Il deputato Piero Fassino è stato iscritto sul registro degli indagati a sua tutela dalla procura di Civitavecchia per furto dopo che gli agenti della Polaria dell’ Aeroporto “Leonardo da Vinci” di Fiumicino, hanno depositato nelle scorse ore, al pm Alessandro Gentile l’informativa con le testimonianze di 6 persone – 5 donne e un uomo -, che lo accusano di aver tentato di rubare una confezione di profumo del valore di 100 euro. Nell’incartamento è presente anche il video di quanto avvenuto il 15 aprile scorso al duty free dell’aeroporto di Fiumicino e ripreso da una telecamera di sicurezza presente nell’esercizio commerciale.
Il parlamentare Dem, secondo quanto riferito dai 6 testimoni, sarebbe autore di altri due episodi simili: uno poco prima di Natale e l’altro il 27 marzo scorso. Il pubblico ministero ora dovrà decidere se ascoltare il parlamentare. Dopodichè si aprirebbero tre ipotesi procedurali: la procura potrebbe decidere di chiedere al Gip archiviare il procedimento per insussistenza di prove, oppure di sollecitare la richiesta di archiviazione per la ‘particolare tenuità del fatto‘ o, infine, chiudere le indagini e andare avanti, ed in queste ore è in corso la valutazione da parte della procura.
Il primo furto del profumo Chance di Chanel risalirebbe a dicembre, poco prima di Natale. Già quel giorno nel Duty Free 25 del Terminal 1 dell’aeroporto di Fiumicino c’era la commessa trentenne che accusa Piero Fassino. “Era dicembre 2023, prima di Natale, non ricordo bene il giorno – ha raccontato al quotidiano La Repubblica -. Ho visto il politico entrare nel nostro negozio e l’ho riconosciuto. Poco dopo, con mia sorpresa, ho visto che nascondeva uno Chanel Chance dentro al suo trolley. Ero a disagio ma l’ho avvicinato e gli ho chiesto se aveva bisogno di aiuto. Quella è stata la prima volta, poi sono arrivate le altre due“. Fassino avrebbe risposto: “Sto andando a pagare, mi indica le casse?“. Poi è andato via.
La narrazione della commessa prosegue: “Ma quell’episodio è stato segnalato, tanto che il 27 marzo quando l’ho visto entrare di nuovo da noi ho pensato “Vuoi vedere che succede di nuovo?”. Ero con una collega. Lei è andata a chiamare la sicurezza, io l’ho seguito mentre andava via. Il profumo lo aveva messo in tasca, sempre uno Chanel Chance“. In più c’è la testimonianza del vigilantes che l’hanno fermato il 15 aprile: “Abbiamo chiamato la polizia e gli investigatori lo hanno identificato. Non ci ha detto nulla. Non ha reagito con frasi come “Lei non sa chi sono io”, ha solo tentato di pagare“.