E’ iniziato questa mattina alle 9 sotto un forte vento ed una incessante pioggia lo sciopero di quattro ore dei lavoratori del primo turno degli stabilimenti Ilva di Taranto, Novi Ligure, Racconigi e Marghera, organizzato dai sindacati Fim, Fiom, Uilm, Usb e Flmu in concomitanza della scadenza per le manifestazioni di interesse al Ministero per lo Sviluppo Economico per l’affitto/vendita del Siderurgico. I lavoratori del secondo turno sciopereranno dalle 19 alle 23.
Dopo le assemblee svolte davanti allo stabilimento,circa 3mila lavoratori dell’ ILVA (sui complessivi 14.100 dipendenti dello stabilimento) hanno timbrato nei loro reparti e quindi sono usciti con gli indumenti di lavoro, e si sono riuniti all’ingresso delle portinerie A-D-Tubificio-Imprese-Varco Ima Porto Mercantile per salire sui bus messi a loro disposizione che li ha portati ponte di pietra Sant’Egidio nella città vecchia da cui è partito il corteo che ha attraversato via Garibaldi, corso Due Mari e Lungomare, per giungere sotto la Prefettura di Taranto, dove era previsto il sit in programmato.
Come annunciato è presente anche il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano. Con riferimento all’adesione alla manifestazione annunciata da Confindustria Taranto le organizzazioni sindacali hanno preso le distanze e precisato che “se qualsiasi imprenditore vorrà prendere parte all’iniziativa potrà liberamente farlo: in qualità di cittadino sarà accolto benevolmente. Al contrario non consentiremo la presenza di alcun logo e striscioni di qualsiasi associazione datoriale”. Il Presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, presente all’incontro con il Prefetto ha detto: “Sosteneniamo l’iniziativa degli operai e dei sindacati, senza distinzioni politiche. La richiesta al Governo é di avere chiarimenti sul processo che si avvia con la presentazione delle manifestazioni di interesse per l’acquisizione dell’ILVA. Questa fabbrica é troppo importante. Ha creato troppi danni e lutti per poter essere esclusa da una discussione aperta e democratica sul suo futuro e la sua riambientalizzazione e piú in generale, sul suo ruolo nella provincia di Taranto“. Continuando Emiliano ha detto “Chiediamo al governo chiarimenti sul processo che oggi si avvia con la presentazione delle manifestazioni di interesse all’acquisto del Siderurgico“. Uno dei manifestanti presenti alla iniziativa di mobilitazione gli ha urlato dal megafono: “Emiliano non esiste alcun piano B e C, lo stabilimento deve restare aperto. Esiste solo un piano A. Una volta per sempre, le passerelle si vanno a fare da un’altra parte“.
Alla mobilitazione hanno aderito anche alcuni Comuni (presenti i gonfaloni dei comuni di Taranto, Monteparano, Pulsano, San Marzano di san Giuseppe, Crispiano e della Provincia di Taranto) e varie associazioni. Sono presenti alcuni consiglieri regionali, fra cui Cosimo Borracino (Sel) e Renato Perrini (Cor)
“Il bando di vendita – hanno dichiarato i sindacati – non garantisce alcuna certezza sul futuro dello stabilimento e della città in generale. I lavoratori chiedono risposte certe sulla strategicità dello stabilimento Ilva di Taranto e della città. Con questa manifestazione,intendiamo rendere noto al prefetto di Taranto la grave situazione di preoccupazione in cui versano i lavoratori dell’Ilva e del suo indotto-appalto. Noi tutti intendiamo ricevere garanzie sull’ambientalizzazione del sito produttivo e del territorio e intendiamo rimarcare l’importanza della tutela di ogni singolo posto di lavoro».
“Siamo con i lavoratori – ha dichiarato il presidente degli industriali jonici, Vincenzo Cesareo – con cui condividiamo la preoccupazione per il futuro della nostra comunità. Siamo qui perchè non vediamo chiarezza, abbiamo visto un bando di cessione abbastanza frettoloso che apre mille interrogativi circa gli esiti. Auspichiamo che una ipotetica cordata si formi intorno a un imprenditore dell’acciaio magari italiano”. ” Ma se questo non dovesse accadere – ha continuato Cesareo – non disdegniamo una cordata con un investitore straniero”.
Nel documento che annuncia la manifestazione si evidenzia che “i lavoratori ritengono fondamentale ottenere garanzie sull’ambientalizzazione del sito produttivo Ilva e la bonifica del territorio di Taranto, e ritengono indispensabile porre delle migliorie sulle strutture sanitarie. Chiedono altresì la tutela degli attuali livelli occupazionali dell’intero tessuto industriale tarantino“.
Resta da chiedersi se questa iniziativa sindacale abbia una logica, che avviene proprio quando dei gruppi industriali italiani ed esteri stanno valutando di investire una somma superiore a qualche miliardo di euro per rilevare l’ ILVA partecipando al bando pubblico.
Ad onor del vero non ricordiamo analoghe manifestazioni sindacali di protesta…. allorquando il Governo ha garantito due prestiti ponte con le banche per mezzo miliardo di euro, oltre agli ultimi 300 milioni di euro per garantire gli stipendi agli operai dell’ ILVA di Taranto !
In quel caso i sindacati hanno preferito non farsi notare quando andavano a ringraziare i deputati tarantini del Pd, per essere riusciti a convincere il Governo a garantire i salari per i dipendenti dell’ ILVA, in un ‘azienda che sino a due anni fa era privata.
E non va neanche dimenticato anche quanto denaro arrivava ai sindacati durante la gestione Riva sotto varie forme di finanziamento e contribuzioni varie….
Al termine della manifestazione, svoltasi civilmente, democraticamente e senza alcun problema di ordine pubblico le organizzazioni sindacali hanno consegnato al Prefetto di Taranto dr. Umberto Guidato un documento con le rivendicazioni che si conclude con la richiesta di un incontro urgente al Presidente del Consiglio Matteo Renzi.