L ‘Aula del Senato ha bocciato la mozione di sfiducia presentata dal M5S contro il ministro dello Sport Luca Lotti coinvolto nell’inchiesta Consip. I no alla mozione sono stati 161, i sì 52 e due gli astenuti: Luis Alberto Orellana (Aut) e Lorenzo Battista (Aut). Presenti 219, votanti 215. Hanno votato no anche i senatori di Ala e i tre esponenti tosiani di «Fare!».
Molti ministri nell’Aula del Senato accanto a Luca Lotti, per la mozione di sfiducia nei suoi confronti. Assente al momento il premier Gentiloni. Alla sinistra di Lotti, siedono Claudio De Vincenti, Andrea Orlando, Anna Finocchiaro ed Enrico Costa. Alla sua destra Marianna Madia, Gianluca Galletti, Giuliano Poletti e Pier Carlo Padoan.
“I fatti sono chiari. Non ho mai avvisato l’ingegner Marroni né nessun altro di un’indagine su Consip né gli ho mai passato alcune informazione di indagine – ha detto Lotti nel suo intervento – Sostenerlo significa incorrere nel reato di calunnia. Questa presunta rivela rivelazione non c’è mai stata” aggiugendo “Tre anni fa questa legislatura nasceva con grandi difficoltà e io me lo ricordo perché 4 anni fa nasceva il mio primo figlio. Non sono mai venuto meno al giuramento di servire l’Italia con disciplina e onore, chi mi conosce sa che è la verità, forse difendersi dalle strumentalizzazione fa parte delle regole di un gioco forse barbaro ma noi respingiamo l’idea di fare di un’Aula una gogna mediatica senza uno straccio di prova“
“Tre anni fa questa legislatura nasceva con grandi difficoltà e io me lo ricordo perché 4 anni fa nasceva il mio primo figlio. Non sono mai venuto meno al giuramento di servire l’Italia con disciplina e onore, chi mi conosce sa che è la verità, forse difendersi dalle strumentalizzazione fa parte delle regole di un gioco forse barbaro ma noi respingiamo l’idea di fare di un’Aula una gogna mediatica senza uno straccio di prova“, ha spiegato il ministro Lotti , braccio destro dell’ex-premier Matteo Renzi.
Lotti ha puntato il dito anche contro il “garantismo M5S ad intermittenza che un giorno difende i suoi sindaci e un giorno li scarica sulla base del grado di vicinanza al capo è profondamente ingiusto”, concludendo “Ho fiducia nel sistema giudiziario e sono certo della verità, vorrei che l’accertamento fosse più rapido, ma ho imparato ad avere pazienza, a sapere che il tempo è galantuomo, accetto le strumentalizzazioni a testa alta e a viso aperto: a chi sputa sentenza dico ‘vi aspettiamo in tribunale” .