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5 Novembre 2024 01:23

L’ultimo saluto a Niccolò Ghedini. Il figlio lo ricorda: “Papà ha seminato amore e bene”

Alle esequie presenti la presidente del Senato Elisabetta Casellati, legata a Ghedini da lunga amicizia vice presidente di Forza Italia, Antonio Tajani assieme alla capogruppo del Senato Anna Maria Bernini. Particolarmente commosso l' avv. Piero Longo, collega di studio di Ghedini, tra i primi a giungere in chiesa.

Si sono svolti questa mattina  i funerali di Niccolò Ghedini, avvocato e parlamentare di Forza Italia, deceduto nei giorni scorsi a Milano, nella chiesa di Santa Maria di Sala il paese nel veneziano dove si trova la villa di famiglia e dove il parlamentare viveva da molti anni, nella chiesa dell’Immacolata che poteva contenere non più di 150-200 persone. In chiesa sono stati riservati alla famiglia i primi dieci banchi, mentre non era previsto vi fossero posti prenotati per le autorità. All’arrivo del feretro, assieme ai familiari, è stato portato anche uno dei cani dei Ghedini, un terranova nero di nome Thor, rimasto poi accucciato, in attesa, sul sagrato della chiesa. Sopra la bara è stata appoggiata la toga da avvocato di Ghedini.

Alle esequie presenti la presidente del Senato Elisabetta Casellati, legata a Ghedini da lunga amicizia vice presidente di Forza Italia, Antonio Tajani assieme alla capogruppo del Senato Anna Maria Bernini. Particolarmente commosso l’ avv. Piero Longo, collega di studio di Ghedini, tra i primi a giungere in chiesa. Il feretro è giunto alla piccola chiesa della cittadina veneziana, all’esterno della quale erano presenti anche molti semplici cittadini, persone che incrociavano Ghedini in paese, quando questi non era impegnato professionalmente, insieme alla sindaca Natascia Rocchi.

Presenti fra le autorità anche il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, e il sindaco di Padova, Sergio Giordani. Fra gli altri presenti, Marina Berlusconi e Gianni Letta.Volevo ringraziarvi a nome della mia famiglia, per essere qui in questo momento difficile per tutti noi. Sono salito solo per vedere l’amore e il bene che ha fatto, dato e seminato mio padre, e guardandovi lo rivedo in ognuno di voi». Queste le parole del figlio di Niccolò Ghedini, Giuseppe, nel corso delle esequie del padre. “Non sarà un addio – ha aggiunto – Lasciare andare un uomo come mio padre è impossibile. Vi ringrazio tutti dal profondo del cuore“.

Piero Longo, principe del foro di Padova, collega e maestro di Ghedini, ha ricordato con commozione l’allievo ed amico scomparso: “Gli antichi giapponesi, quelli che potevano permetterselo, usavano lasciare scritto dopo la morte `Quello che doveva esser fatto, è stato fatto´. Questo epitaffio lo rispecchia, perché quello che si doveva fare, lui, l’ha sempre fatto. E in questo momento direbbe `ma cosa fate ancora qui, andate a lavorare´”. Longo ha proseguito : “Niccolò era quello che, a parte gli affetti, era dedicato da sempre al lavoro. L’ho considerato un fratello e a volte un figlio, e auspico che lui mi abbia considerato a volte come fratello, a volte come secondo padre. A un certo punto l’ho considerato solo un grande avvocato pieno di ironia, ma non sarcasmo, perché non faceva parte del suo mestiere“.

“Di professionisti, di avvocati, di dottori, ce ne sono tanti, ma come lui ce n’erano veramente pochi». ha detto il coordinatore di Forza Italia, Antonio Tajani, avvicinato dai giornalisti al termine dei funerali di Niccolò Ghedini, a Santa Maria di Sala. “Era anche molto ironico, di grande cultura, una grande persona“, ha aggiunto Tajani, allontanandosi commosso.

Nei giorni scorsi sono stati numerosi i messaggi di cordoglio nei confronti di Niccolò Ghedini, che ha lasciato un ricordo profondo in chiunque abbia avuto la fortuna di conoscerlo. Non solo parole di stima e di vicinanza sono state espresse nei suoi confronti in questi giorni, come ha sottolineato anche l’amica e collega Giulia Bongiorno: “L’odio sui social nei riguardi di Niccolò Ghedini non è soltanto meschino e spregevole, ma dimostra che spesso si scrive senza cognizione di causa. Era un uomo di grandi valori e ha aiutato silenziosamente moltissime persone, anche umili. Ho perso un vero, prezioso amico”.

Antonio Sangermano, pm dei processi Ruby (1 e bis), offre a Niccolò Ghedini più dell’onore delle armi: “Era un grandissimo signore, con una rara competenza, aveva una fulgida ironia. Era austero, glaciale, eppure aveva una forte umanità”.  Ed aggiunge ricordando i processi dove duellavano nei rispetti ruoli contrapposti (accusa e difesa) “Era corretto, rigoroso, sempre con la battuta pronta. Grandissima professionalità e cortesia. Tanto è vero che poi andavamo a prendere il caffè, anche se Ilda Boccassini non veniva…“.

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