DI REDAZIONE CRONACHE
Beppe Modenese è morto questa notte nelle sua casa milanese di corso Monforte, a due passi da San Babila . Manager della comunicazione, promotore del Made in Italy, era nato ad Alba in Piemonte il 26 novembre del 1929, e tra pochi giorni, avrebbe compiuto 91 anni. Con la scomparsa di Modenese la moda italiana perde un punto di riferimento, uno dei creatori della moda italiana e del concetto di made in Italy. Il prestigioso quotidiano della moda americano WWD-Woman’s Wear Daily gli dedicò una copertina definendolo “Italy’s Prime Minister of Fashion”.
Nel 1952 insieme al marchese Bista Giorgini aveva organizzato il primo grande evento della moda italiana: la sfilata nella magnifica Sala Bianca di Palazzo Pitti a Firenze (dove insistette perché venisse accolto l’adolescente Roberto Capucci), ma già nei primi anni Settanta aveva favorito la nascita prima del Modit e dei primi saloni del prêt-à-porter italiano di “Milano Collezioni” nel capoluogo lombardo, che gli erano valsi nel 1994 l’Ambrogino d’Oro.
Sempre in prima fila a tutte le sfilate, sino fino a un anno fa, quando i troppi dolori per il suo precario stato di salute lo avevano costretto a rinunciare alle sfilate, eventi, incontri e presentazioni. L’ avanzata età aveva debilitato la sua lunga schiena (era alto più di un metro e novanta) e non gli era più facilissimo camminare, né prepararsi a uscire o ricevere amici e conoscenti nella sua casa .
Eppure nonostante la sua difficoltà motoria che lo aveva costretto ad aiutarsi con il bastone, la sua andatura lenta continuava ad essere elegante. Curava con stile ogni particolare del suo abbigliamento, del suo aspetto esteriore. Curato, mai esagerato e vistoso.
Grazie a Beppe Modenese le settimane della moda di Milano erano diventate le più importanti al mondo, vincendo la concorrenza di quelle di Parigi e New York. Un format quello di Milano, diventata capitale internazionale della moda, con il debutto assoluto il 3 ottobre 1979: 19 nomi, sfilate concentrate in tre giorni. Negli anni 50 aveva già partecipato alle attività del Sindacato Italiano di Alta Moda, che dopo qualche anno si trasformò nella Camera Nazionale della Moda Italiana, della quale per molti anni fu anche presidente onorario.
In definitiva l’eleganza è questa, si nota senza far nulla per farsi notare, rimanendo sempre naturale. Non si può trasmetterla né insegnarla. Come è stato sicuramente per Beppe Modenese, l’eleganza esterna era la continuazione di un’eleganza interiore e personale.
E’ stato un vero scopritore di talenti del made in Italy, quando scopriva il talento di qualche giovane designer, come accadde con Dolce & Gabbana, lo incoraggiava e e sosteneva perché emergesse, senza mai cercare di apparire in prima persona, senza mai vantarsi di successi che non considerava personali, ma che invece probabilmente lo erano.
I funerali si svolgeranno mercoledì 25 novembre, a Milano: le esequie saranno celebrate nella Basilica di Santa Maria della Passione in via Conservatorio, nei pressi dall’abitazione dove viveva.
Beppe Modenese non ha eredi, ma lascia un’immensa eredità di ricordi a chi lo ha conosciuto, da vicino o da lontano e a chi vorrà ascoltarne la storia. Grazie di tutto, Beppe .