ROMA – Il “caso” di Giulia Sarti diventa sempre più imbarazzante per il Movimento 5Stelle. E sopratutto per il loro capo della comunicazione Rocco Casalino attuale portavoce del presidente del Consiglio, che interviene sul caso della deputata Giulia Sarti, coinvolta nella “Rimborsopoli” a 5Stelle. “Sarti si è probabilmente coperta dietro il mio nome con l’allora compagno, se avessi saputo di questi ammanchi o di giri strani l’avrei immediatamente riferito al capo politico e ai probiviri. Io non tutelo i parlamentari, ma il Movimento, come sanno tutti“, sostiene Casalino in una nota. Interviene sulla vicenda anche il vicepremier Luigi Di Maio. che è lapidario: “Giulia Sarti si è dimessa dalla presidenza della Commissione Giustizia, e si autosospesa. Ora il Movimento dovrà decidere l’espulsione, che credo doverosa“. Nel frattempo però Casalino viene smentito dall’ex compagno della Sarti: “Ora fa lo gnorri ma sapeva”.
Il caso “Rimborsopoli” del M5S
Un caso complicato quello di Giulia Sarti. Ieri aveva dichiarato: “Preciso che né Ilaria Loquenzi (altra responsabile comunicazione M5S, ndr ) né Rocco Casalino mi hanno spinto a denunciare nessuno, ma si sono limitati a starmi vicino“. Allora perché sono tirati in ballo Casalino e la Loquenzi? E in cosa consiste lo scandalo dei rimborsi? Proviamo a ricostruire i fatti.
Il caso era scoppiato nel febbraio 2018 quando – in seguito a un servizio delle Iene – era emerso che alcuni parlamentari, tra cui proprio la Sarti, non avevano restituito parte dello stipendio, come invece previsto dal regolamento interno M5S. La Sarti non contenta… di aver mentito, presentò una denuncia “strumentale” nei confronti del suo ex-compagno Bogdan Andrea Tibusche accusandolo di appropriazione indebita: Una denuncia a cui ha fatto seguito un’indagine della Procura di Rimini, avviata un anno fa e che ora si è definita con una richiesta di archiviazione per l’ ex compagno della Sarti . Dalle indagini svolte secondo i magistrati, non fu lui a rubare soldi dai conti della parlamentare riminese. Né tantomeno fu lui a impedirle di restituire i rimborsi. La denuncia altro non è stato stata quindi che soltanto uno squallido tentativo, da parte della deputata “grillina”, di salvare la propria reputazione e probabilmente anche il suo personale futuro politico.
Il coinvolgimento della Sarti di Casalino e Loquenzi
Dalle chat verificate dai magistrati di Rimini emerge che c’era un accordo tra Sarti e il suo ex compagno Bogdan Andrea Tibusche (che in rete si fa chiamare Andrea De Girolamo) per far ricadere su di lui la colpa dei mancati versamenti. Ma non soltanto. Secondo quanto riferito dalla stessa parlamentare M5s nella sua chat via Telegram con Bogdan, la richiesta di sporgere denuncia nei suoi confronti sarebbe arrivata proprio dai responsabili della comunicazione del movimento, Ilaria Loquenzi e Rocco Casalino. “Le Iene hanno i nomi da mesi e mi hanno chiesto se denuncio te perché mi stanno chiedendo come uscire da questa storia“(…) “me l’ha chiesto Ilaria con Rocco. Per salvarmi la faccia…Cinque sono fuori ma ho detto di no. Però tesoro è finita, ora devo restituire quei 23.500 euro. Stasera ho parlato con la comunicazione. Domattina devo fare un post su Facebook, avrò lo stesso trattamento di Cecconi e Martelli”. Tibusche: “Io mi sparo”. Sarti: “No è inutile che fai così forza dai, si affronta. Devo firmare il foglio in cui rinuncio ad essere eletta. Cioè tutto il restituito non conta nulla?”. Tibusche: “Sono penosi mi dispiace tesoro, sono a pezzi”. Giulia Sarti: “Devo scrivere un post domattina e Ilaria lo controlla. Nei Tg è già uscito il mio nome stasera. Mi stanno tempestando. Ora bisogna capire come tutelare Marco e tutto il gruppo di Rimini. Faccio quello che mi ha detto Ilaria. Un post su Facebook domattina” Poi arriva la denuncia e tra i due scoppia la guerra.
Nelle carte dei magistrati di Rimini che hanno indagato e scagionato Tibusche dal reato di appropriazione indebita in realtà viene alla luce il “mea culpa” della deputata grillina. In una mail indirizzata a Luigi (Di Maio), la Sarti scriveva: “La situazione è molto grave e io mi scuso per non averla mai controllata prima di oggi (…) Ora ho 9mila euro sul mio conto ma mi farò aiutare dai miei per fare domani mattina tutti i bonifici. Il totale che manca è 23.443,81 euro“.
In una chat del 15 febbraio del 2018 tra Giulia Sarti e Casalino, che pare dare ragione a quest’ultimo. “Sei sicura che sia stato lui? Sei sicura al 100% della sua colpevolezza? Perché se denunci un innocente commetti reato“, si legge in messaggio inviato dal portavoce del premier all’ex presidente della commissione Giustizia. Nelle chat, il cui testo è stato visionato dall’Ansa, l’allora portavoce del M5S chiedeva all’esponente pentastellata se fosse sicura della colpevolezza dell’ex fidanzato. “Se è stato davvero lui è giusto che denunci, ma se non è così stai facendo una cosa grave“, scriveva Casalino in un altro messaggio inviato sempre il 15 febbraio dello scorso anno.
Messaggi che si aggiungono a quelli scambiati dalla deputata 5 Stelle con il suo ex e visionati dai magistrati riminesi. “Le Iene hanno i nomi da mesi e mi hanno chiesto se denuncio te perché mi stanno chiedendo come uscire da questa storia“(…), scriveva la Sarti via Telegram. Tibusche: “Denunciare me… Te l’hanno chiesto le Iene?“. La Sarti: “No no, me l’ha chiesto Ilaria con Rocco. Per salvarmi la faccia…”
L’ex compagno della Sarti accusa Casalino
A tenere aperto il “caso” arrivano le accuse a Casalino dall’ex compagno di Sarti : “Ho letto sui giornali che Casalino fa lo gnorri e scarica la Sarti. Sapete qual è il bello? Il messaggio con il quale mi si informava che sarebbero stati lui e Ilaria a spingere la querela, Casalino lo ha avuto (screeshots), da me, il 15 febbraio del 2018. Ho sempre lo stesso vizio: salvo e registro tutto. Non sapeva nulla fino ad oggi? Lo sapeva eccome“. Tibusche lo scrive su Facebook, poi cancella il post. Casalino si arrampica sugli specchi: “Non c’è stata alcuna richiesta da parte mia, o di Ilaria Loquenzi, di denunciare l’ex fidanzato. La Sarti all’epoca si proclamava innocente e scaricava tutte le colpe sull’allora compagno. Se è così denuncialo“, ed aggiunge “Gentilmente pubblichi cosa ti ho risposto“. Quindi apre il fronte alla lite social. “Ma chi se ne frega? Perché non ti sei mosso un anno fa e lo fai ora?“, domanda Tibusche. “Tu – obietta il portavoce del presidente del Consiglio – avevi una tua versione. Lei una versione totalmente diversa. Non spettava a me decidere di chi fosse la ragione. La cosa più giusta era che fosse la magistratura a valutare“.
“Fare il finto tonto può funzionare con i più ma non con me. – contro-replica l’ex compagno della Sarti – Tu oggi caschi dal pero accusando lei ma di tutto questo eri a conoscenza da oltre 1 anno. E non hai detto/fatto nulla. Qui non si discute sul cosa ma sul come. Il cosa arriva dopo”. Il post (con tutto il botta e risposta) poi all’improvviso sparisce, ma oramai è troppo tardi.
E le menzogne grilline continuano.