Altro che archiviazione. La Procura di Roma continua a spulciare le carte del procedimento per cui Gabriele Gravina è indagato per autoriciclaggio, a cui presto potrebbe affiancarsi anche l’ipotesi di reato di appropriazione indebita. Mentre si aspetta una maggiore chiarezza sul caso del presidente della Federcalcio viene alla luce qualcosa di nuovo ed importante: il contratto firmato da Gravina nel suo ultimo giorno da presidente della Lega Pro, di partnership e collaborazione per la realizzazione di una piattaforma tematica con la società ISG.
Un documento, che porta la firma anche di Simon Burgess, direttore esecutivo della società di consulenza tecnologica e media, ma che sopratutto è datato 15 ottobre 2018, cioè il giorno prima delle dimissioni di Gravina dalla Lega Pro, per corere verso l’elezione alla presidenza della Figc con il 97,2% dei voti arrivata qualche giorno dopo, e cioè il 22 ottobre 2018.
La sottoscrizione di quest’accordo piuttosto ingombrante, per durata e cifre è stato in pratica l’ultimo atto firmato da Gabriele Gravina prima di lasciare la Lega Pro . La terza lega professionistica nazionale si impegnava in quel contratto a versare 250mila euro a stagione alla ISG, per cinque anni in cambio di analisi su base trimestrale degli standard qualitativi della piattaforma di cui in quel momento si serviva la Lega Pro per il suo canale gestito dalla Sportube srl, che prevedeva la progettazione di sistemi antipirateria, alla ricerca di nuovi partner per la qualifica di “title sponsor” e soprattutto per lo studio di costi e tempistiche per la realizzazione di una nuova piattaforma di proprietà per la distribuzione del proprio canale tematico.
Un progetto importante, ma non così urgente che quindi avrebbe potuto essere concluso dal successivo presidente. Infatti con l’arrivo di Francesco Ghirelli al posto di Gabriele Gravina, quell’accordo firmato in fretta e furia senza alcuna ragionevole e legittima ragione , è stato successivamente rinegoziato al ribasso, passando nel 2019 a 160 mila euro a stagione, scendendo ancor di più a 75 mila sino alla scomparsa di ISG ed il passaggio della consulenza all’advisor sui diritti tv 2Mg Media, società di Giuseppe Ciocchetti e Marco Bogarelli, che aveva però spinto nel 2018 per la conclusione dell’affare con ISG prospettando al presidente introiti per 1,45 milioni di euro.
E’ opportuno ricordare che le ipotesi di reato contestate attualmente dai pm romani a Gravina partono proprio da quest’assegnazione. Secondo i documenti dell’inchiesta “dossieraggio” della Procura di Perugia, nella quale sono indagati il pm Antonio Laudati della Procura Nazionale Antimafia ed il luogotenente della Guardia di Finanza Striano. L’appalto in questione sarebbe infatti collegato ad un pagamento risultante come “opzione di acquisto da 350 mila euro” per una collezione di libri antichi del presidente Gravina, accettata il 10 giugno 2019 e successivamente non esercitata con comunicazione del 30 luglio 2019. Acquirente ? Dal sopra citato Marco Bogarelli, in quel tempo considerato una figura centrale nel mondo dei diritti tv nel calcio. I soldi vengono restituiti a ottobre, ma anche qui c’è qualcosa di insolito. L’8 luglio Gravina chiede a Bogarelli “la cortesia” di versare i 350 mila sul conto di Lorenza Tella, figlia della sua compagna, “in considerazione dell’imminente acquisto da parte di Lorenza di una casa a Milano“.
Sarà proprio Lorenza Tella a restituire quel denaro, ma il motivo della strana richiesta per la quale i difensori hanno parlato anche di una scelta per evitare di pagare due commissioni, è uno dei punti poco chiari di questa vicenda sulla quale la Procura di Roma intende fare luce a ogni costo .
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