LA REAZIONE dell’ex-assessore regionale Gianni Liviano ricorda un pò la scellerata vicenda di un altro ex, il sindaco di Roma Ignazio Marino. Riassumiamo: Liviano, assessore al Turismo si dimette dopo che su questo giornale (La Repubblica n.d.r.) esce la vicenda di un appalto vinto da un suo amico, anzi di più, da colui che raccoglieva il denaro per la campagna elettorale dello stesso Liviano. Il giorno dopo l’assessore manda una lettera in cui rassegna le dimissioni nella mani del Presidente della regione Michele Emiliano che, in poche ore, decide di accettarle. Finito qui ? Magari.
Emiliano chiede ai suoi uffici di capire: come è possibile che una ditta, proprio quella ditta su 300, si sia aggiudicata l’appalto, seppure da 39mila euro, mille in meno del limite oltre il quale scatta la gara pubblica ? Sempre su Repubblica, forniamo la spiegazione: il sistema automatico di selezione si può aggiustare. utilizzando infatti il tasto F9, si estrae una terna di ditte da invitare alla selezione, ma quel tasti si è dimostrato, può essere pigiato all’infinito, o almeno fino a che le ditte selezionate non siamo proprio quelle gradite.
Ora, non c’è la prova che per l’amico di Liviano sia andata così. Tant’è però che gli uffici regionali decidono di cambiare la funzione del tasto F9 a garanzia per il futuro. L’assessore Liviano invece di ringraziare Emiliano per non aver voluto infierire, ieri ha pensato bene di cavalcare questo regalo, tanto da mettere in dubbio le dimissioni. In verità non da solo: in questa reazione sfrontata è stato supportato perfino dal centrodestra, finora rimasto in silenzio.
Insomma, Liviano proprio come Marino. Con la differenza che a Roma all’ex-sindaco glielo hanno spiegato: non esagerare, aver evitato-forse guai- penali non ti autorizza a ripensarci e metterci in imbarazzo. A Liviano qualcuno glielo spiegherà ?
- commento tratto dall’edizione di Bari del quotidiano La Repubblica