del tribunale di Roma . Nella mia testimonianza ho riportato atti e conoscenze relative ad avvenimenti per i quali sono stato sotto indagine per oltre un anno. Ora attendo nuovamente le decisioni che la Procura di Roma riterrà di assumere“.

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