di Susanna Turco
ROMA – Stipendio, appartamento , luce, gas, condominio, tari, tasi, telefono e altri rimborsi. Se – come per esempio l’ex concorrente del reality “Grande Fratello” Rocco Casalino – lavori all’ufficio comunicazione del Movimento Cinque Stelle al Senato, sei a posto: grazie ai soldi pubblici che incassa col gruppo parlamentare, a mo’ di Stato-Mamma il M5S si fa carico di tutto. Serve casa? Ecco, l’affitta. Centomila euro l’anno per i cinque appartamenti «ad uso abitazione per i dipendenti ufficio comunicazione» e «n. 2 collaboratori», recita il rendiconto del 2016, specificando che si tratta della soluzione «più conveniente». E meno male.
Oltre ai canoni (900-2.500 euro al mese), il gruppo con grande eleganza e cortesia si accolla anche le altre spese: tasse, bollette e ulteriori indefinite «forniture». Il tutto va ad aggiungersi a stipendi che per i dipendenti si aggirano in media sui cinquemila euro (totale annuo: oltre 1,9 milioni), e per le partite Iva sui settemila (totale: 291 mila). Nulla di male, ma poco in linea con i proclami da sanfranceschi spesso lanciati dai pentastellati.
Poi, dice: a costo zero devono essere gli eletti in Parlamento, mica gli altri. Si racconta così un nuovo paradosso a Cinque stelle: in virtù dei suoi attuali 35 senatori, il gruppo incassa da Palazzo Madama 2,4 milioni l’anno; 20-25 mila euro li spende in acquisto beni e comunicazione; tutti gli altri soldi, oltre 2,3 milioni, se ne vanno in un modo o nell’altro per i trentuno dipendenti e collaboratori. Che, peraltro, son quasi quanti gli eletti: come da antichissima tradizione.
*tratto dal settimanale L’ESPRESSO