di Alessandra Monti
C’ è un perchè il funerale si terrà in piazza San Pietro, e non dentro la basilica: “Non è morto un Papa, ma uno che è stato Papa. Dunque sarà un funerale preparato sul filo dell’equilibrismo liturgico, non esattamente quello per un Pontefice ma che ricalcherà quello di un Pontefice”. Dal Vaticano spiegano così la complessa architettura del funerale di Benedetto XVI, che si terranno domani alle 9,30 e che per sua stessa volontà si svolgeranno “nel segno della semplicità”, e saranno quindi “solenni ma sobri”.
Il rito sarà presieduto da Papa Francesco Bergoglio e celebrato dal decano del collegio cardinalizio, Giovanni Battista Re. Il feretro con la salma lascerà la basilica alle 8,50, dopo tre giorni di esposizione al pubblico (135 mila persone fino a ieri), per raggiungere il sagrato e consentire ai fedeli di recitare il rosario. E dopodichè ci sarà la messa.
La cerimonia funebre seguirà un particolare protocollo, al fine di assicurare gli onori che si devono a un ex Pontefice, ma con qualche limatura dei passaggi dedicati a un Papa regnante. Matteo Bruni portavoce della Santa Sede, ha spiegato che la cerimonia sarà “simile a quella per un sommo Pontefice ma rimodulata su una tipologia e una situazione diversa. La base è quella, con alcuni elementi originali che danno al rito una sua originalità“, e che evoca la circostanza straordinaria di un Papa che guida la cerimonia funebre di un altro Papa. Le parti mancanti “sono quelle più attinenti al Pontefice regnante, come le suppliche finali, la supplica della diocesi di Roma e delle Chiese orientali che sono molto specifiche del papa “attivo””.
Sono attese decine di migliaia di fedeli, oltre a rappresentanti dei governi e delle confessioni religiose di tutto il mondo. Le uniche due delegazioni istituzionali “ufficiali” saranno quelle di Italia – il presidente della Repubblica Sergio Mattarella e il presidente del Consiglio Giorgia Meloni – e di Germania, con il presidente Frank-Walter Steinmeier, il cancelliere Olaf Scholz e il governatore della Baviera Markus Söder. La Santa Sede precisa che le partecipazioni di altri capi di Stato o di governo saranno “a titolo privato“, previste al momento, tra le altre, le presenze di Andrzej Duda presidente della Polonia , e di Katalin Novak presidente dell’Ungheria attesa con il premier Viktor Orban.
Roma si prepara ai funerali del Papa emerito con la mente a quelli di Papa Giovanni Paolo II e sarà blindata per un giorno intero. Lo scenario è quello di un’allerta antiterrorismo arancione, con tutte le misure precauzionali che ne derivano. La città domani verrà sorvegliata dall’alto dagli elicotteri e attraverso i radar puntati su un raggio di trecento chilometri, con i caccia pronti a decollare dalle basi militari per fronteggiare qualsiasi emergenza. A terra oltre 1.000 agenti tra Carabinieri, Guardia di Finanza e Polizia di Stato che saranno schierati per vegliare sui fedeli e sulle massime autorità religiose e di Stato che prenderanno parte alla cerimonia solenne in piazza San Pietro. Seicento vigili urbani, disposti su più turni, si occuperanno della viabilità e delle chiusure al traffico (con limitazioni per i tir e i veicoli pesanti). Un piccolo esercito di 500 volontari contribuirà alla macchina organizzativa, mentre i vigili del fuoco presidieranno i punti critici, anche con il mezzo Nbcr, ossia la speciale squadra di intervento in caso di attacchi con sostanze nucleari, biologiche, chimiche o radiologiche.
Le bonifiche delle vie di accesso e sui ponti da parte delle forze dell’ordine sono già iniziate, con l’aiuto degli artificieri e dei cani antisabotaggio. Poliziotti dell’Ispettorato Vaticano e del distretto Borgo verificheranno, inoltre, che non vi siano violazioni alla security approfittando del percorso sotterraneo tracciato dalla rete fognaria. Da piazza Risorgimento al Gianicolo, passando per via della Conciliazione, sulla sicurezza dei partecipanti e dei potenti in visita vigileranno i reparti speciali di carabinieri e polizia con i tiratori scelti appostati sui tetti degli edifici.
Ieri si è svolta una nuova riunione del comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica in Prefettura, per definire i preparativi, dopo il vertice che sabato, seguì immediatamente la notizia della scomparsa di Benedetto XVI. “L’incontro – ha detto il prefetto di Roma Bruno Frattasi – ha confermato l’impianto che avevamo già stabilito. Saranno intensificati i servizi già predisposti in questi giorni dell’esposizione della salma, mentre l’Ares 118 potenzierà ancora il soccorso sanitario attivando un secondo presidio avanzato oltre a quello già predisposto e più ambulanze. Sarà ampliata la No fly zone che estenderà il divieto di sorvolo su San Pietro a un raggio superiore“. All’esterno, sul sagrato, in serata, tutto era già pronto per le esequie con le sedie sistemate e le rose bianche a fare da cornice ai pellegrini lungo il percorso.
Il Vaticano non dichiarerà giornata di lutto, sempre per la stessa ragione e cioè che “non è deceduto il Pontefice“: ma i dipendenti della Santa Sede potranno partecipare alle esequie, basterà solo avvisare i propri superiori. “Ovviamente devono essere garantiti i servizi essenziali, come sarebbe anche se ci fosse il lutto“.
Il feretro al termine della cerimonia funebre verrà poi trasferito nelle grotte vaticane, dove sarà tumulato, durante una cerimonia privata, dentro la nicchia che prima era appartenuta a San Giovanni XXIII e san Giovanni Paolo II. Joseph Ratzinger porterà con sé nella bara – che sarà in cipresso, verrà quindi inserita in una di zinco, e quindi in una cassa di legno – i “ricordi” del suo Pontificato, dalle monete coniate durante i suoi otto anni al soglio di Pietro, ai pallii, i paramenti liturgici che hanno accompagnato il suo percorso ecclesiale. Dentro il feretro sarà collocato un cilindro metallico contenente il «rogito», testo che ripercorre le tappe principali del papato. “Un’altra differenza – spiega un cardinale – l’abbiamo notata in questi giorni: la salma è esposta senza alcuni segni papali. Non aveva a fianco la ferula e il pallio che nella cassa poi saranno inseriti, ed allora la bara diventerà la bara di un Papa. Si andrà a pregare non sulla tomba del Papa emerito, ma di Papa Benedetto XVI“.
In attesa di capire se il sentimento popolare racchiuso nella formula del “Santo Subito” per Ratzinger verrà accolto dalla Chiesa, il Vaticano si sta impegnando a realizzare un funerale impeccabile. E in tutta la Germania le campane di ogni campanile suoneranno unite: “Auf Wiedersehen caro Joseph”