Il nome che la letteralmente messo in agitazione la Marina Militare è quello del suo capo di Stato Maggiore, ammiraglio Giuseppe De Giorgi. che è indagato dalla procura di Potenza per “concorso in abuso d’ufficio“. Ma questo atto della magistratura è soltanto l’inizio di una tempesta non solo giudiziaria ma anche istituzionale che potrebbe far saltare altre teste nel palazzo di piazza della Marina. I magistrati lucani, infatti, stanno accertando su chi potrebbe aver “avvallato” la strategia e le azioni dell’ ammiraglio De Giorgi. È questo il vero problema dell’inchiesta che coinvolge la Marina, finora rimasto “secretato“, ma che potrebbe far esplodere un nuovo scandalo sul governo Renzi.
Infatti, sotto indagine a potenza insieme a De Giorgi, ci sono molti altri vertici della Marina, che attualmente rivestono ruoli strategici in Sicilia e a Roma, chiaramente tutti collegati e fedeli al Capo di Stato Maggiore e ben consapevoli delle sue presunte attività illecite.
Tra le persone nemiche della «cricca degli affari» compare l’ammiraglio Roberto Camerini, responsabile del comando marittimo ad Augusta, dove il “confindustriale” Gianluca Gemelli l’ex compagno dell’ ormai ex ministro Federica Guidi aveva non pochi interessi a trarre vantaggio e profitto nello stoccaggio del petrolio di Tempa Rossa che proviene dalla Basilicata, via Taranto. “Portarlo a Taranto – dice in un messaggio Gemelli a Nicola Colicchi, il lobbista della Compagnia delle Opere, braccio armato-economico di Comunione e Liberazione indagato insieme a lui – non va bene perché avrebbe molta presa su Augusta… Deve andare da Roma in su…”.
“Gli diamo una Ferrari”
E così è accaduto. Infatti il povero bravo ammiraglio Camerini venne trasferito con la scusa di una promozione a La Spezia, ma non la prende bene. Lo racconta inconsapevolmente l’ammiraglio Raffaele Caruso, al vertice della direzione per l’Impiego del personale della Marina , quindi colui che ha disposto il trasferimento, che viene intercettato mentre parla al telefono con un tale Iano. che parlando di Camerini gli riferisce: “Non l’ho visto contento. Non incazzato, però non contento. Cioè questa è una promozione, è come quello là che dice: stai guidando la Cinquecento, ora ti stiamo dando la Ferrari (…) Cioè io penso che uno che ha una promozione si entusiasma, giusto?». L’ ammiraglio Caruso concorda: “E beh, così dovrebbe essere“.
Il pranzo al Circolo della Marina
Tutte le porte del quartier generale della Marina Militare a Roma si spalancavano per la “cricca”, dal palazzo di Lungotevere delle Navi, per finire al circolo degli ufficiali di via Flaminia . E’ l’11 dicembre 2014 quando Colicchi, manda un sms a Gemelli per informarlo di un appuntamento che ha già preso con Valter Pastena: “Gianlu ci vediamo a palazzo Marina. Io sto andando con Valter”. Il 22 maggio 2015, invece, Alberto Cozzo, commissario dell’Autorità portuale di Augusta a cui la cricca vorrebbe che gli venga prorogato l’incarico, arrivando a chiedere l’intervento di Ivan Lo Bello vicepresidente di Confindustria, sul ministro ai Trasporti, Graziano Delrio, manda due sms identici a Colicchi e Gemelli: “Ciao Nicola, ciao Gianluca, pranziamo giovedì a Roma tutti insieme? Intendo seguito colazione al circolo?“.
Gli uomini della Squadra mobile di Potenza in effetti, registrano il successivo 28 maggio, un incontro al circolo degli ufficiali della Marina in via Flaminia. Allo stesso tavolo apparecchiati ci sono: Cozzo, Colicchi, Gemelli, Alfredo Leto (l’amministratore delegato della società Alfa Tanko, che si è aggiudicata la concessione demaniale di un pontile consortile al porto di Augusta, di cui Gemelli secondo i pm di Potenza, ne sarebbe socio occulto) e l’ammiraglio Giuseppe Berutti Bergotto, capo dell’ufficio Pianificazione finanziaria. Il suo nome compare anche nell’intercettazione del 15 gennaio 2015 quando racconta a Colicchi di aver fatto un “briefing” con il sottosegretario alla Difesa Alfano, che rappresentava il governo nella commissione Difesa alla Camera nella quale si stava discutendo del finanziamento al piano navale.
“Il feto delle miserie umane”
I componenti della “cricca” sono molto addentrati nel mondo della Marina Militare, da scherzare ed ironizzare sulle loro”alte” frequentazioni . Gianluca Gemelli riferisce il 27 novembre 2014 a Paolo Quinto, capo della segreteria della senatrice Anna Finocchiaro (eletta a Taranto n.d.r.) , di aver appreso che l’indomani “saranno da Anna“. Quinto invita Gemelli ad unirsi a loro e l’imprenditore siracusano gli risponde che se arriverà puntualmente a Roma li raggiungerà.
A questo punto il portaborse della Finocchiaro fa cenno anche all’ammiraglio De Giorgi e scherzando dice: “Ma sì dai, tanto abbiamo fatto… l’allegra brigata: Nicola, Ivan, De Giorgi… (…) Io ho fatto scrivere lì che arriva insieme all’ammiraglio De Giorgi, il colonnello Colicchi…”. Gemelli divertito sta al gioco: “… gli devi dire a sto punto che viene il generale di Brigata Gemelli“.
Al vertice, però, resta sempre lui: l’ammiraglio De Giorgi. Gemelli continua a scherzare, stavolta però con Colicchi che a gennaio 2015 gli riferisce : “Io oggi ho fatto un giro vaticano…“. L’ex- compagno, utilizzatore finale della Guidi risponde: “Oltretevere… e chi ti tocca (ride)… infatti si sentiva dal telefono odore di santità…”. Colicchi gli risponde: “Madonna santa (…) sì sì, odore di incenso… più che altro, che non è santità, serve a coprire invece… come dire… il feto delle miserie umane“. E la Compagnia delle Opere insieme a Comunione e Liberazione di questo feto sono “esperti”. Ne hanno molto addosso.