Beppe Grillo ha deciso l’ultimatum a Virginia Raggi è pronto, e prevede l’azzeramento del «raggio magico», cioè quel gruppo di fedelissimi di cui era “leader” quel Raffaele Marra, da ieri finito in carcere per corruzione. Ma non solo. Grillo vuole fuori dallo staff anche Daniele Frongia e Salvatore Romeo. Il primo conseguentemente dovrebbe lasciare il posto di vicesindaco ed anche il M5S, lo stesso destino previsto per il secondo, capo della segreteria politica della Raggi. Romeo è il dipendente comunale promosso che ha visto triplicato il suo stipendio dal Come diRoma, con un giro di nomine su cui in queste ore sta indagando la Procura della repubblica. Secondo l’ex capo di gabinetto il magistrato Carla Raineri, di fatto Salvatore Romeo comandava all’interno del Campidoglio ed era “alleato” di Raffaele Marra. Ma non è tutto. Grillo vuole fare completamente piazza pulita e quindi anche il fratello di Marra, Renato ex vicecomandante dei vigili, che nonostante i dubbi dell’Anac , era stato nominato nei mesi scorsi in dirigente del Turismo con un aumento di stipendio di 20mila euro, si vedrà costretto ad abbandonare l’incarico ottenuto grazie all’asse del fratello con la sindaca Raggi. .
La scorsa estate Luigi Di Maio aveva dato il proprio indirizzo al Movimento: lasciare alla sindaca Virginia Raggi onori e oneri senza interferire con le sue decisioni , per evitare di restarne schiacciati, quindi di lasciarla libera ed autonoma. Persino Beppe Grillo gli dette ascolto ma adesso qualcuno chiede conto di quelle decisioni al vicepresidente della Camera. Ieri il deputato Giuseppe Brescia scriveva durissimo attaccando “chi ha giocato al piccolo stratega senza esserne capace” .Sono molti ormai a tutti i livelli nei 5 stelle, a dire che “Di Maio ha la responsabilità politica di questa situazione“. Dietro l’angolo una vera e propria resa dei conti.
La Raggi inizialmente ha fatto sapere di “essere disposta a discutere” . Ma se la sindaca non dovesse accettare l’allontanamento della sua corte di uomini di fiducia, alla fine Grillo, in qualità di proprietario del marchio e di garante del movimento, le toglierà il simbolo e chiederà ai consiglieri comunali eletti nelle liste del M5S di toglierle la fiducia per farla decadere.
Continua quindi in queste ore la trattativa per trovare una soluzione alla crisi politica, ma proprio quando una soluzione sembrava alla portata di mano, è arriva una dichiarazione di rottura da parte della sindaca Raggi che in queste ultime ore ai suoi più stretti collaboratori sta dicendo “Io non mi sento più parte del M5S, non mi ci riconosco più” . Quindi se la Raggi decidesse di rompere con Grillo ed il M5S si arriverebbe alla conta dei consiglieri comunali. Secondo fonti interne al movimento quindici consiglieri comunali di loro sono pronti a sfiduciarla accogliendo le indicazioni di Grillo il quale ha capito che la situazione per il movimento potrebbe diventare catastrofica , ora dopo ora , durante il corso delle inchieste giudiziarie che vanno avanti e quindi non si fida più della Raggi.
Le prossime saranno le ore decisive. Davide Casaleggio ha tentayo di far ragionare Virginia Raggi ma la Raggi ha perfino detto al gruppo pentastellato del Comune di Roma di essere pronta ad andare avanti anche senza il simbolo del Movimento 5 stelle. Per questo, . Grillo ha già pronto il post per revocarle l’uso del simbolo in cui la accuserà insieme a Marra e Frongia di essere degli infiltrati della Destra nel movimento.
In serata intorno alle 19,30 iniziano a circolare voci , nello stesso momento in cui due consiglieri comunali del M5s escono dalla riunione senza proferire sola parole una parola, che darebbero Virginia Raggi disponibile ad accettare l’ultimatum dei vertici M5s nel ridimensionare immediatamente i ruoli dei suoi fedelissimi, Salvatore Romeo, capo della sua segreteria politica della Raggi e, soprattutto quella di Daniele Frongia, in un promo momento candidatosi a fare il capo di gabinetto, salvo poi diventare vicesindaco e assessore allo sport e qualità della vita. La partita si gioca proprio sulla posizione di Frongia, che secondo voci maliziose e ricorrenti all’interno del M5S sarebbe molto legato e non solo politicamente alla Raggi, la quale ha continuato a difenderlo continuamente, ma alla fine si sarebbe convinta ad arrendersi al muro eretto dai vertici pentastellati.
L’accordo che che si starebbe delineando è il ritiro della delega di vice sindaco a Frongia, che rimarrebbe in giunta solo come assessore allo Sport, mentre Salvatore Romeo verrebbe estromesso definitivamente dallo staff della Raggi, che alle 20 ha lasciato il Campidoglio in auto, anche lei senza rilasciare alcuna dichiarazione mentre da un ingresso secondario anche alcuni consiglieri insieme allo stesso Frongia si dileguano in silenzio. Per i Cinquestelle romani è stata una lunghissima giornata. Che non sembra essere l’ultima da affrontare per risolvere la crisi interna, che deve fare nelle prossime ore con le decisioni che adotterà la magistratura che potrebbe indagare la prima cittadina romana.