E’ morto oggi A.B. il dipendente di 41 anni dell’ILVA che sabato scorso aveva accusato improvviso malessere, ha 40 anni, versa attualmente in coma nella rianimazione appena dopo il suo arrivo in ospedale, in condizioni che sono giudicate disperate dal personale medico del “Santissima Annunziata” di Taranto. I familiari hanno autorizzato l’espianto degli organi. Secondo fonti ospedaliere la meningite che lo ha colpito è di natura pneumococcica, una forma (per fortuna per gli altri) non facilmente contagiosa.
Domenica sera, dopo che si è diffusa la notizia, era scattata la psicosi. Infatti nello stabilimento tarantino, e non pochi dipendenti non volevano più recarsi in fabbrica a lavorare. Un tam tam di sms, messaggi via whatsapp ed email era stato attivato con molta probabilità dai sindacati e dai colleghi del lavoratore ammalatosi di meningite, sono arrivati ai duecento lavoratori del reparto «Zona officine» del siderurgico, per avvertirli di un possibile rischio di contagio. Il messaggio diceva testualmente “Chiunque sia stato a stretto contatto con A. B. (cioè la persona colpita da meningite, ndr), del reparto collaudo zona officine negli ultimi giorni, in via preventiva consultare il proprio medico di famiglia o guardia medica per cura Ciproxin”.
Il medico dello stabilimento ILVA ha incontrato ieri mattina i colleghi dell’operaio colto da meningite, assicurando loro che non vi è alcun rischio di possibile contagio, ed a tal proposito Nelle bacheche della fabbrica verrà esposto un comunicato del Dipartimento di prevenzione dell’ ASL Taranto che chiarisce la situazione.
Su richiesta dei sindacati, l’ ILVA, ha in ogni caso provveduto alla bonifica di tutta l’area interessata area, persino negli uffici, in quanto il lavoratore colpitodalla meningite, è un tecnico tarantino del reparto Controllo Collaudi che si occupava dei controlli di qualità nello stabilimento e pertanto era solito girare vari reparti.
Nella comunicazione inviata (ed affissa nelle bacheche) a Luciano Greco responsabile del servizio sanitario dell’ILVA , l’ASL Taranto ha reso noto che “autosodagli accertamenti effettuati dopo il ricovero in Anestesia e Rianimazione dell’ospedale Santissima Annunziata, il paziente in questione non è affetto da una forma di meningite di tipo diffusivo e pertanto sia i contatti stretti che i contatti occasionali non necessitano di chemioprofilassi: qualsiasi somministrazione di antibiotici è pertanto sconsigliata ed espone ai rischi noti di effetti collaterali”.
“Allo stesso modo – ha aggiunto e concluso l’ASL Taranto – non sono necessarie nè giustificate operazioni di disinfezione o bonifica ambientale“.
E la maledizione sull’ ILVA continua…