di Alessia Di Bella
Il sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro si è recato questa mattina a piazzale Clodio, negli uffici della Procura di Roma per essere interrogato dai pm titolari dell’inchiesta per rivelazione e utilizzazione del segreto d’ufficio. L’incontro è durato circa due ore. L’indagine quale atto dovuto è stata avviata dopo l’esposto presentato dal deputato di Alleanza Verdi e Sinistra Angelo Bonelli in relazione all’intervento del parlamentare Giovanni Donzelli sulla vicenda dell’anarchico Alfredo Cospito.
Nell’esposto che ha dato origine al procedimento si fa riferimento alle conversazioni in carcere tra Cospito e un esponente della ‘Ndrangheta e un camorrista avvenute tra dicembre e gennaio scorsi poi lette in aula. L’atto istruttorio si svolgerà davanti ai pm titolari del fascicolo, Rosalia Affinito e Gennaro Varone, coordinati dal procuratore aggiunto Paolo Ielo e dal procuratore capo Francesco Lo Voi che hanno partecipato all’interrogatorio.
Facile ipotizzare l’archiviazione del procedimento a seguito dell’affermazione chiarificatrice “Nessuna intercettazione è mai stata divulgata”. pronunciata dal ministro della Giustizia Carlo Nordio nel corso della sua informativa alla Camera sul caso Cospito e sulla vicenda che ha visto coinvolti il deputato Fdi Giovanni Donzelli, vicepresidente del Copasir e il sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro.
“La comparazione tra le dichiarazioni rilasciate dall’onorevole Giovanni Donzelli e la documentazione in atti disvela che l’affermazione testuale dell’onorevole – “dai documenti che sono presenti al ministero della giustizia” – è da riferirsi ad una scheda di sintesi del Nic non coperta da segreto. Non risultano apposizioni formali di segretezza e neppure ulteriori diverse classificazioni sulla scheda” è quanto comunica in una nota il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, conclusa rapidamente la ricostruzione dei fatti richiesta dopo il dibattito parlamentare del 31 gennaio 2023. Il ministro ha ritenuto “doveroso” riferire in sintesi le sue conclusioni.
“Quanto al contenuto dei colloqui tra i detenuti Cospito ed altri, riferiti dall’ onorevole Donzelli – spiega poi Nordio – non sono stati oggetto di un’attività di intercettazione ma frutto di mera attività di vigilanza amministrativa. In conclusione, la natura del documento non rileva e disvela contenuti sottoposti al segreto investigativo o rientranti nella disciplina degli atti classificati”.
“Per altro la rilevata apposizione della dicitura “limitata divulgazione”, presente sulla nota di trasmissione della scheda – aggiunge la nota del dicastero di Giustizia – rappresenta una formulazione che esula dalla materia del segreto di Stato e dalle classifiche di segretezza, disciplinate dalla legge 124/07 e dai Dpcm di attuazione ed esclude che la trasmissione sia assimilabile ad un atto classificato, trattandosi di una mera prassi amministrativa interna in uso al Dap a partire dall’anno 2019, non disciplinata a livello di normazione primaria“.
Sulla questione si è espresso anche il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano (che è un magistrato in aspettativa ndr) durante la conferenza stampa post consiglio dei ministri: “L’iscrizione nel registro degli indagati non è una condanna e non c’è nulla di diverso rispetto a quanto già detto dal presidente del Consiglio“.
Nessuna rivelazione in quanto l’atto non era secretato. È quanto avrebbe sostanzialmente risposto e chiarito il sottosegretario Andrea Delmastro nel corso dell’interrogatorio. Assistito dall’avvocato Giuseppe Valentino il sottosegretario ha risposto a tutte le domande del procuratore Francesco Lo Voi al quale ha annunciato che a breve depositerà una memoria. Delmastro lasciando piazzale Clodio correttamente nel rispetto del segreto istruttorio, non ha voluto rispondere alle domande dei cronisti limitandosi ad augurare a tutti “buon lavoro“.
La minacce anarchiche al ministro Guardasigilli Nordio
“Nelle ultime ore è stato minacciato di morte il Ministro Nordio ed è stata imbrattata la sede della Rappresentanza italiana presso l’UE a Bruxelles con scritte inneggianti a Cospito. Solidarietà al Guardasigilli e al personale della sede. Lo Stato è al loro fianco e non arretra”. Lo scrive sui social la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni.
Nelle ultime ore è stato minacciato di morte il Ministro Nordio ed è stata imbrattata la sede della Rappresentanza italiana presso l’UE a Bruxelles con scritte inneggianti a Cospito. Solidarietà al Guardasigilli e al personale della sede. Lo Stato è al loro fianco e non arretra.
— Giorgia Meloni (@GiorgiaMeloni) February 17, 2023
Il presidente del Senato, Ignazio La Russa, ha rinnovato “l’invito ad abbassare i toni dello scontro politico» augurandosi che «la magistratura e le forze dell’ordine facciano presto chiarezza sulle responsabilità”. Il ministro della Difesa, Guido Crosetto, su Twitter, ha aggiunto: “Basta minimizzare. Bisogna vigilare. Ma lo Stato e il governo non si fanno intimidire”. Il ministro per le Riforme istituzionali e la Semplificazione normativa, Elisabetta Casellati ha condannato questi “gesti inaccettabili ma che non condizioneranno la linea del governo. Lo Stato non può e non deve arretrare davanti alla violenza“. “Il governo nella sua interezza è al loro fianco, continuerà con sempre maggiore determinazione la propria azione riformatrice e a difendere l’unità e l’integrità dello Stato”, ha aggiunto il ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin. Mentre il ministro per la Pubblica amministrazione, Paolo Zangrillo, ha parlato di “odiosi tentativi di minare stabilità e sicurezza del Paese“.
Anche il deputato di Azione- Italia Viva, Ettore Rosato ha manifestato solidarietà al ministro Nordio “per le minacce ricevute, ennesimo episodio gravissimo di violenza e intimidazione verso le Istituzioni che non deve essere più tollerato”.
Secondo autorevoli fonti giudiziari il quadro generale di Alfredo Cospito non sarebbe in peggioramento: “I valori si stanno stabilizzando e c’è anche l’ipotesi, da valutare, che possa tornare in carcere“. La Corte di Cassazione come noto ha anticipato al prossimo 24 febbraio l’udienza in cui discutere il ricorso di Cospito contro il regime carcerario del 41 bis. Si tratta di un’ulteriore accelerazione, dopo la stessa Cassazione aveva già anticipato al 7 marzo, rispetto alla data originaria del 20 aprile, l’udienza presentata dal legale di Cospito per l’aggravarsi delle condizioni di salute dell’anarchico.
Nel frattempo per domani sono in programma tre manifestazioni a Roma per sostenere la causa di Alfredo Cospito. E nella Capitale è stata innalzata la sicurezza attorno a obiettivi e luoghi sensibili per domani sera quando gli anarchici dovrebbero incontrarsi in tre luoghi diversi della città per protestare contro la detenzione di Cospito al 41 bis e l’ergastolo ostativo. Gli appuntamenti sarebbero a Campo Dei Fiori, Largo Argentina e Piazza Trilussa alle ore 19. Secondo quanto si apprende, li investigatori del Nucleo informativo dei Carabinieri e dei poliziotti della Digos stanno monitorando tutti i social e account di area anarchica.