Sono circa 5.000 le persone presenti nel palasport affollatissimo di Andria dove si stanno svolgendo i funerali di 13 delle 23 vittime dello scontro tra treni avvenuto il 12 luglio scorso. Presente in prima fila il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, la presidente della Camera Laura Boldrini, il ministro delle infrastrutture Graziano Delrio e il governatore della Puglia Michele Emiliano. Sono anche presenti il capo della Polizia di Stato Franco Gabrielli ed il Comandante Generale della Guardia di Finanza Giorgio Toschi. Sono tanti i giovani che affollano il Palasport: i ragazzi si stringono in abbracci e si sostengono tra loro. Non ci sono soltanto i parenti e i conoscenti delle vittime ma anche numerose persone che hanno affrontato la pioggia battente pur di essere accanto ai familiari delle persone decedute.
E’ tornato in Puglia per l’occasione il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, 48 ore dopo la sua ultima visita di giovedì 14 luglio quando aveva assicurato ai parenti delle vittime: “Non mi dimenticherò di voi“. La prima testimonianza di questa vicinanza è la scelta di essere presente ai funerali. Prima dell’inizio delle esequie il presidente Mattarella si è fermato per qualche minuto in raccoglimento dinanzi alle bare e ha poi raggiunto i parenti per rivolgere una parola di conforto a ciascuno di loro.
Bandiere a mezz’asta. In segno di lutto per le vittime sono state esposte le “bandiere a mezz’asta sugli edifici pubblici dell’intero territorio nazionale” a seguito della decisione di Palazzo Chigi, che ha anche stanziato 10 milioni di euro in favore delle famiglie delle vittime e di chi ha riportato lesioni gravi e gravissime nell’incidente.
Gli psicologi accanto ai familiari. I parenti delle vittime del disastro sono stati affiancati e assistiti da psicologi e dai volontari che si sono occupati di loro dal giorno della tragedia . Tra le altre cose, portano acqua e conforto alle famiglie che sono al fianco dei loro cari per l’ultimo saluto. Il vescovo ha parlato di “meravigliosa solidarietà” da parte dei cittadini di questo angolo sperduto di Sud. Il riferimento è alla risposta data dai volontari che hanno permesso le operazioni di soccorso dei feriti e di recupero dei corpi, ma anche ai tanti che nelle ore successive all’incidente hanno affollato gli ospedali per donare il sangue.
“Temiamo che per troppi anni e per tante persone queste terre siano state considerate le periferie dell’Italia, quelle periferie alle quali il nostro Papa Francesco ha fatto tante volte riferimento“, ha detto il vescovo di Andria, mons.Luigi Mansi. “Speriamo che si sospenda questo fare“, ha aggiunto. “Le nostre coscienze sono state addormentate da prassi che ci sembrano normali ma non lo sono: quella prassi dell’economia in cui non si pensa alla vita delle persone ma alla convenienza e all’interesse“, ha affermato il vescovo.