Secondo quanto apprende e diffonde l’agenzia Adnkronos da autorevoli fonti, non ci sarà nessuna deroga alla regola del tetto dei due mandati. E’ passata la linea del co-fondatore e garante Beppe Grillo. La decisione, a quanto si apprende, è stata già comunicata dal leader del movimento Giuseppe Conte ai ‘veterani’ del M5S. Saltano, dunque, nomi storici del Movimento. Tra questi, Roberto Fico, Paola Taverna, Vito Crimi, Riccardo Fraccaro e Alfonso Bonafede, artefice e responsabile dell’ingresso di Giuseppe Conte nel M5S.
La notizia è stata ufficializzata con una nota pubblicata da Conte sulla sua pagina Facebook, in stile “Casalino“. Questa mattina, intervenendo ai microfoni di Rtl 102.5, Conte ha annunciato la decisione in giornata: “A fine giornata valuteremo il grado di coerenza del Movimento 5 stelle” .
Esclusi dalla corsa elettorale non solo alla Camera e al Senato. Per i ‘veterani‘ del M5S salta anche la possibilità di candidarsi nelle Regioni o in Europa e viceversa. Per chi ha due mandati alle spalle non esiste piano B. Dovranno trovarsi un lavoro.
Non si sono fatte attendere le reazioni. La notizia della conferma del tetto dei due mandati è stata accolta con differenti umori all’interno del Movimento Cinque Stelle. I fedelissimi di Conte, molti dei quali al loro primo mandato, esultano maliziosi: “Bye bye…”. Mentre in Transatlantico c’è chi commenta: “Ormai questo è tutti gli effetti il partito di Conte”.
Chi sono gli altri parlamentari M5S esclusi
Fra i parlamentari che hanno già alle spalle due legislature ci sono anche il ministro delle Politiche giovanili Fabiana Dadone, e quello per i Rapporti con il Parlamento Federico D’Incà, l’ex ministro Danilo Toninelli, che in questi giorni ha difeso la regola del limite ai mandati, Riccardo Fraccaro, il presidente della commissione Affari costituzionali Giuseppe Brescia, Nunzia Catalfo, ex ministro del Lavoro e prima firmataria del disegno di legge sul salario minimo, il tesoriere del M5s Claudio Cominardi, Gianni Pietro Girotto e l’ex ministro della Salute Giulia Grillo.
E chi sono quelli in uscita in dissenso con Conte
Ormai questione di ore ed anche il ministro ai Rapporti con il Parlamento Federico D’Incà ed il capogruppo uscente del M5S alla Camera Davide Crippa lasceranno il Movimento5 Stelle guidato da Conte. Altri due addii di grande “peso” interno a quello che fu il movimento. La frattura si era consumata nelle convulse giornate che hanno anticipato la fine del governo Draghi. Entrambi avevano cercato di convincere Giuseppe Conte ad andare avanti, salvaguardando con ciò anche la tenuta del fronte progressista. Per lunedì è stata convocata una conferenza stampa di D’Incà e Crippa, con anche la ex vicecapogruppo Alessandra Carbonaro – la quale ha lasciato il M5S giusto ieri, per passare al Misto – e lì verranno spiegate le ragioni politiche della rottura. I tre sono diretti nel centrosinistra. Le indiscrezioni di una candidatura di Crippa con il Pd girano ormai da giorni.