Lo dichiara Pietro Lospinuso consigliere regionale tarantino Forza Italia . “Ieri il Consiglio comunale ha approvato la variante al piano regolatore del porto –dice il consigliere – che verte tutta su un falsità: la connessione tra l’intervento di prolungamento del pontile e l’investimento di Tempa Rossa. Una circostanza evidentemente falsa con cui la sinistra ha deciso di privare la città di un’infrastruttura strategica. Infatti, il progetto del pontile esiste da molto tempo prima che si parlasse di Tempa Rossa: sono passati 14 anni dall’inizio dell’iter per l’approvazione del piano regolatore del porto e da lì è cominciato il faticoso iter burocratico con l’approvazione del PRP da parte della Regione Puglia, la procedura di Via, l’intesa con il Comune sulla proposta di PRP, l’adozione da parte dell’autorità portuale, il rapporto sulla sicurezza dell’ambito portuale… un impegno bruciato, inutile, quando tutti gli atti, non abrogati, contenevano la previsione del progetto del pontile. 14 anni di permessi e rapporti per veder sfumare ogni sforzo durante una miope seduta del Consiglio Comunale. Ma nel 2007, quando Tempa Rossa non esisteva e il Comune approvava il Piano, il sindaco era lo stesso, solo che allora immaginava un porto di serie A… cosa è cambiato oggi? Il prolungamento del pontile, oggi come ieri e nonostante le ‘fasi di luna’ di Stefàno, resta strategico per lo sviluppo portuale. Si pensi che la città di Marsiglia (Francia n.d.r.) ha presentato un ricorso contro Trieste proprio per questo: le opere infrastrutturali realizzate nel porto italiano lo rendevano troppo competitivo, danneggiando –secondo Marsiglia- i traffici delle altre stazioni. Tradotto: è come se Taranto avesse una Ferrari –conclude- e la sinistra abbia voluto montarci il motore di una 500 per renderla meno competitiva”.