ROMA – All’indomani delle dimissioni di Giuseppe Conte rassegnate nelle mani del capo dello Stato , Pd e Movimento 5 Stelle sembrano essere meno distanti ed aver dimenticato tutti le offese, accuse e proclami di incompatibilità reciproca, e dai sottogruppi parlamentari del Gruppo Misto vi sono state aperture alla composizione di una nuova alleanza che consente di riuscire ad evitare le elezioni anticipate.
Il primo giorno delle consultazioni è cominciato con la Direzione del Pd che ha affidato al segretario Nicola Zingaretti il mandato a trattare per valutare se vi siano le possibilità di partecipare ad un governo di legislatura, stabilendo ed indicando cinque punti programmatici: una manovra economica che eviti l’aumento dell’Iva, la lealtà all’Unione europea, un radicale cambio di gestione dei flussi migratori ed una crescita economica connessa alla sostenibilità ambientale.
Nel Movimento 5 Stelle Luigi Di Maio ha incontrato i capigruppo di Senato e Camera e delle commissioni, dalle quali è uscita una cauta apertura M5S, che significa in poche parole: andiamo a trattare. Nel frattempo però, nell’edizione online del quotidiano il Messaggero è stata pubblicata una copia della mail dell’ Associazione Rousseau ai parlamentari, che vengono invitati a mettersi in regola con i pagamenti ma anche a prepararsi “in vista di eventuali elezioni”. Dopo che la delegazione del Movimento 5 Stelle avrà incontrato con il capo dello Stato, si svolgerà un’altra riunione: questa volta Di Maio incontrerà tutti i deputati e senatori grillini.
Questa mattina si entrerà nel vivo delle consultazioni, vista la successione dei gruppi attesi in Quirinale: alle 10 Fratelli d’Italia, alle 11 il Pd, alle 12 Forza Italia, alle 16 Lega, alle 17 il Movimento 5 Stelle. Concluse queste consultazioni svoltesi in solo due giorni, il capo dello Stato probabilmente si prenderà un po’ di tempo prima di comunicare la sua decisione. Ieri mattina davanti alla Camera , il segretario della Lega, Matteo Salvini, ha parlato con i giornalisti . “Abbiamo pronta una manovra da 50 miliardi”, ha assicurato . Nel frattempo proseguono le trattative tra le diplomazie di Pd e Movimento 5 Stelle: la “poltrona” fa gola ad entrambi.
La prima vera condizione posta da Nicola Zingaretti cioè il “no” a un Conte bis – viene già contraddetta da Matteo Renzi, il quale dice “sì” a un reincarico all’avvocato foggiano “Non ho nessuna preclusione verso il Conte bis” ha confidato ai suoi, secondo quanto scrive il Fatto Quotidiano, che riporta il ragionamento dell’ex premier:
“Non ci possiamo permettere di far saltare questa delicatissima operazione politica per i nomi. Ormai è tutto noto: il Paese sa del nostro tentativo di formare una nuova maggioranza con il M5S. Sarebbe da idioti farne una questione di poltrone. Salvini ci distruggerebbe nelle urne. Siamo a metà del guado, non possiamo fermarci. Questo governo deve nascere e durare almeno due anni”, aggiungendo, “Io e Conte abbiamo fatto nero Salvini, ma attenzione: non è finito. Sarebbe un’illusione scambiare il Senato per l’Italia. Lo abbiamo umiliato, ma nella piazza è un altro film. Per uccidere la Bestia ci vogliono due anni”.