“Il nostro spazio aereo sarà chiuso ad ogni aereo russo, inclusi i jet privati degli oligarchi”, ha reso noto la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen. Non è chiaro se (e come) l’Ue vieterà le “triangolazioni”. Un velivolo potrebbe decollare da San Pietroburgo, fare scalo tecnico a Istanbul e ripartire per Roma o Parigi. Nei prossimi giorni si capirà anche se le sanzioni avranno conseguenze sulle flotte. La società Iba calcola che più della metà degli aerei dei vettori russi sono presi a noleggio, in particolare da aziende estere, e potrebbero così essere messi a terra.
Secondo i documenti dell’ENAC l’ Ente nazionale per l’aviazione civile 3,2 milioni di persone hanno volato nel 2019 (pre Covid) tra la Federazione russa e Italia. Una fetta rilevante è costituita dai viaggi privati. La piattaforma WingX segnala che la Russia era undicesima al mondo (fino alla settimana passata) con 3.860 decolli di business jet da inizio anno, subito dietro all’Italia (4.497).
L’Unione europea ha chiuso il suo spazio aereo alle compagnie russe, compresi i jet privati dei miliardari, facendo venire meno gli introiti delle aviolinee basate a Mosca e dintorni. La decisione europea è arrivata quando gran parte dei Paesi membri (compresa l’Italia) avevano già deciso in autonomia di bloccare i propri cieli. Un gesto di fatto senza precedenti date le conseguenze. Prevedibile infatti che anche i russi a loro volta vieteranno i cieli russi ai vettori comunitari incluso il sorvolo necessario per collegare nel modo più rapido il Vecchio Continente e l’Asia. Nell’ultimo mese tra Europa e l’Oriente si contano in media quasi 1.200 voli giornalieri, la metà dei quali è passata sopra la Russia.
Per quanto riguarda l’Italia il divieto di volo dei nostri cieli agli aerei russi o con certificato rilasciato dalle autorità di Mosca per ora ha la durata di tre mesi. Un provvedimento destinato ad avere un impatto giudicato “modesto” nel nostro Paese da qui alla fine di maggio. Ma se il bando dovesse essere esteso ulteriormente potrebbe assumere dimensioni importanti durante la stagione estiva: le agenzie di viaggio, gli operatori aeroportuali e diverse compagnie confermano che ci sono centinaia di voli — di linea, charter e privati — che dovrebbero portare migliaia di turisti russi verso le spiagge italiane tra giugno e metà settembre.
Ma da oggi all’estate si spera che molto possa cambiare. L’unica certezza è che il Notam (Notice to Airmen o Notice to air missions) italiano A1333/22 comunica il divieto dalle 14 di ieri alle 23.59 del 25 maggio “di effettuare partenze, arrivi e sorvoli del nostro spazio aereo da parte di operatori aeromobili privati, charter o vettori russi o in possesso del certificato di operatore aereo russo“. Oltre ai flussi in emergenza “sono esclusi dal divieto anche i voli di ricerca e soccorso o per scopi umanitari previa autorizzazione delle autorità italiane dei trasporti“.