BARI – Un operazione della Compagnia di Modugno dei Carabinieri , supportata dai reparti speciali “Cacciatori di Puglia”, dal Nucleo Cinofili di Modugno ed un elicottero del 6° Elinucleo CC di Bari, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia ha mandato in carcere 26 persone 6 ai domiciliari, tutti appartenenti ai clan baresi Capriati e Diomede, dopo aver messo in salvo cinque ragazzini minorenni che venivano utilizzati come spacciatori. I clan non avevano alcuno scrupolo a far spacciare droga neanche sui gradini di una scuola elementare di Modugno.
Al vertice dell’associazione a delinquere Lorenzo Siciliani, arrestato nel giugno dello scorso anno nell'”operazione Pandora“, affiancato da Valentino Martino, Domenico Moretti e Giuseppe Pastore, come hanno spiegato il procuratore capo della repubblica di Bari Giuseppe Volpe ed il procuratore aggiunto Francesco Giannella
L’inchiesta è nata a seguito di una sparatoria avvenuta lo scorso 4 dicembre 2014, in cui vennero esplosi molteplici colpi di arma da fuoco contro la casa di un pregiudicato barese che si trovava agli arresti domiciliari. Grazie alle dichiarazioni della vittima designata, gli investigatori hanno trovato i primi riscontri, avvalorati da un’attività investigativa tradizionale, effettuata mediante pedinamenti, supportate da evolute intercettazioni telefoniche e ambientali, mediante anche diverse telecamere piazzate a Modugno.
Le indagini sono partite nel 2016 ed hanno già consentito l’arresto in flagranza di reato di 12 persone, con il sequestro complessivo di g.700 di hashish, 1 kg. di marijuana, 100 grammi di cocaina, 2 pistole, 2 mitragliette e 79 cartucce di diverso calibro.
La cittadina confinante alla zona industriale di Bari era diventata il baricentro di un sodalizio che contemporaneamente faceva riferimento ai gruppi criminali baresi Capriati e Diomede dai quali gli arrestati, acquistavano cocaina, hashish e marijuana, da rivendere con una media di cinquanta dosi al giorno.
Un ruolo di primo piano era ricoperto nell’organizzazione da quattro donne: Grazia Bellomo (moglie di Massimo Ricupero), Angela De Meo (moglie di Fabio Ferrarese), Beatrice Fanelli (sposata con Valentino Martino), Katia Franco (moglie di Massimo Cirillo) che si occupavano non solo di spacciare la droga ma anche di custodirla e tenere i contatti con i detenuti, come ha raccontato il pm Renato Nitti, titolare del fascicolo d’ indagini. Gli arresti sono stati disposti dal Gip dr. Francesco Mattiace del Tribunale di Bari, mentre nove ragazzini di età compresa tra i due e gli undici anni sono stati tolti ai genitori, in quanto arrestati sia il padre che la madre, ed affidati ad altri familiari, in alcuni nonni o zii.
Lo spaccio di stupefacenti era diventato un lavoro a tempo pieno per le quattro famiglie, per il quale entrambi i coniugi si dedicavano nonostante la presenza di bambini, in alcuni casi molto piccoli. Per questo motivo è stata applicata rigorosamente la norma che prevede l’affidamento ad altre persone e quindi i ragazzini sono finiti tutti a casa di parenti. Dei cinque minori coinvolti nell’attività di spaccio, invece, quattro sono diventati nel frattempo maggiorenni e quindi sono stati destinatari delle misure cautelari mentre la posizione di un minorenne e’ attualmente al vaglio della procura dei minori.